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“Calabria
Ora” – Venerdì 27 luglio 2007 - pag.
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Legambiente:
Calabria in ritardo nell’applicazione della normativa
«Serve
un cambio di mentalità: i boschi sono un patrimonio della
cui tutela è necessario
occuparsi tutto l’anno»
«Basta
con la cultura dell’emergenza». Nuccio Barillà,
della direzione nazionale di Legambiente, torna sul dossier
“Incendi e Legalità” relativo agli illeciti
incendiari, dieci giorni dopo la presentazione alla stampa.
Un dossier di stretta attualità redatto insieme al Corpo
forestale che ha preso in considerazione lo stato di attuazione
della legge 353/2000 e le azioni messe in pratica dalle amministrazioni
comunali per arginare la piaga degli incendi boschivi. Una legge
considerata tra le migliori in Europa che affida compiti alle
Regioni e ai Comuni per un’azione contro i roghi evitando
le speculazioni economiche. Una legge che risulta ancora, nella
maggior parte dei casi, disattesa in particolare in Sicilia
e in Calabria, tra le più colpite dai roghi, che si sono
guadagnate la poco onorevole “maglia nera” tra le
regioni italiane. I Vigili del fuoco, La Forestale, i Carabinieri
svolgono con dovizia il loro compito. «Ma non è
tanto il sistema di protezione civile o la macchina che si attiva
per lo spegnimento dei roghi a difettare. Serve un cambio di
paradigma: i boschi sono un patrimonio insostituibile della
cui tutela è necessario che le istituzioni si facciano
carico lungo tutto il corso dell’anno».
La parola d’ordine ancora una volta è prevenire:
dall’istituzione di un catasto delle aree percorse dal
fuoco, che rende più difficile il cambio di destinazione
d’uso e quindi la speculazione edilizia, alla manutenzione
preventiva delle zone più soggette a rischio con iniziative
di manutenzione dei boschi, di informazione e sensibilizzazione.
L’emergenza di quest’anno cancella ogni alibi futuro.
Marco
Fantini