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“Gazzetta
del Sud”
– Venerdì 23 maggio 2008
- pag. 46 |
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Tropea. La situazione della raccolta rifiuti
aggravata dalla mancanza di una discarica
Legambiente
lancia l’allarme:
rischiamo di finire come Napoli
Segna il passo la differenziata.
Dal 30 giugno competenze alla Provincia
TROPEA – Per la provincia di Vibo Valentia c’è il
rischio di vivere la stessa emergenza rifiuti della Campania.
E’ quanto è emerso a Tropea nell’incontro
pubblico promosso da Legambiente Calabria e Corepla, che ieri
hanno dato inizio al programma calabrese di Goletta Verde 2008.
Una settimana di appuntamenti volti all’informazione
e alla sensibilizzazione ambientale in Calabria. Già dal
primo incontro, i dati forniti sulla gestione dei rifiuti nel
territorio calabrese e, soprattutto, in quello provinciale,
sono decisamente allarmanti. Consapevoli che la Calabria si
trova tre le ultime regioni d’Italia nella gestione della
differenziata, il Vibonese lo è ancora di meno. Lo scorso
anno, con dati alla mano, i rifiuti differenziati della Provincia
hanno raggiunto solo il 13%. Una percentuale che ci pone anni
luce lontano dalla soglia del 45%, imposto dalla normativa
vigente in materia. Passando ai numeri assoluti, ci si accorge
di quanto ancora bisogna lavorare. Perché nel 2007,
sono stati raccolti e differenziati 312 tonnellate effettive.
Le previsioni, però, sono decisamente migliori, anche
se si parla solo in teoria. Ad aprile 2008, infatti, i dati
in proiezione prevedono una raccolta di ben 480 tonnellate.
Ovviamente, si è fatto i conti senza l’oste, dato
che prima di qualunque previsione bisogna capire quali saranno
le sorti della Proserpina, gestore unico per i 50 comuni vibonesi.
«Verrebbe a mancare un tassello importante – spiegano
da Legambiente – che può essere, certamente, sostituito
ma, dato che siamo ormai in estate, si rischierebbe di vivere
una situazione turistica decisamente disastrosa». Basti
pensare all’aumento della popolazione e quindi dei rifiuti
da gestire. Passando, poi, alla raccolta indifferenziata, la
situazione non è certo più rosea. Per scelte
politiche, datate 2002, il territorio vibonese, viste le sue
importanti ricchezze paesaggistiche, non è dotato di
una discarica di servizio ma è risaputo appoggiarsi
al sito lametino. Anche qui, come per la differenziata, sembra
un cane che si morde la coda. Perché la Regione che,
all’epoca del commissariamento ai rifiuti diede l’appalto
alla ditta di Lamezia, pare non pagarne la gestione. E ovviamente,
a torto o a ragione, c’è la seria minaccia di
chiusura cancelli per i camion vibonesi. Quindi, da qualunque
parte la guardiamo, si rischia di saltare da un momento all’altro.
Se poi si pensa che il 30 giugno è ormai vicino, ci
si pone dei forti interrogativi. In questa data finisce l’era
Commissione straordinaria rifiuti in Calabria. E ci sarà il
definitivo passaggio della gestione alle Province. Significa,
praticamente, che si avranno 18 mesi di tempo per costruire
e fare funzionare i tanto attesi Ato, con tutto quello che
ne consegue. Quindi, calcolo economico della gestione, siti
idonei per i rifiuti e bando per trovare la ditta a cui affidare
un lavoro del valore economico di circa 60 milioni di euro.
Concetta Schiariti