|
“Il
Quotidiano della Calabria” – Domenica 22 maggio
2005 - pag. 23 |
|
Ricadi.
Il tema dell'incontro organizzato dall'unità di base
dei Ds con Giuseppe Lumia e Nuccio Novene
Una
via verso la legalità e lo sviluppo
«La
convivenza con la 'ndrangheta non è possibile, porta
solo degrado»
RICADI
- "Legalità e sviluppo", questo il tema dell'incontro
organizzato dall'unità di base ricadese dei Ds presso
il Centro congressi. Durante i lavori sono intervenuti anche
il capogruppo dei Ds in seno alla commissione parlamentare antimafia
Giuseppe Lumia e il capogruppo dei Ds in seno alla commissione
parlamentare per il rispetto dei diritti umani Nuccio Iovene.
Nel corso del dibattito inoltre si è posto l'accento
anche sulla recente inchiesta della Procura di Catanzaro che
ha posto al centro di un'indagine giudiziaria l'ex presidente
della giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti e l'ex assessore
regionale all'Ambiente Domenico Antonio Basile, oltre che sugli
attentati mafiosi che negli ultimi anni sono aumentati vistosamente
nella provincia. Sono stati invitati esponenti di partito, amministratori,
associazioni e operatori economici. Proprio a Ricadi l'onorevole
Lumia e il senatore Iovene hanno concluso il loro viaggio istituzionale
nella provincia di Vibo Valentia, dopo aver visitato Nardodipace,
teatro settimane addietro dell'attentato che ha messo in ginocchio
l'azienda dolciaria La Cassarese, e Mongiana, laddove vittima
dell'ultimo grave fatto intimidatorio è stato l'ex sindaco
Gesualdo Campese.
Ad aprire i lavori è stato Michele Mirabello, segretario
dell'unità di base dei Ds, che ha introdotto la serata
con un ricordo dello scomparso sindaco di Ricadi Francesco Laversa.
Successivamente sono intervenuti Franco De Luca, segretario
della federazione provinciale dei Ds e il consigliere regionale
Brunello Censore. Entrambi hanno con forza stimolato i cittadini
e gli imprenditori a «reagire agli atti d'intimidazione».
Sono intervenuti in seguito il vicesindaco di Ricadi Domenico
Laria, che ha promesso «tutto l'impegno possibile»
dell'attuale amministrazione e il consigliere comunale di minoranza
Nicola Tripodi, che ha posto l'accento sulle difficoltà
per «il raggiungimento di un connubio tra legalità
e sviluppo».
Successivamente hanno esposto i loro pareri il direttore della
Banca di credito cooperativo di San Calogero Pino Grillo, i
rappresentanti del consiglio comunale ricadese dei ragazzi,
il parroco don Pasquale Russo e Franco Saragò,
consigliere comunale di minoranza della lista Arcobaleno
e presidente del circolo ricadese di Legambiente,
che ha sottolineato «l'indifferenza e le poche adesioni
degli amministratori comunali del Vibonese e di operatori turistici
alle richieste ripetute di costituzione di parte civile ai processi
di mafia» e «il danno al territorio legato al problema,
ora più che mai attuale, dei depuratori». Infine
sono intervenuti alla discussione il senatore Nuccio Iovene,
componente di varie commissioni per l'ambiente, il territorio
della regione e quella straordinaria della tutela e promozione
dei diritti umani, e l'onorevole Giuseppe Lumia, che si è
dimostrato «fiducioso nei segnali di cambiamento che nel
Mezzogiorno si stanno portando avanti con fatica» ed ha
ribadito che «non si può e non si deve accettare
la presenza della mafia», contestando l'affermazione «molto
superficiale» del ministro Lunardi secondo cui «non
si deve fare altro che conviverci». Ciò perché
«una qualsiasi forma di convivenza con la 'ndrangheta
- ha evidenziato ancora Giuseppe Lumia - non ha portato altro
che degradazione e malgestione nelle varie amministrazioni,
all'economia e, perciò, sofferenza nel vivere da parte
di tutta la cittadinanza».
Il commissario antimafia ha poi rimarcato con convinzione soprattutto
che «il grande aumento di attentati e intimidazioni mafiose
è dovuto al fatto che la lotta alla criminalità
e alle sue varie forme sta avendo effetto e la 'ndrangheta non
può che reagire creando lo scompiglio nella società
intaccando soprattutto alcuni settori della politica e dell'economia.
Ma questo - ha proseguito - non deve farci rilassare o al contrario
impaurire, anzi si deve e si può continuare con coraggio
e determinazione fino a indebolire i vari clan, adoperando l'associazionismo
tra operatori, amministrazioni, sequestrando beni e proprietà
delle cosche e riutilizzandoli con lo scopo di sviluppare l'imprenditoria
giovanile e il progresso sociale».
Per Lumia, quindi, «uno sviluppo legale è certamente,
il modo migliore per portare avanti l'economia» e citando
esempi di lotta alla mafia in Sicilia e a Napoli, ha ribadito
che «la politica e chi ne fa parte deve dare l'esempio».
Antonio
Mangialavori