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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Sabato 23 febbraio 2008 - pag. 34

 

Legambiente e Messinetti plaudono alla Commissione antimafia

Europaradiso, riparte la polemica dei contrari al progetto

SI TORNA a discutere di Europaradiso. Sull’argomento ieri si sono registrati tre interventi. In una nota Legambiente Calabria scrive: «La notizia dei giorni scorsi circa gli interessi dei clan calabresi sullo strano progetto di Europaradiso a Crotone, per come emerge dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia sul fenomeno mafioso in Calabria, costituisce un ulteriore elemento circa l’avversità della nostra associazione per tale progetto». Per Legambiente «costituisce, senza ombra di dubbio e lo dovrebbe costituire anche per quanti nella comunità di Crotone sostenevano Europaradiso, la pietra tombale su tale progetto che era stato pensato per la Grecia, ma era stato respinto dalle autorità elleniche». Nel comunicato si ripropongono alcuni passaggi di una nota della presidenza nazionale di Legambiente in cui si sosteneva la contrarietà «al progetto Europaradiso localizzato alla foce del Neto perché lo consideriamo non solo un cattivo affare per l’ambiente, ma anche per l’economia e il futuro di quel territorio, l’ennesima illusione per una regione che ne ha conosciute tante, un progetto buono a creare solo posti di lavoro scarsamente qualificati, ipotecando per sempre le opzioni di sviluppo di quell’area, legandole mani e piedi a gruppi affaristici stranieri con capitali di dubbia provenienza e un modo di agire non proprio limpidissimo come testimoniano le disavventure giudiziarie di mr Appel». Il secondo intervento è quello del portavoce del governatore della Calabria, Pantaleone Sergi, che all’Ansa ha dichiarato: «Per quello che risulta a me, che poi è quello che c’è negli atti ufficiali, la storia di Europaradiso a Crotone è morta e sepolta». «La pietra tombale su una impresa oscura, mai chiarita, che avrebbe turbato equilibri ambientali e favorito vicende imprenditoriali poco chiare – ha aggiunto Sergi – è stata posta molti mesi fa dalla Giunta regionale. Non era d’accordo il presidente Loiero, che pur fino in fondo ha voluto valutare la questione per eventuali ricadute positive che non potevano essere con leggerezza trascurate, non era d’accordo il vicepresidente dell’epoca Nicola Adamo, non è stata d’accordo l’intera Giunta».
L’ultimo intervento è quello di Silvio Messinetti, del “Movimento NO ad Europaradiso”, che in una lunga nota scrive: «Meglio tardi che mai. Sebbene nelle more di un significativo ritardo pluriennale, la commissione antimafia ha reso pubblico il voluminoso rapporto (228 pagine) sulla criminalità organizzata in Calabria».
«Una “mafia liquida” – scrive Messinetti – per usare un termine caro al sociologo della postmodernità Sigmund Bauman, la ‘ndrangheta, capace di diffondersi in luoghi lontani e riciclarsi nelle attività più disparate: dalle imprese agricole a quelle della grande distribuzione, dalle imprese commerciali a quelle turistiche». Per Messinetti «è proprio il settore turistico la nuova frontiera del business delle n’drine».

 

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