|
“Gazzetta
del Sud”
– Domenica 27 luglio 2008 |
|
Falerna. La barca di Legambiente approda a Cartolano per issare
le bandiere gialle
Abbattere la Palafitta sulla spiaggia
Un nuovo appello di Goletta Verde
«E’ uno dei cinque mostri di cemento più brutti
della Penisola»
FALERNA – Blitz di Goletta Verde ieri a Falerna nell’ambito
della campagna nazionale per monitorare la qualità delle
acque marine e delle coste. Domani a Tropea in una conferenza
stampa saranno resi noti i risultati dei rilevamenti effettuati
lungo i litorali calabresi ionico e tirrenico.
L’attività di Goletta Verde, iniziata quest’anno
a Savona, terminerà il 17 agosto a Castiglione della
Pescaia, in provincia di Grosseto.
Gettata l’ancora nello specchio di mare davanti a Cartolano,
i volontari di Legambiente hanno lasciato l’imbarcazione
per raggiungere la riva a bordo di un gommone, issando gli
inconfondibili vessilli gialli del sodalizio all’insegna
dello slogan «Abbattere la Palafitta e abbatterla subito».
A riva l’incontro con esponenti dell’amministrazione
comunale, col sindaco Daniele Menniti in prima fila, accompagnato
dalla polizia municipale. Presente pure l’assessore della
Comunità montana del Reventino Ugo Barletta.
Quindi un sit-in lampo sulla spiaggia davanti alla Palafitta,
la costruzione di cemento sulla spiaggia su cui incombe da
tempo un’ordinanza comunale di demolizione e che per
Legambiente è «nella top five degli ecomostri
da demolire». Scopo della manifestazione sotto l’inesorabile
solleone «evidenziare che esistono», ha detto il
sindaco, «situazioni molto problematiche, nodi che dovrà sciogliere
la magistratura».
Sollecitare la tutela del paesaggio è l’obiettivo
dichiarato di Goletta Verde, che con la sua presenza ieri ha
voluto lanciare il perentorio appello ad abbattere l’edificio «che
da oltre trent’anni deturpa la costa di Falerna».
I volontari del Cigno hanno inteso ribadire che «Legambiente
non è disposta a tollerare scempi né situazioni
d’illegalità che offendono il territorio».
A quasi un anno di distanza dall’abbattimento delle case
mobili della località Marinella, Goletta Verde è tornata
a Falerna «per testimoniare il proprio sostegno a Daniele
Menniti, che s’è distinto per le sue politiche
di tutela del territorio» sottolinea il sodalizio. Per
il quale ancor più delle case mobili, la Palafitta è un
caso eclatante di cementificazione «in riva al mare,
su una costa, quella del Lametino, che subisce da decenni le
ingiurie dell’abusivismo edilizio». Tanto clamoroso
da meritarsi uno dei primi cinque posti della classifica italiana
sugli ecomostri da abbattere, denunciati dal rapporto “Mare
Monstrum” di Legambiente.
«Nata sul bagnasciuga di Falerna nei primi anni Settanta»,
prosegue il sodalizio, «la Palafitta è un mostro
a tre piani di mille e 260 metri cubi di cemento, che i costruttori
sostengono che insista su terreno privato». Lo scorso
aprile il Tar Calabria ha disposto una verifica amministrativa
sulla situazione proprietaria del terreno su cui l’immobile è stato
costruito: una verifica riguardante la data di presentazione
del progetto. L’incarico al capoufficio tecnico della
Regione. La storia dell’immobile è fatta di ricorsi
al Tar, ordinanze di demolizione e sospensioni delle stesse.
Basti ricordare che a maggio del 1999, ricorda ancora Legambiente, «il
Comune emanò un’ordinanza di demolizione congelata
più volte dai ricorsi al Tar».
«E’ davvero troppo», dice Franco Saragò della
segreteria di Legambiente Calabria. Che aggiunge: «In
questa querelle giudiziaria che dura da quasi dieci anni, contrapponendo
i proprietari da una parte, l’amministrazione comunale
e la società civile dall’altra, Legambiente s’è costituita
parte civile, testimoniando una volta di più la sua
ferma posizione contro l’abusivismo e a favore della
legalità». Ecco perché Goletta Verde chiede
una moratoria regionale sul cemento in riva al mare.
Giovambattista Romano