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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Mercoledì 25 agosto 2004 – pag. 7

 

Secondo Legambiente , dopo tre mesi di monitoraggio, nel 92% delle coste italiane l'acqua è pulita. Bandiere nere a Puglia, Emilia Romagna, Lazio

La Basilicata sul podio

La Calabria è risultata la regione più inquinata

 

Il mare italiano e' pulito. Basilicata, Molise e Sardegna salgono sul podio delle regioni con le acque più cristalline, mentre quelle della Campania, Calabria e Sicilia vengono bocciate.
E' quanto emerge dalle pagelle di Goletta Verde, redatte a seguito dell'attività svolta a partire dal 20 giugno scorso e conclusasi il 23 agosto.
Legambiente, attraverso due imbarcazioni, ha effettuato il monitoraggio di 8 mila metri di coste italiane. Un programma teso a valutare sia la qualità delle acque di balneazione, sia a fotografare la situazione costiera dal punto di vista delle costruzioni abusive e dell'illegalità ambientale.
I risultati del viaggio 2004 di Goletta Verde, il diciannovesimo consecutivo, sono stati presentati ieri a Roma nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Dalla Seta, il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante e la responsabile campagne dell'associazione, Rossella Muroni.
Il 92% dei campioni di acque di balneazione, analizzati da Goletta Verde, è risultato pulito: un 18% in più rispetto al dato dello scorso anno. E il motivo di questo miglioramento è da rintracciare, secondo quanto riferisce il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta: «Nel calo delle presenze turistiche, di un clima normale, non bollente e con qualche temporale e nell'attività di depurazione quest'anno più intensificata».
La Basilicata presenta il 100% delle coste prive d'inquinamento, ottenendo così di diritto il voto massimo sia dal punto di vista della qualità delle acque sia da quello dell'abusivismo.
Seguono al secondo posto il Molise e al terzo la Sardegna.
Nell'analisi compiuta ad Orosei, Arzachena, Arbus e Bosa, è risultato un 9% di acque inquinate frutto di reflui fognari non depurati e della presenza di abusi e di speculazioni edilizie lungo le coste.
Riguardo alla situazione della Sardegna, Dalla Seta ha sottolineato: «Il decreto della giunta Soru ha imposto una moratoria su tutti i nuovi progetti edificatori nella fascia di due chilometri dal mare. E' un ottimo segnale. La Sardegna - ha proseguito il presidente di Legambiente - deve puntare su un tipo di turismo che non è certo quello dei villaggi vacanze o delle seconde o terze case. La strada piu' redditizia - ha concluso Dalla Seta- è quella di uno sviluppo armonico che metta al centro i veri tesori dell'isola». Voto superiore al 7 anche per Friuli Venezia Giulia e Marche, entrambe con il 100% di acque pulite ma con problemi dal punto di vista dell'illegalità abusiva e dell'attività di depurazione.
Unico neo del Friuli è il mare di Lignano Sabbiadoro, cui Goletta Verde ha assegnato una bandiera nera per la distruzione della pineta e la costruzione di un centro turistico. Sopra la sufficienza anche Abruzzo, Liguria, Toscana e Veneto.
Ma ai dati positivi che emergono in questo trimestre di monitoraggio delle coste italiane, si affiancano anche le bandiere nere che Legambiente ha assegnato, quest'anno, a Puglia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Ben 4 mila metri di coste inquinate, quasi la metà dell'intero territorio italiano.
La Calabria è la regione a maggior inquinamento, mentre il Lazio presenta il numero più alto di costruzioni fuorilegge sul demanio marittimo.
La Sicilia ha il dato maggiore di scarichi non depurati mentre la Campania è, secondo Legambiente, la patria dell'illegalità lungo le coste. Eppure anche in queste regioni non mancano i casi positivi. Come ha sottolineato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente: «Ad Otranto è stato avviato un percorso di certificazione ambientale e si sta promuovendo l'istituzione di un'area marittima protetta lungo i suo litorale».

 

Il Quotidiano della Calabria - www.ilquotidianodellacalabria.it

 

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