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“Calabria Ora”
– Lunedì 26 maggio 2008
- pag. 23 |
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Legambiente e cacciatori sulla goletta del
dialogo
Il confronto tra ambientalisti e associazioni venatorie
TROPEA – La tutela del patrimonio faunistico al centro
dell’incontro tra Legambiente, associazioni venatorie,
Corpo forestale, Parco delle Serre e Atc di Vibo. Dalla Goletta
Verde, dunque, parte una sfida per tutto il mondo agro-silvo-pastorale. «Il
rapporto tra ambientalisti e cacciatori non deve essere necessariamente
configgente – ha esordito Franco Saragò, amministratore
regionale di Legambiente – La conservazione del patrimonio
faunistico è un impegno su cui devono ritrovarsi chi
deve reprimere i reati ad esso collegati, gli enti di gestione
(aree protette e Atc), le associazioni di categoria e le associazioni
ambientaliste». Attualmente molti comportamenti dell’uomo
rischiano di produrre danni incalcolabili non solo alle specie
oggetto di caccia ma a tutte le tipologie, sempre più spesso
sottoposte ad uno stress devastante durante tutte le fasi più critiche
della loro esistenza: riproduzione, svernamento, allevamento
dei piccoli.
«Mantenere habitat ottimali per gli animali selvatici – ha
rilanciato il presidente regionale Legambiente Antonino Morabito – vuol
dire lavorare non solo per la difesa della fauna ma anche per
garantire la qualità di un territorio. La presenza di
un ricco patrimonio faunistico è, infatti, il primo
indice di garanzia di buona salute dell’ambiente, buona
salute su cui la Calabria deve lavorare imparando dagli errori
altrui e facendo del proprio ritardo un motivo per far meglio».
Sulla necessità di «unire anime diverse per raggiungere
lo stesso scopo di proteggere l’ambiente» si sono
concentrati gli interventi dei rappresentanti delle associazioni
venatorie. Sul tavolo i problemi dell’assenza cronica
di risorse economiche destinati alla gestione e dell’indifferenza
nei confronti del cosiddetto “terreno libero” che, «non
rientrando nelle aree protette – ha sottolineato il presidente
regionale Federcaccia Gennaro Gioffrè – viene
urbanizzato. In questo caso, gli interessi del mondo della
caccia, dell’agricoltura e di quello ambientalista sono
in larga parte coincidenti ma, purtroppo, non si riesce a trovare
un punto di incontro a causa delle frange estremiste che molto
spesso impediscono il dialogo». Hanno sottolineato la
differenza tra cacciatori e “delinquenti” anche
il presidente provinciale Italcaccia Giuseppe Baldo, che ha
evidenziato come «i veri cacciatori siano il primo e
più importante presidio di controllo di un territorio»,
e il presidente regionale Arcicaccia Antonio Paolillo, che
ha denunciato «gli incendi mirati per spostare la fauna
nei propri territori di caccia» e ha sottolineato «la
generale insoddisfazione anche da parte dei cacciatori per
il cosiddetto ripopolamento “pronto caccia”».
Il rispetto delle norme e quindi della natura, sulla base di
solide conoscenze scientifiche, è stato indicato nel
corso dell’incontro come il vero pilastro su cui poter
appoggiare l’intero piano di dialogo tra le diverse associazioni. «Senza
una condivisione delle leggi non può esservi condivisione
degli obiettivi – ha precisato il comandante provinciale
del Corpo forestale dello Stato Giorgio Borrelli –. E’ possibile
attraverso un confronto nelle opportune sedi istituzionali,
modificare e migliorare la normativa vigente ma è necessario
che, nel frattempo, questa normativa venga rispettata».
D’accordo anche il presidente Atc Vibo 1 Riccardo Colistra,
che ha fatto riferimento a «un regolamento interno per
cui le irregolarità vengono segnalate al Corpo forestale
dagli stessi cacciatori», e il presidente uscente dell’Atc
Vibo 2 Francesco Pititto che ha spiegato che «la scelta
del ripopolamento si presenta come una scelta obbligata nel
momento in cui le risorse sono poche e la pressione dei cacciatori è tanta».
All’incontro ha presenziato anche il presidente del Parco
delle Serre Gregorio Paglianiti che, nel suo intervento, ha
messo in luce come, «al di là della volontà di
evitare le contrapposizioni, rimane da risolvere un problema
sostanzialmente economico: la Regione sta discutendo, infatti,
dell’istituzione di cinque parchi marini ma, finora,
l’unico parco regionale esistente fa difficoltà a
svolgere il quotidiano».
Ai lavori sono intervenuti, infine, Gabriella De Marco del
Parco delle Serre, il presidente Arcicaccia di Vibo Domenico
Pittimada, il vicepresidente Anuu migratoristi italiani Antonio
Vardè, Domenico Ferraro della Confederazione italiana
agricoltori, Perugino per l’Ecoclub, Mimmo Pugliese in
rappresentanza dei cacciatori locali e delegazioni di entrambi
gli Atc della provincia.
r. v.