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“Calabria Ora”
– Venerdì 28 settembre 2007
- pag. 37 |
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Gdf, residence sotto sequestro
La struttura era stata realizzata in spregio ad ogni norma
edilizia
Volevano realizzare
un residence su un terreno agricolo – sottoposto
per giunta a vincolo archeologico. E quasi c’erano riusciti.
Non fosse stato per la Guardia di finanza, Capo Vaticano, per
la prossima stagione estiva, si sarebbe “arricchita” di
una nuova struttura ricettiva realizzata in spregio ad ogni
norma in materia edilizia. Le Fiamme gialle del colonnello
Pietro Mazzotta, infatti, hanno denunciato il proprietario
della struttura, sottoponendo l’intero fabbricato a sequestro
penale.
Ad agire sono stati gli uomini della Tenenza di Tropea, particolarmente
attivi sul fronte del contrasto dell’abusivismo edilizio.
I finanzieri si sono recati a Santa Domenica, dove hanno riscontrato
la presenza di un cantiere per la costruzione di un residence
che, complessivamente, si componeva di dieci unità immobiliari.
I militari, a seguito di accurati controlli, hanno constatato
che i lavori di costruzione erano stati eseguiti in assenza
della prevista concessione edilizia e del nullaosta della Soprintendenza
dei beni archeologici. Infatti, l’area in cui sorge il
complesso in questione, nel Prg risulta “zona territoriale
agricola” su cui insiste anche un “vincolo di interesse
archeologico” - che subordina ogni trasformazione urbanistica
ed edilizia al preventivo nullaosta della competente Soprintendenza
la quale può anche riservarsi la facoltà di effettuare
sopralluoghi preliminari e contestuali all’esecuzione
di qualsiasi attività di scavo.
L’area circostante al residence, era stata sottoposta
a sbancamenti e livellamenti di notevole entità con
conseguente snaturamento del luogo e soprattutto con il rischio
della distruzione di eventuali reperti archeologici. Le strutture
abitative sequestrate, erano state realizzate trasformando
vecchi fabbricati rurali risalenti agli anni ‘50 – ai
quali erano stati modificati sagoma e prospetti. Come se non
bastasse, i finanzieri hanno inoltre constatato l’aumento
del numero delle unità immobiliari rispetto alla volumetria
originaria degli antichi fabbricati.
Nel corso dei controlli, i militari hanno accertato che per
la realizzazione del residence, il costruttore aveva anche
posto in essere completamenti mirati ad eludere i controlli
e la normativa urbanistica. Ai finanzieri che hanno effettuato
i controlli, infatti, l’uomo (del quale non sono state
rese note le generalità), ha esibito solo una semplice “denuncia
di inizio attività” presentata al Comune di Ricadi
- per di più solo per una delle tre strutture sequestrate,
riguardante la manutenzione, con restauro e risanamento conservativo,
di un fabbricato rurale.
Il responsabile - nonché gestore del complesso residenziale
- è stato di conseguenza segnalato alla Procura della
Repubblica.
Ma l’azione di contrasto ad ogni forma di illegalità non
si è conclusa qui. Sempre i finanzieri di Tropea hanno
individuato e sequestrato a Drapia un’area di 20mila
metri quadri adibita a discarica abusiva di rifiuti pericolosi
ed insistente su una scarpata vicino il torrente “Lumia”.
Le attività condotte hanno consentito, in particolare,
di beccare in flagranza di reato L. C., autotrasportatore di
Tropea mentre scaricava, in concorso con il proprietario del
fondo – F. D. di Drapia – calcinacci e materiale
da risulta proveniente da ristrutturazioni edilizie. Il costone
sequestrato è risultato ricettacolo di materiale ferroso,
infissi dismessi e terreno da riporto. I due sono stati denunciati
e l’area sequestrata.
Pier Paolo Cambareri