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“Nuova
Cosenza” – Lunedì 28
giugno 2004 |
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Nasce un Comitato Calabria-Sicilia sull'ecosistema del Mediterraneo
Considerare
come un unico ecosistema, con al centro l'Etna, le due sponde
di Calabria e Sicilia, regioni con fattori storico-culturali,
oltre che paesaggistici ed ambientali, comuni e con analoghi
problemi storici irrisolti. E' quanto propone un comitato provvisorio
siculo-calabro alle università delle due regioni, ad
istituzioni, forze imprenditoriali e sociali ed associazioni
ambientaliste, per accomunare le due aree in una prospettiva
di crescita e di sviluppo anche in vista di rapporti sempre
più consolidati con i Paesi rivieraschi del nord Africa.
Tra gli obiettivi del comitato - coordinato da Nuccio Fava e
composto, tra gli altri, dal prof. Gianni Canino e dai giornalisti
salvatore Cusumano, Francesco Causarano, Gregorio Corigliano,
Adriano Mollo, e dal responsabile informazione del Consiglio
regionale di Calabria Democratica - l'organizzazione, in autunno,
di un convegno internazionale sul tema “Per un Mediterraneo
mare di pace”. Così nasce un progetto di sviluppo
euromediterraneo. Coordinato dal consigliere regionale di Calabria
Democratica, Nuccio Fava. «L'umanità per trovare
la strada della pacificazione e di uno sviluppo globale, giusto
e solidale, nella libertà - è detto in un comunicato
- ha bisogno della nuova Europa. L'unilateralismo egemonico
degli Usa e i soli rapporti bilaterali tra i vecchi stati nazionali
non riescono a sopportare le sfide del mondo contemporaneo.
Come sciaguratamente la drammatica crisi irachena e l'estendersi
del terrorismo tragicamente ci mostrano ogni giorno. Solo il
Papa mostra di comprendere l’enormità e vastità
dei problemi in gioco e, non a caso, richiama le radici cristiane
del vecchio continente, che affondano nella straordinaria storia
millenaria del Mediterraneo. Il progetto che proponiamo, prima
di tutto alle università di Sicilia e Calabria, alle
istituzioni, alle forze imprenditoriali e sociali, all'associazionismo
ambientalista e di volontariato, con necessaria e obbligata
proiezione europea, mira a creare una vasta area tra la Calabria
e la Sicilia, finalmente accomunate da una praticabile prospettiva
di crescita e di sviluppo, anche in vista di rapporti sempre
più importanti ed efficaci con i paesi rivieraschi del
nord Africa. Si tratta di cominciare a considerare quasi come
unico ecosistema le due sponde di Calabria e Sicilia, con fattori
storico-culturali comuni, oltre che paesaggistici ed ambientali,
e con analoghi problemi storici irrisolti. Due sponde che si
fronteggiano da sempre, spesso con incomprensione profonda e
senza essere mai riuscite ad esprimere sinergia e progetti comuni.
L'area interessata parte, sul versante siciliano, da Siracusa,
con la sua storia millenaria, e prosegue oltre Catania con Taormina,
le isole Eolie, Messina, Milazzo, almeno sino a Cefalù.
Quella calabrese si sviluppa a partire da Praia a Mare per proseguire
oltre il Tirreno cosentino, con Tropea e Capo Vaticano per poggiarsi
nuovamente sulla terraferma con Scilla e Cariddi, Reggio Calabria,
Locri, su fino a Capo Colonna e Crotone. Mettere in rete un'area
siffatta può costituire una straordinaria opportunità
non solo per Calabria e Sicilia, ma per tutta l'area del Mediterraneo
come elemento di collaborazione e di impegno comune per autentiche
mete di sviluppo che possono offrire concrete ragioni di speranza
al futuro delle nuove generazioni, finalmente non più
costrette ad emigrare». A gestire il progetto un comitato
provvisorio composto dal professore Gianni Canino e dai giornalisti
Salvatore Cusumano e Franceso Causarano, già responsabili
di un progetto mediterraneo della Rai per la parte siciliana;
Gregorio Corigliano, già caporedattore di Rai Calabria;
Adriano Mollo, notista politico de Il Quotidiano di Calabria
e Lucania, ed Emanuele Raco, responsabile informazione al Consiglio
regionale di Calabria Democratica. Il Comitato, è detto
nel comunicato, «curerà tutte le iniziative necessarie
per dare concretezza e operatività al progetto euromediterraneo
Sicilia - Calabria. Oltre ai contatti con università
e istituzioni, Unione Europea e forze imprenditoriali e sociali,
anche nei paesi arabi che si affacciano sul mediterraneo, il
comitato promuoverà entro l'autunno un convegno internazionale.
"Per un Mediterraneo mare di pace". Confronto e dialogo
religioso, culturale e politico, contro il terrorismo e scontro
di civilta».