La
qualità dell’edilizia lascia molto a desiderare
secondo Legambiente
CATANZARO
– La “sorpresa” Vibo Valentia, bene la situazione
di Cosenza, male Catanzaro e Crotone e ancora peggio Reggio
Calabria, che non ha fornito alcun dato: sono questi i risultati
del rapporto “Ecosistema Scuola 2007” presentato
da Legambiente, che traccia la classifica dei comuni sul piano
della qualità dell’edilizia riferita alle scuole
dell’obbligo. L’indagine dell’associazione
ambientalista, che ha inviato un vero e proprio questionario
alle città, evidenzia lo stato degli edifici scolastici
non solo sul piano della sicurezza ma anche sul piano della
percezione dei rischi ambientali e non e degli investimenti
in servizi e pratiche ecocompatibili. Approfondiamo. EDILIZIA SCOLASTICA. Nella graduatoria 2007
di Legambiente secondo il livello di qualità dell’edilizia
scolastica emerge lo storico gap tra Nord e Sud. Nelle prime
dieci posizioni della classifica delle città più
attente alla condizione degli edifici scolastici ci sono solo
comuni settentrionali, in particolare di Toscana ed Emilia Romagna.
Il primo comune del Mezzogiorno è Vibo Valentia, in 15esima
posizione, che si merita, tra i centri del Sud, un particolare
apprezzamento da “Legambiente” insieme anche a Cosenza
(31esima) e Caltanissetta. Impietosa invece l’associazione
ambientalista nei confronti di Catanzaro e Crotone, quest’ultima
definita «ormai cronica».
Nella classifica sul livello di qualità dell’edilizia
scolastica il capoluogo della Calabria si colloca alla 62esima
posizione mentre la città pitagorica è 80esima,
quart’ultima (tra quelle che hanno risposto alla richiesta
di dati di Legambiente, cioè 83 comuni). Zero spaccato
invece per Reggio Calabria, che non rientra nella classifica
perché non ha fornito alcun dato insieme ad altri 17
comuni tra cui città importanti come Napoli, Bologna
e Venezia.
Nell’indagine di Legambiente inoltre si stila una graduatoria
anche dei comuni in cui il livello di attenzione sulla qualità
dell’edilizia scolastica è più basso: qui,
in un quadro comunque negativo più al Nord che al Sud,
tra le città calabresi il dato peggiore è quello
di Catanzaro (punteggio -6,05), quello migliore è sempre
Vibo Valentia (-3,32). Peraltro, specifica Legambiente, «molti
dei dati richiesti – esempio, la presenza di fonti di
inquinamento – sono di difficile reperibilità da
parte dei comuni, visto che in molti casi manca un vero e proprio
monitoraggio: questo può comportare dei vantaggi per
chi non risponde al questionario, quindi i comuni che si trovano
più in basso nella graduatoria non è detto che
siano senza scuole a rischio, semplicemente potrebbero non aver
compiuto dei monitoraggi accurati». IL FUTURO. Nonostante il quadro sia ancora
molto preoccupante, Legambiente rivela nell’universo scuola
«timidi segnali di miglioramento», come l’aumento
della percentuale di scuole che ottengono la certificazione
di agibilità statica e di prevenzione incendi, un aumento
riscontrabile soprattutto nei comuni e nelle scuole di regioni
del Sud come Campania e Sardegna. Purtroppo non c’è
la Calabria, per la quale, come per altre regioni, tuttavia
Legambiente lancia un vero e proprio appello, quello a non disperdere
l’occasione che arriva dalla Finanziaria 2007 con cui
il governo ha riaperto l’investimento per l’edilizia
scolastica (250 milioni di euro per il triennio 2007-2010).
«Per garantire l’effettiva e rapida realizzazione
degli interventi necessari Stato, Regione ed enti locali della
stessa Regione dovranno sottoscrivere un “patto di sicurezza”
condividendo così lo sforzo di risanamento del patrimonio
edilizio scolastico». “BUONE PRATICHE”. Non solo edilizia
scolastica nel dossier di Legambiente, che si occupa anche di
quelle che definisce “buone pratiche”, cioè
l’analisi dei Comuni che hanno investito di più
in servizi e pratiche eco-compatibili (esempio, risparmio energetico,
pasti biologici nelle mense). Anche qui, Vibo Valentia è
il comune più virtuoso, collocandosi al 18esimo posto.
Bene Cosenza, 33esima, sostanzialmente male Catanzaro (62esima),
Crotone è il fanalino di coda, 83esima tra le città
censite.
Di Reggio Calabria nessuna notizia: per la città dello
Stretto vale la bocciatura generale per non aver fornito alcun
dato.