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“Il
Quotidiano della Calabria”
– Domenica 27 luglio 2008 -
pag. 32 |
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Falerna. La struttura inserita nella top five delle demolizioni.
Lungo contenzioso giudiziario
Abbattere
l’ecomostro Palafitta
Legambiente fa tappa sulla spiaggia con Daniele Menniti
FALERNA – Ad un anno dall’abbattimento delle case
mobili sorte sulla spiaggia di Falerna, il sindaco Daniele
Menniti continua la sua battaglia contro lo scempio della costa.
Ad appoggiarlo, anche questa volta, Goletta Verde di Legambiente,
che con un perentorio «abbattiamola subito!» ha
manifestato ieri pomeriggio contro l’edificio cosiddetto “Palafitta”,
inserito nella top five italiana degli ecomostri da demolire.
Si tratta di una casa a tre piani, costruita sulla spiaggia
nei primi anni ’70 che i proprietari sostengono insista
sul terreno privato, ma che sembrerebbe invece in terreno demaniale,
avendo le sue fondamenta sulla battigia. Attivisti e volontari
del Cigno Verde muniti di bandiere, maglie gialle e striscioni
hanno protestato di fronte a quello che è stato ribattezzato
un altro “ecomostro”.
«Lo scopo della protesta – ha affermato Daniele Menniti – è quello
di evidenziare che ancora oggi esistono delle situazioni molto
problematiche. L’edificio per quanto risulta dagli atti
d’ufficio, e voglio sottolinearlo perché non è una
mia supposizione, risulterebbe su un demanio marittimo».
E sembra che l’edificio non sia munito di alcuna rete
fognaria. Allora dove scaricano? «Indovini un po’?» risponde
sarcasticamente il sindaco che poi aggiunge: «A questa
casa non c’è nessuna rete fognaria. Almeno, a
me non risulta di aver dato alcun permesso di scaricare nella
rete fognaria pubblica. Se fossero collegati bisognerebbe indagare
si chi li ha autorizzati. Ma a noi non risulta che qualcuno
li abbia autorizzati, quindi per noi non sono collegati».
La battaglia contro l’edificio risale al 1993 quando
la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, accertata l’occupazione
abusiva di una zona del demanio di 770 metri quadrati, ha ingiunto
ai proprietari di demolire le opere e ripristinare lo stato
della zona. Questi hanno fatto un primo ricorso al TAR della
Calabria, ottenendo nel 1994 la sospensione del provvedimento.
Sembra che in seguito le verifiche della Capitaneria di Porto
abbiano accertato che il fabbricato fosse stato realizzato
sulla base di planimetrie false. Nel maggio del 1999 il Comune
di Falerna ha disposto l’annullamento della licenza emettendo
un’ordinanza di demolizione, congelata più volte
dai ricorsi al TAR.
«Davvero troppo – ha commentato Franco Saragò,
segreteria Legambiente Calabria – In questa querelle
giudiziaria che dura da quasi dieci anni Legambiente si è costituita
parte civile, testimoniando la sua ferma posizione contro l’abusivismo».
«Sono diversi anni che combattiamo contro l’abusivismo
edilizio – ha aggiunto Nunzio Cirino Groccia, segreteria
nazionale Legambiente – la Palafitta è un ecomostro
che fa scempio sulla costa, sta proprio sulla spiaggia tant’è che
quando il mare è agitato l’acqua arriva al primo
piano».
E aggiunge: «In assenza di qualsiasi strumento di pianificazione
urbanistica, la martoriata costa calabrese non ha più tempo
di aspettare, se l’Amministrazione regionale ha davvero
a cuore la tutela e la salvaguardia della costa, approvi in
tempi rapidi, in attesa della definizione dei piani strutturali
comunali, una moratoria che vieti qualsiasi edificazione all’interno
dei 700 metri dalla battigia. Sarebbe un segnale chiaro e univoco
contro possibili nuovi scempi in riva al mare».
Silvia Iachetta