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“Il Quotidiano della Calabria” – Mercoledì 24 agosto 2005 - pag. 6

 

Il Rapporto di Legambiente

Goletta Verde detta le pagelle. Bocciate Calabria, Sicilia e Campania

In Sardegna il mare più blu

In salute l’87,5% delle coste, il 4,5% in meno dello scorso anno

 

ROMA - L’Italia ha perso da un anno all’altro il 4,5% di acque blu, passando da un lusinghiero 92% del 2004 all’87,5% della stagione in corso, a dimostrazione di uno stato di salute della depurazione degli scarichi ancora molto precario. A renderlo noto la relazione annuale di Goletta Verde di Legambiente che, attraverso l’analisi delle acque assegna le pagelle agli 8.000 chilometri di coste italiane. Le tre regioni “bocciate” da Goletta Verde sono Sicilia, Calabria e Campania, tenendo conto però dei diversi indicatori: balneabilità, cinque vele, illegalità, abusivismo sul demanio, depurazione ed erosione. La prima della lista invece, con un voto che arriva a 8, è la Sardegna, seguita da Basilicata, Toscana e Friuli Venezia Giulia. A strappare la sufficienza a fatica sono invece l’Abruzzo e, soprattutto, il Lazio.
«Le analisi di quest’anno - ha commentato il presidente di Legambiente Roberto Della Seta - dicono che la qualità delle acque di balneazione peggiora, ma quello che emerge in maniera evidente dall’osservazione di mari e coste è che proprio dove è più forte la presenza e l’azione delle ecomafie è peggiore la qualità delle acque e lo stato delle coste. Ciò determina che - ha concluso Della Seta - i problemi del mare italiano si concentrano proprio laddove il turismo e la qualità potrebbe rappresentare uno dei principali anticorpi contro il declino economico».
Tornando ai “voti” di Goletta Verde, la Sardegna può vantare quasi il 94% di acqua marina non inquinata, ed è la regione pluripremiata dalla Guida Blu con tantissime vele (il riconoscimento per le località che coniugano ambiente, natura, servizi turistici, storia, enogastronomia). Ma anche nella più grande isola italiana, a detta di Legambiente, non mancano i problemi: l’ingombrante presenza nella regione delle forze militari e della base nucleare Usa alla Maddalena e il crescente problema dell’abusivismo sul demanio che conta 337 infrazioni nel 2004. La Basilicata invece ha il 100% di campioni di acqua marina non inquinati ma una percentuale del 13% di scarichi non depurati. Quello che invece preoccupa in Lucania è la percentuale di costa in erosione: ben il 51,1% in una regione che ne ha appena 62 chilometri.
Il Lazio strappa appena la sufficienza e si segnala per un elevato numero di infrazioni (dall’abusivismo edilizio a scarichi illegali) per chilometro di costa (4,16) e per il 34,7% della costa soggetta a erosione nonostante il 91,3% di acque in regola; segue la Sicilia che, a fronte di un 92% di acque pulite, piazza il primato nazionale per numero di infrazioni legate all’abusivismo sul demanio che sono 696, e quello di regione con la percentuale più alta di scarichi non depurati (62%).
Ultime della classe: Calabria e Campania. La prima si segnala per un eccessiva percentuale di scarichi non depurati (47%), per la costa esposta al problema dell’erosione che è quasi il 60% e per l’elevato numero di infrazioni legate all’abusivismo, che sono 432. Inoltre solo il 78% dei campioni di acque esaminati è risultato pulito. La seconda ha la percentuale più bassa dei campioni esaminati in regola, appena il 70,5%, elevate invece il numero di infrazioni per chilometro di costa (5,92), che la vedono al secondo posto dopo il Veneto. Alto anche il numero di infrazioni legate all’abusivismo (437) che collocano la Campania al terzo posto nazionale dopo Sicilia e Puglia; ancora troppo alta la percentuale di scarichi non depurati: 42% e quasi il 23% di costa soggetta all’erosione (22,8%).
«Ogni regione ha fortunatamente le sue perle – ha sottolineato il direttore generale di Legambiente Francesco ferrante – basta citare il caso di Otranto, in provincia di Lecce, che ha avviato un percorso di certificazione ambientale e sta promuovendo l’istituzione di un’area marina protetta lungo il suo litorale. O ancora di Pollica, Acciaroli e Pioppi nel salernitano, perle del parco nazionale del Cilento, che per il sesto anno consecutivo si aggiudicano le cinque vele della Guida Blu, o di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, col suo splendido scenario naturale e i progetti di recupero della fascia costiera, o ancora di Noto, in provincia di Siracusa, vera sorpresa per la qualità della gestione del patrimonio costiero».
Durante il suo viaggio Goletta Verde ha consegnato anche le bandiere nere, i vessilli meno ambiti d’Italia, perché segnalano i “nuovi pirati del mare” che si sono contraddistinti per attacchi o danni all’ambiente marino e costiero.


