|
“Dnanews”
– Venerdì 23 novembre 2007 |
|
Provincia di Vibo Valentia: presentazione della
riqualificazione del vecchio tratto FCL
Un angolo di paradiso
scampato all’urbanizzazione grazie
alle asperità del terreno e alla forte pendenza, un
vero e proprio scrigno di biodiversità destinato a diventare
uno dei sentieri naturalistici più suggestivi e interessanti
dal punto di vista botanico dell’intero Mezzogiorno.
È
quanto si appresta a realizzare l’assessorato provinciale
all’Ambiente, in collaborazione con Legambiente, con
un ambizioso progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione
dell’ex tracciato delle Ferrovie Calabro-Lucane, relativamente
al tratto che da Vibo Valentia conduce alla frazione di Longobardi.
L’intervento è stato illustrato questa mattina,
nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte
l’assessore provinciale Matteo Malerba, l’architetto
che ha curato l’elaborazione del progetto Fortunato Griffo,
l’assessore comunale all’Ambiente Silvestro Scalamandrè ed
i coordinatori regionale e provinciale di Legambiente, rispettivamente
Lorenzo Passaniti e Franco Saragò.
Le prime tratte delle Ferrovie Calabro-Lucane, concepite sin
dall’inizio come una ferrovia di montagna a scartamento
ridotto, furono realizzate all’inizio del ‘900
e la loro storia è strettamente connessa alle difficili
condizioni socio-economiche delle popolazioni che vivevano
nelle zone interne e che scontavano gravi problemi di trasporto
a causa dell’isolamento. Da qui la necessità di
realizzare strade ferrate che potessero inerpicarsi lungo i
pendii più impervi e collegare agglomerati urbani altrimenti
irraggiungibili. Facile immaginare, quindi, quale valenza paesaggistica
possano avere questi tratti di ferrovia oggi in gran parte
abbandonati e nascosti dalla vegetazione.
In particolare, lungo la tratta vibonese delle Ferrovie Calabro-Lucane,
inaugurata il 4 ottobre del 1930, grande rilevanza naturalistica
ha il tracciato che dalla città capoluogo conduce in
prossimità di Longobardi, lungo complessivamente 2,5
chilometri. Qui si concentrerà l’intervento della
Provincia, attraverso un progetto che prevede la pulizia e
la messa in sicurezza del sentiero largo 5 metri, il ripristino
del selciato rustico, la realizzazione sul lato a valle di
una staccionata in legno di castagno nella tradizionale configurazione
a Croce di Sant’Andrea, oltre all’allestimento
di alcune aree attrezzate per le attività didattiche
e il tempo libero.
«L’intervento verrà finanziato con fondi attinti
dal Por Calabria e destinati alla valorizzazione delle risorse
naturali, per un importo complessivo di 300mila euro - ha spiegato
Malerba -. Tra qualche giorno verrà bandita la gara
di appalto ed entro tre mesi dall’affidamento dei lavori
l’opera dovrà essere completata. Poi si passerà alla
fase di gestione vera e propria, con iniziative di carattere
promozionale che possano far conoscere al meglio questa importante
risorsa ambientale. Il sentiero, infatti, gode di una posizione
di straordinario fascino paesaggistico, perché si affaccia
per tutta la sua estensione sul Golfo di Sant’Eufemia,
offrendo un colpo d’occhio di ineguagliabile bellezza.
Allo stesso modo, il tracciato attraversa una delle zone più incontaminate
della provincia vibonese, nella quale sono presenti tutte le
specie botaniche che costituiscono la tipica macchia mediterranea».
Un interesse scientifico riscontrabile anche nella volontà di
promuovere in futuro, in collaborazione con il Comune di Vibo
Valentia, la realizzazione di un “eco-museo” da
allestire nell’edificio della vecchia stazione ferroviaria
di partenza (di proprietà comunale) attualmente in disuso.
Grande soddisfazione per l’avvio dell’intervento è stato
espresso dai rappresentanti di Legambiente. In particolare,
Lorenzo Passaniti ha sottolineato le peculiarità naturalistiche
di questo tracciato, rimarcando la sua grande rilevanza scientifica.
«È
auspicabile che una volta realizzato questo primo tratto si
possa continuare nella bonifica e prolungare il sentiero fino
al lago Angitola - ha affermato Passaniti -, facendo di questo
percorso naturalistico uno dei più belli d’Italia,
fino ad arrivare ad istituire un vero e proprio Parco ecologico
che salvaguardi tutta l’area collinare che sovrasta il
porto di Vibo Marina. Come Legambiente continueremo a collaborare
attivamente con la Provincia, offrendo il nostro ausilio per
il censimento delle piante presenti lungo il sentiero e per
l’allestimento dei pannelli informativi che lo costelleranno».
Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinatore provinciale
dell’associazione, Saragò, che ha illustrato il
progetto nazionale di Legambiente denominato “Le Vie
del Treno”, finalizzato a valorizzare proprio le ferrovie
di montagna oggi dismesse.
«La realizzazione di questo intervento potrà avere anche
importanti ricadute occupazionali - ha sottolineato Saragò -
Come Legambiente, dunque, abbiamo istituito un corso di formazione
in marketing turistico e naturalistico che coinvolge 28 giovani
disoccupati vibonesi che, una volta realizzato il tracciato,
potranno proporsi per una gestione altamente professionale
del sentiero, offrendo ai visitatori, a cominciare dalle scolaresche,
gli ausili informativi e didattici necessari per apprezzare
appieno questo luogo».
Convinto sostegno all’iniziativa della Provincia è stato
espresso anche dall’assessore comunale Scalamandrè,
che ha assicurato la piena collaborazione del Comune anche
in relazione ad eventuali nuove articolazioni del progetto: «Chissà che
questo non sia l’inizio di una bonifica completa della
collina che sovrasta Longobardi», ha concluso il rappresentante
dell’Amministrazione comunale.
Infine, il presidente della Provincia, Gaetano Ottavio Bruni,
a margine della conferenza stampa alla quale non ha potuto
partecipare per impegni istituzionali, si è detto estremamente
soddisfatto per questo intervento «che darà ai
vibonesi la possibilità di fruire di uno dei luoghi
più belli e interessanti della provincia, migliorando
contestualmente l’offerta turistica locale».