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LE NOTIZIE
 
“Calabria Sera” – Venerdì 27 agosto 2004

 

Lidia Liotta, presidente calabrese dell’associazione, denuncia la cattiva amministrazione

Vogliono distruggere tutto

«Un porto sulla costa di Capo Vaticano sarebbe una vera follia»


«Le bellezze della Calabria sono di primo ordine, purtroppo chi ci governa non è all’altezza di gestire e valorizzarle adeguatamente con delle politiche serie, coordinate, ma soprattutto efficaci». Lidia Liotta, presidente regionale di “Legambiente”, riassume in due righe il principale motivo dei mali del nostro territorio.
“Goletta Verde” sostiene che il mare italiano complessivamente sia pulito, ma assegna alla Calabria un bruttissimo 4 in pagella. Perché?
«Il nostro è un mare in buona salute e abbiamo un patrimonio ambientale, ma anche faunistico e quindi economico, di grande valore, però l’attuale gestione non è corretta. D’altra parte tutti gli eventi di questa estate, le segnalazioni e le dure proteste, dimostrano che forse per la prima volta è nata una nuova sensibilità».
Quindi qualcosa sta cambiando…
«Se, come dice chi ci governa, la Calabria vuole effettivamente guardare a questa importante risorsa come il settore principale da cui partire per ricostruire un’economia di qualità, ovviamente si deve porre questi problemi, perché oramai il turismo non è solo quello delle grandi strutture dotate di ogni comfort, si mira a qualcosa di diverso. Chi va in vacanza cerca un ambiente ben conservato e ben gestito, di alta qualità, ma quest’ultima deve anche riguardare i servizi, con un rapporto qualità/prezzo conveniente; soprattutto considerando che abbiamo grandi concorrenti competitivi. Dobbiamo promuovere quello che abbiamo, che è di grande bellezza e valore, però il turista oggi chiede anche sicurezza, informazione».
Non si può certo dire che le istituzioni centrali abbiano brillato in questo importante settore…
«Prima di tutto, il diritto all’informazione è sacrosanto. Dobbiamo sapere in che mare andiamo a tuffarci, che aria respiriamo, e che cibi mangiamo. Soprattutto è un diritto che appartiene a chi viene a spendere soldi e tempo nel nostro territorio. Abbiamo addirittura ricevuto migliaia di e-mail di turisti che ci hanno scritto: “Siamo venuti in Calabria, ma non ci torneremo più”».
Questo è molto grave se si pensa che la nostra regione vive soprattutto di turismo…
«Noi siamo i primi a scommettere su questo settore, e non ci fa piacere che “Goletta” abbia dato alla Calabria una medaglia di bronzo. Sicuramente nei prossimi giorni qualcuno dirà che “Legambiente” rovina il turismo ed è contro gli operatori. In realtà siamo proprio noi a difendere i loro interessi, e quelli dei turisti, combattendo per valorizzare anche in termini economici, le nostre risorse. Non è un caso che accanto ai dati di “Goletta” abbiamo assegnato il premio “La più bella sei tu” a Cala Janculla, e le “5 Vele” per una corretta gestione del territorio a Tropea. Però alcuni Comuni hanno ricevuto poche Vele, questo significa che c’è ancora molto da fare. Quando ci sono delle eccellenze noi siamo i primi a metterle in risalto».
Intanto la Basilicata, che confina con noi, ha ricevuto un bel 9…
«Il concetto è sempre quello: il nostro mare è in buona salute. Il vero problema è la gestione delle coste, che significa qualità della depurazione, e questa estate in Calabria c’è stato davvero da piangere. Poco si è fatto perché ci sia un futuro più rosa. Staremo a vedere cosa proporranno per i prossimi mesi. La pressione antropica ha fatto uscire allo scoperto che il nostro sistema di depurazione non è adeguato alle presenze estive».
Quali sono i peggiori nemici delle coste?
«L’abusivismo è il problema principale. Sulle nostre coste si è costruito troppo e male. Poi c’è anche il problema dell’erosione, che in parte è un fenomeno naturale, ma che è anche causata da opere di difesa inutili, e dalla portualità. Tornando al primo punto, oltre alle numerose costruzioni abusive, ce ne sono moltissime autorizzate che però deturpano; altre rappresentano il fenomeno dell’ “incompiuto calabro”, dall’impatto visivo terribile. Bisogna dire che non essendo collegate alle fognature comunali queste case scaricano ovviamente in mare. Poi c’è anche un problema di illegalità diffusa, per il quale i controlli non sono sufficienti. Pensiamo alle foci dei fiumi, che sono i punti più critici, perché sono i collettori degli scarichi abusivi e non depurati. Speriamo che da un’estate pessima come questa si possa pian piano risalire la china e iniziare a fare delle politiche di gestione del mare serie, coordinate, ma soprattutto efficaci».
Qui impera la solita filosofia del “tirare a campare”…
«Sì, ed è stata favorita da amministrazioni poco attente. Proprio questa mentalità ha creato tutto questo scempio».
I turisti lo hanno capito, e di conseguenza, come è successo quest’anno, le presenze si sono ridotte…
«Bisogna convertire le nostre politiche per il turismo in politiche di programmazione moderne, avanzate, attente alle richieste di un turismo di qualità. Pensiamo a quanti paesi potrebbero diventare dei centri di ospitalità diffusa, quindi “Bed and breakfast”, agriturismo, per esempio. Manca però una mentalità imprenditoriale, ma si può creare».
Anche la vicenda del porto turistico che si vorrebbe realizzare a Capo Vaticano non ha contribuito a migliorare le cose…
«E’ un fatto sconcertante. Questo è un altro dei progetti politici scriteriati che stiamo combattendo con forza. Capo Vaticano è una zona di estrema bellezza, e fare un porto nell’unico tratto di costa vergine è una cosa senza senso, che la rovinerebbe irreversibilmente. Perché costruire un’altra struttura quando il vicinissimo porto di Tropea ha un utilizzo inferiore alle sue possibilità? Perché farlo in una zona dove non c’è una richiesta di diportismo tale da giustificare altri cinquecento posti barca? Mentre una rivista francese inseriva Capo Vaticano tra le cento spiagge più belle del mondo, qualcuno ha pensato di distruggere tutto».

Giu. Mavi.

 

Calabria Sera

 

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