L’analisi incrociata di diversi indicatori ha permesso di stilare la classifica delle regioni italiane

Buoni risultati per la regione Basilicata

E’ proprio l’analisi incrociata dei diversi indicatori sia positivi che negativi (balneabilità, cinque vele, illegalità, abusivismo sul demanio, depurazione, erosione) ha permesso a Goletta Verde di Legambiente di stilare una sorta di pagella delle regioni italiane. Prima assoluta la Sardegna – voto: 8 abbondante – ultima da sola la Campania con uno scarno 5,3. In mezzo troviamo chi va bene (Basilicata, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Liguria prendono 7 o giù di lì), chi va benino (Veneto, Marche, Puglia, Molise ed Emilia Romagna) chi strappa la sufficienza a fatica (Abruzzo e, soprattutto, Lazio), chi viene bocciato (Sicilia e Calabria oltre alla Campania). Tutte le regioni mostrano comunque le loro belle contraddizioni: si passa dalle esperienze delle aree marine protette, che promuovono un tipo di sviluppo sostenibile e che puntano sulla tutela del territorio e delle sue peculiarità, a villaggi turistici, in alcuni casi veri e propri paesi, nati senza uno straccio di autorizzazione.

Regione
Balneazione (% campioni in regola)
Vele Guida Blu (media regionale)
Illegalità (n. infrazioni/Km costa
% Abusivismo sul demanio
% Scarichi non depurati
Erosione (costa in erosione)
Voto Goletta Verde
Sardegna
93,9
3,4
0,56
10
29
15,1
8,2
Basilicata
100
2,3
1,01
0,7
13
51,1
7,4
Toscana
84,4
3,1
1,64
7,4
38
13,7
7,3
Friuli V.G.
100
1,5
2,87
1,3
n.d
6,0
7,1
Liguria
97
2,1
2,80
5,5
n.d
15,4
6,9
Veneto
94
2,1
6,43
2,0
11
10,2
6,8
Marche
86,7
2,6
4,40
1,1
34
29,1
6,8
Puglia
86,2
2,8
4,00
14,5
23
24,9
6,6
Molise
100
1
3,22
0,2
n.d
89,5
6,4
Emilia R.
90,5
2,3
4,08
3,0
21
16,5
6,3
Abruzzo
86,6
2,4
3,69
2,3
14
47,4
6,2
Lazio
91,3
2,5
4,16
5,7
26
34,7
6,0
Sicilia
92
2,2
2,54
20,6
62
14,2
5,9
Calabria
78
2,1
1,91
12,8
47
59,3
5,6
Campania
70,5
3,4
5,92
12,9
42
22,8
5,3

 

Sono 696 le infrazioni accertate

La Sicilia la regione più “abusiva”

Sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia Puglia, Campania e Calabria ad occupare le prime quattro posizioni della classifica dell’abusivismo edilizio costiero in Italia. In questi territori si sono consumate quasi il 61% delle violazioni accertate dalle forze dell’ordine nel corso del 2004 ed è stato effettuato ben il 63% dei sequestri. Numeri che segnalano, ancora una volta, l’incidenza dei fenomeni di criminalità organizzata nel ciclo illegale del cemento, da sempre considerato una delle attività privilegiate delle mafie nel nostro Paese. Al primo posto per quanto riguarda i fenomeni di abusivismo edilizio costiero e demaniale si colloca la Sicilia, con 696 infrazioni accertate (più 122%), seguita quest’anno dalla Puglia, con 489 notizie di reato, 617 persone denunciate e 200 sequestri effettuati. Al terzo posto troviamo la campania (437 infrazioni accertate e 632 persone segnalate all’autorità giudiziaria). Questa regione, invece, è la prima in Italia per numero di sequestri eseguiti: ben 259. Al quarto posto per numero di infrazioni accertate si colloca la Calabria (486 notizie di reato). La Sardegna, invece, si piazza al quinto posto con 337 infrazioni accertate.

Regione
Infrazioni accertate
Persone denunciate o arrestate
Sequestri effettuati
Sicilia
696
576
253
Puglia
489
617
200
Campania
437
632
259
Calabria
432
486
160
Sardegna
337
573
97
Toscana
251
395
134
Lazio
191
264
89
Liguria
186
184
75
Emilia R.
102
109
19
Abruzzo
78
59
11
Veneto
69
74
33
Friuli V. G.
44
73
27
Marche
37
68
7
Basilicata
22
25
0
Molise
8
9
3

 

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