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LE NOTIZIE
 
“Il Giornale di Calabria” – Sabato 25 marzo 2006 - pag. 6

 

Dichiarata guerra agli ecomostri

Presentato a Roma il piano per la salvaguardia del territorio.
Il plauso di Legambiente


ROMA. Abusivismo edilizio diffuso, più del 60% delle coste soggette a erosione, paesaggi aggrediti da ecomostri, fiumi che non riescono più ad arrivare al mare e poi “si vendicano”. Questa è la Calabria che l’assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Michelangelo Tripodi intende far dimenticare avviando il progetto “Paesaggi & Identità” di lotta all’edilizia selvaggia. Il progetto prevede l’identificazione degli “ecomostri”. Compito affidato ad un gruppo di lavoro coordinato da Renato Niccolini dell’Università Mediterranea, con il supporto scientifico e tecnico del professor Osvaldo Pieroni dell’Università della Calabria, la partecipazione dell’associazione torinese “Società Avventura Urbana” e di Rosaria Amantea, dirigente del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Calabria. Dopo l’identificazione si passerà alla fase operativa che prevede non solo l’abbattimento, ma prevede anche la riqualificazione, rigenerazione, ripristino e mascheramento delle strutture che deturpano il paesaggio. Un primo elenco degli “ecomostri” sarà pronto fra 6 mesi ed entro 18 mesi sarà pronta la mappatura e il monitoraggio del territorio. Per iniziare sono stati stanziati 5 milioni di euro che vanno ad aggiungersi al finanziamento regionale di 380.000 euro. «Siamo consapevoli che con questa iniziativa andremo a toccare interessi e metteremo in crisi rendite consolidate - ha detto l’assessore al territorio Michelangelo Tripodi - ma in Calabria si sta cambiando registro e questo è il segnale che il territorio avrà un ruolo centrale nella politica della Regione». «L’ecomostro calabrese - ha spiegato Niccolini - non ha le caratteristiche di costruzioni come il Fuenti o gli ecomostri di Punta Perozzi è piuttosto diffuso, meno eclatante, tanto che la gente non ne ha la percezione. L’obbiettivo di questo progetto è anche quello di aumentare la percezione sociale con un’azione di sensibilizzazione e partecipazione della popolazione». Nel mirino del gruppo di lavoro ci sono soprattutto le coste, con particolare attenzione alla zona di Sibari, Rossano e Corigliano dove - ha spiegato Niccolini - è particolarmente diffusa l’urbanizzazione. Sotto accusa anche la zona di Praia a Mare, dove negli anni Settanta è stata costruita sulla collina prospiciente all’isola di Dino un complesso. «Di sicuro - ha detto Rosaria Amantea - un ecomostro è l’hotel che dovrebbe sorgere entro il 2007 sempre a Praia a Mare di fronte all’isola di Dino». Tutti d’accordo poi a contrastare la creazione di “Europaradiso”, un mega centro avveniristico pubblicizzato come “Las Vegas in Calabria”. «Questo ecomostro - ha detto Pieroni - dovrebbe essere realizzato da un gruppo con capitali svizzero-israeliano e olandese nella foce del Neto, uno delle zone a “protezione speciale”». «Il piano di riqualificazione del territorio calabrese è un obiettivo importante e coraggioso. Legambiente sarà in prima fila, accanto alla Regione, per realizzarlo nel migliore dei modi». Questo il commento di Enrico Fontana, responsabile del settore Ambiente e legalità dell’associazione ambientalista alla lotta agli ecomostri lanciata dalla Regione Calabria con il progetto “Paesaggio e identità”. «La Calabria è purtroppo terra di ecomostri legali, o legalizzati» afferma Fontana e poi cita quelli che per Legambiente sono già ecomostri, alcuni già costruiti, altri pronti per essere costruiti. A Praia a Mare, località Fiuzzi, proprio di fronte all’isola di Dino: entro il 2007 sorgerà un hotel di lusso con piscina, sala conferenze, 200 stanze e tutti i comfort. Le carte sono in regola - sottolinea Legambiente - ma l’ecomostro rimane. Lo stesso accade a Cirella di Diamante dove in una zona pregiata sulla costa nascerà una enorme palestra con vista sul mare, un gigante da cinque piani (tre interrati e due esterni) e mille metri quadri: qui l’Amministrazione comunale parla di struttura di pubblica utilità. Tanti dubbi sono sorti anche attorno al nuovo approdo di Porticello di Ricadi. A Copanello invece è stato demolito, solo a metà, l’ecomostro di Stalettì, più volte denunciato da Legambiente, mentre a Cerchiara di Calabria il Comune sta facendo costruire un fabbricato di cemento armato proprio al fianco del santuario di Santa Maria delle Armi: i cittadini hanno costituito un comitato per contrastare la decisione dell’Amministrazione comunale.

 

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