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“Il Quotidiano della Calabria” – Martedì 22 novembre 2005 - pag. 19

 

Ecosistema. La città in coda alla classifica di Legambiente e "Sole 24 Ore"

Inesorabilmente ultimi

«Pessimi» tutti i dati. Quello sull'aria addirittura manca

di FRANCESCO MOBILIO

SIAMO ultimi, ma non basta. Riusciamo anche a fare di peggio. Sì, perché non solo chiudiamo solitari in coda alla classifica finale sulla qualità dell'ambiente urbano, ma lo facciamo con un gap enorme rispetto a tutti gli altri capoluoghi di provincia. Il verdetto di Legambiente e de "Il Sole 24 Ore" in merito parla chiaro. E' implacabile: Vibo Valentia viene praticamente bocciata su tutti i fronti dell'indagine. La città capoluogo insomma rimane ancora una volta inesorabilmente al palo. E rispetto allo scorso anno perde addirittura sei posizioni.
Ventisei in tutto sono stati i gruppi di indicatori utilizzati per l'annuale inchiesta sulla qualità ambientale che mette sotto giudizio tutti i 103 capoluoghi di provincia: livello di smog, traffico, acqua, qualità dell'aria, trasporto pubblico, rifiuti, sono solo alcune delle voci più importanti che vedono la città soccombere, piegarsi letteralmente in due e, cosa peggiore, incapace di reagire. Di garantire ai suoi cittadini servizi moderni, spazi verdi adeguati, una raccolta differenziata dei rifiuti da paese civile, acqua sempre e potabile. In alcune classifiche poi il capoluogo neanche c'è, poiché il dato non è disponibile. E così ecco che risulta addirittura assente quello sul monitoraggio della qualità dell'aria. Ma torniamo a qualche altro dato: tra le pagine del report sulla qualità dell'ambiente urbano si legge che la città peggiora vistosamente nei parametri di pressione: è 81esima, ad esempio, «nei consumi idrici, molto peggio di metropoli come Napoli, ma anche di realtà molto simili al capoluogo calabrese per popolazione residente e collocazione geografica come Caserta o Caltanisetta. E' 24esima - scrivono ancora Legambiente e "Il Sole 24 Ore" - nei consumi pro capite di carburante. Peggiora, ma in maniera più contenuta, anche nei consumi di elettricità per uso domestico. Ancora troppo bassa, 11,6 per cento, la capacità di raccogliere in maniera differenziata i rifiuti, che per contro continuano ad aumentare in chilogrammi di produzione pro capite». E ancora: risultano fermi a zero poi i metri di piste ciclabili (Vibo Valentia in proposito è ultima), inesistente anche lo sviluppo delle zone a traffico limitato». Giudicato «pessimo» inoltre l'attuale sistema di trasporto pubblico». Per chiudere l'elenco delle performance negative, l'associazione ambientalista e il principale quotidiano economico del Paese ammettono che «non si può non fare a meno di citare il pessimo dato che Vibo Valentia conquista nell'indicatore dell'abusivismo edilizio: il capoluogo infatti in questa classifica risulta al 97esimo gradino». Come si può ben vedere da questa veloce sintesi dell'indagine sullo stato di salute dell'ecosistema urbano, la città capoluogo non solo non migliora affatto ma in alcuni casi peggiora vistosamente e peraltro sotto gli occhi dei suoi cittadini. E cosa più grave dei suoi stessi amministratori. L'ecosistema urbano infatti viene giudicato pessimo e il capoluogo conquista la maglia nera, toccando paurosamente il fondo. L'ultimo gradino di una speciale classifica che invece vede, ad esempio, città come Verbania, divenuta provincia proprio assieme a Vibo Valentia, conquistare addirittura la quinta posizione. Meglio di lei hanno fatto solo grandi centri e storiche province come Trento, Lecco, Bolzano e Mantova, quest'ultima in cima alla vetta. Evidentemente quindi per Vibo Valentia serve ripensare una nuova e più efficace politica ambientale, dei servizi. Quanto fatto fino ad oggi è stato poco, pochissimo. E i dati lo dimostrano in modo amaro. Così come peraltro già evidenziato in altre e precedenti indagini che hanno invece riguardato la qualità della vita in genere.
E sui risultati del report interviene il portavoce del locale circolo di Legambiente Genesio Modesti, il quale sostiene senza mezzi termini che la situazione risulta addirittura peggiore di quella che si evince dal rapporto pubblicato ieri. L'ambientalista entra subito nel cuore dell'indagine e dunque spiega che secondo l'inchiesta, ad esempio, «esisterebbero più di tre metri quadrati di verde pubblico per ettaro di territorio urbano fruibile, ma - precisa invece l'ambientalista vibonese - secondo me il verde fruibile è del tutto inesistente. Lo stesso dicasi per la qualità dell'aria. Il rapporto infatti non tiene conto dell'elettromagnetismo, molto dannoso per la salute, che è decisamente elevato (oltre i limiti di legge) in diverse parti della città». Un ulteriore dato non preciso, a dire di Modesti, è la quantità d'acqua erogata: «Essa - dice infatti il portavoce del circolo di Legambiente - è distribuita solo per poche ore al giorno, e risulterebbe pari a 375 litri pro capite, ma il dato non tiene conto (poichè non esistono assolutamente dati in merito) delle perdite della rete colabrodo. Pertanto la quantità d'acqua che effettivamente arriva nelle case dei cittadini vibonesi è a livelli di terzo mondo e non certamente pari a 375 litri, che è la quantità erogata. Per non parlare poi della sua pessima qualità, che se nell'acquedotto risulta buona, nelle case nessuno la può utilizzare per scopi alimentari», commenta ancora Genesio Modesti. I dati del rapporto inoltre, ricorda l'interessato, si riferiscono ai risultati del 2004, «ma a tutt'oggi la situazione non è cambiata. L'unica cosa positiva - dice ancora Modesti - è l'inizio del percorso di "Agenda 21 locale" con un progetto avviato dell'amministrazione comunale da pochi mesi. In particolare bisognerà individuare i principali problemi ambientali, attraverso un "Rapporto sullo stato dell'ambiente urbano". Poi si passerà all'elaborazione di piani d'azione concreti per la loro soluzione. La cosa altamente positiva - aggiunge l'ambientalista - è che tale processo di autocertificazione sullo stato dell'ambiente è portato avanti dalle associazioni cittadine (tra cui Legambiente) ed enti portatori degli interessi del territorio. Certamente il rapporto sull'ambiente e quello sui piani d'azione che i cittadini dovranno necessariamente prendere in considerazione anche i ventisei parametri misurati da Legambiente nel rapporto pubblicato oggi (ieri per chi legge, ndr), ma ci sono tante altre questioni da evidenziare e risolvere».
Modesti infine non manca di ricordare che da anni «vengono denunciati diversi problemi e proposte delle soluzioni che tuttavia - conclude il portavoce del circolo vibonese di Legambiente - sono sempre state disattese».

 

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