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“Calabria
Ora ” – Domenica 21 maggio 2006 - pag. 4 |
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«Valorizziamo
i tesori sconosciuti»
Parla
il coordinatore di Legambiente Calabria. Crotone posticipa
L’Italia
riparte dai piccoli comuni. Sono oltre cinquemila i centri con
meno di 5mila abitanti ed è da qui che il Paese può
ripartire vincendo la sfida del futuro. «La sfida del
Belpaese è far crescere luoghi sconosciuti ed abbandonati
ma ricchi di sapori e saperi. Bisogna farlo attraverso le capacità
delle amministrazioni locali – sottolinea Antonino Morabito,
coordinatore di Legambiente Calabria – ma anche con il
sostegno di una specifica legge che tuteli e valorizzi queste
piccole perle». Una proposta di valorizzazione reale (già
ripresentata alla Camera dei Deputati da Ermete Realacci e al
Senato della Repubblica dal direttore generale di Legambiente
Francesco Ferrante) che anticipa la Festa Nazionale della Piccola
Grande Italia. Giunta alla terza edizione, la campagna –
che vanta nel comitato promotore moltissimi enti ed associazioni
– ha avuto l’adesione di ben 1886 comuni, 50 in
Calabria.
Il primo obiettivo dell’iniziativa è festeggiare
e promuovere le ricchezze e la cultura di questi luoghi, portando
in primo piano il loro patrimonio artistico e le tradizioni
locali dimenticate o non sufficientemente salvaguardate. La
valorizzazione passa anche dal risparmio. Così durante
la festa, Legambiente ed Enel offriranno alle Amministrazioni
di tutti i piccoli comuni che hanno aderito a “Voler bene
all’Italia” una fornitura gratuita di lampadine
a basso consumo energetico: un segno concreto dell’impegno
dell’Enel a favore del risparmio energetico. In Calabria
hanno aderito alla campagna 50 Comuni che tra degustazioni,
spettacoli, arte, storia e natura daranno vita a un percorso
attraverso un modo nuovo e unico di mettere in risalto le straordinarie
caratteristiche della nostra regione. I comuni della provincia
di Crotone parteciperanno alla Festa la domenica successiva
alla data nazionale, il 28 maggio, in quanto tra la seconda
e la terza domenica di maggio le comunità crotonesi festeggiano
la tradizionale festa patronale dedicata alla Madonna di Capo
Colonna.
«Tra i borghi calabresi – racconta Antonino Morabito
– possiamo citare Bocchigliero, nel Casentino, “paese
degli aforismi”, nonché punta turistica scelta
per i suoi boschi di pino e abete e le passeggiate culinarie.
Anche la lingua del posto è un patrimonio da conservare,
come l’arberesh, dialetto albanese del piccolo comune
di Carfizzi, nel crotonese, che si lega naturalmente ad una
tradizione popolare di canti e balli in costume».
«Nella provincia di Vibo Valentia c’è la
preziosa Pizzo Calabro – riporta il coordinatore regionale
dell’associazione del Cigno verde – con le sue vedute
sul mare e i suoi scorci medievali, dentro i quali addentrarsi
bevendo il vino zibibbo e gustando il celebre tartufo. E poi
Zambrone, altro piccolo centro della provincia vibonese, che
vanta una cultura agricola tale da detenere tra i prodotti tipici
la cipolla rossa. Spostandoci nel catanzarese non si può
non ricordare Soveria Mannelli, dall’antichissima storia,
che ha lasciato vive tracce in opere artistiche e architettoniche.
Queste cartoline artistiche e culturali rischiano lo spopolamento
e l’impoverimento. E se l’Italia vuole vincere la
sfida del futuro devono essere salvaguardate. Una strada è
certamente la proposta di legge presentata il 16 maggio alla
Camera da Ermete Realacci, firmatario e presidente onorario
della Legambiente, con la quale si vogliono apportare delle
innovazioni per preservare le tradizioni dei piccoli comuni».