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“Il
Quotidiano della Calabria”
– Sabato 24 novembre 2007 - pag.
21 |
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L’assessore Malerba: «Un’area
verde restituita alla comunità»
Il tracciato della vecchia ferrovia torna a vivere
La Provincia realizza il percorso naturalistico
ERA il 25 settembre
di due anni fa, quando gli esponenti locali di Legambiente
e dei Verdi, di concerto con l’assessore
provinciale all’Ambiente Matteo Malerba, discutevano
sul recupero di quel vecchio tracciato ferroviario (inaugurato
il 4 ottobre del 1930 e abbandonato dopo gli anni ’50
anche a seguito del tragico incidente del 1951 in cui morirono
nove persone), da oltre mezzo secolo in preda al degrado. Sono
passati 26 mesi da quel giorno e adesso, il recupero del tragitto
diventerà realtà, grazie all’intraprendenza
dello stesso Malerba e dei responsabili provinciali di Legambiente
che hanno lavorato tutti in un’unica direzione: la creazione
di un percorso naturalistico emozionante, che coniughi il verde
della montagna con il blu del mare in lontananza. Un vero e
proprio angolo di paradiso, di cui il nostro giornale si era
occupato proprio due anni fa, scampato all’urbanizzazione
grazie alla conformazione morfologica.
L’iniziativa promossa dall’assessorato provinciale
all’Ambiente, in collaborazione con la lega ambientalista,
interessa l’ex tracciato delle Ferrovie Calabro-Lucane,
relativamente al tratto che da Vibo Valentia conduce alla frazione
di Longobardi.
L’intervento è stato illustrato ieri mattina,
nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Malerba,
dell’architetto che ha curato l’elaborazione del
progetto Fortunato Griffo, dell’assessore comunale all’Ambiente
Silvestro Scalamandrè e dei coordinatori regionale e
provinciale di Legambiente (Lorenzo Passaniti e Franco Saragò).
Si tratta di un progetto ambizioso che presto potrà offrire
agli amanti della natura la possibilità di ammirare
il panorama mozzafiato e le numerose specie vegetali presenti
lungo i 2,5 Km di strada interamente in ghiaia. Dunque un vero
e proprio giardino botanico, certamente uno dei più suggestivi
del Sud.
Per far rivivere quei luoghi sarà avviata un’opera
di pulizia e messa in sicurezza del sentiero, largo 5 metri,
e ripristinato del selciato rustico. Sul lato a valle verrà realizzata
una staccionata in legno di castagno a “Croce di Sant’Andrea”,
e allestite aree attrezzate per le attività didattiche
ed il tempo libero.
«L’intervento – ha spiegato Malerba – verrà finanziato
con i fondi del Por Calabria destinati alla valorizzazione
delle risorse naturali, per un importo complessivo di 300.000
euro». Tra qualche giorno sarà bandita la gara
d’appalto e, entro 3 mesi dall’affidamento dei
lavori, l’opera dovrà essere completata (l’obiettivo è avere
il sentiero pronto già per l’estate). Poi si passerà alla
fase di gestione vera e propria, con iniziative di carattere
promozionale che possano far conoscere al meglio quest’importante
risorsa ambientale. «Il sentiero, infatti – ha
aggiunto l’assessore provinciale – gode di una
posizione di straordinario fascino paesaggistico, perché si
affaccia per tutta la sua estensione sul Golfo di Sant’Eufemia,
e offre un colpo d’occhio di ineguagliabile bellezza.
Allo stesso modo, il tracciato attraversa una delle zone più incontaminate
della provincia, nella quale sono presenti tutte le specie
botaniche che costituiscono la tipica macchia mediterranea.
Con questo progetto abbiamo reso alla comunità un angolo
di verde». Com’era nelle intenzioni di Provincia
e Legambiente si cercherà, in collaborazione con il
Comune di Vibo Valentia, di recuperare il vecchio casello di
Sant’Onofrio e trasformarlo in un “eco-museo”.
In tal senso, lo stesso assessore Scalamandrè ha dato
la sua piena disponibilità. «Chissà che
questo – ha affermato – non sia l’inizio
di una bonifica completa della collina che sovrasta Longobardi».
Lorenzo Passaniti, da parte sua, ha sottolineato le peculiarità naturalistiche
di questo tracciato, rimarcandone la grande rilevanza scientifica. «E’ auspicabile – ha
affermato – che una volta realizzato questo primo tratto
si possa continuare nella bonifica e prolungare il sentiero
fino al lago Angitola. Legambiente continuerà a collaborare
attivamente con la Provincia, offrendo il suo ausilio per il
censimento delle piante presenti lungo il sentiero e l’allestimento
dei pannelli informativi che lo costelleranno». Saragò,
illustrando il progetto nazionale di Legambiente denominato “Le
Vie del Treno”, finalizzato a valorizzare proprio le
ferrovie di montagna dimesse, ha affermato che la realizzazione
di questo intervento potrà avere anche importanti ricadute
occupazionali «grazie al corso di formazione in marketing
turistico e naturalistico che coinvolge 28 giovani disoccupati
i quali, una volta realizzato il tracciato, potranno proporsi
per una gestione professionale del sentiero, offrendo ai visitatori,
ad iniziare dalle scolaresche, gli ausili informativi e didattici
necessari per apprezzare appieno questo luogo». Anche
il presidente della Provincia, Gaetano Bruni, si è detto
estremamente soddisfatto per questo intervento «che darà ai
vibonesi la possibilità di fruire di uno dei luoghi
più belli e interessanti della provincia, migliorando
contestualmente l’offerta turistica locale». Il
progetto di recupero è, quindi, partito. Spetterà alla
comunità dimostrare buon senso e preservare quello che
si può, a ragione, definire un vero e proprio gioiello
botanico. Un gioiello da difendere non soltanto dalle intemperie
del tempo, ma anche dalla mano dell’uomo che spesso copre
col cemento ciò che di affascinante la natura ha creato.
Gianluca
Prestia