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“Il
Quotidiano della Calabria” – Giovedì 19
agosto 2004 |
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«Superato
il limite della decenza»
LE dichiarazioni del
sindaco di Ricadi, apparse nei giorni scorsi sulle pagine de "Il Quotidiano della Calabria", sono
l'amara testimonianza di un comportamento che ha di gran lunga
superato i limiti della decenza e del buongusto. Tali affermazioni,
a mio parere, sono frutto o di una doppia personalità o
di uno squallido e goffo tentativo di mascherare a tutti i costi
una realtà che è sotto gli occhi di tutti, ricorrendo
anche a ripugnanti affermazioni totalmente prive di fondamento.
Avevo deciso di non intervenire più sulla vicenda, in
quanto già abbondantemente ed esaurientemente esaminata
da tutti gli organi di stampa, ma le gravi e mendaci affermazioni
del sindaco Laversa mi spingono ad alcune doverose precisazioni.
Intanto vorrei ricordare a Laversa che il sottoscritto non è mai
stato amministratore di maggioranza in questo comune. Come tutti
ricordano ha svolto, fino in fondo con coerenza e lealtà,
il ruolo di consigliere di opposizione nella gestione Grande,
in un periodo in cui lo stesso Laversa abbandonò la vita
amministrativa dimettendosi repentinamente da sindaco senza fornire
motivazione alcuna e favorendo direttamente e indirettamente
l'elezione a sindaco dello stesso Grande. In quella legislatura
il consiglio comunale, come sicuramente ricorderanno il vice
sindaco Laria, l'assessore Morabito ed il capogruppo Pontoriero,
che con me condivisero quell'esperienza (oggi amministratori
di maggioranza e suoi "fidi" collaboratori), mai ed
in alcun modo trattò temi riguardanti la portualità turistica:
in caso contrario la mia posizione sarebbe emersa in maniera
chiara e coerente come è nel mio costume. Quindi nessun
atto da me avallato o controfirmato ha potuto dare il via ad
alcun fantomatico progetto nè favorire "novelli Don
Rodrigo" che ritengo, e me lo consentirà, appartengono
più alla sua cultura di "bravo" amministratore
che alla mia coscienza.
Per quanto riguarda la localizzazione del sito è fuor
di dubbio che la scelta, infelice, è stata presa dal sindaco
e dalla giunta, con delibera numero 285 del 16/10/2002 e non,
come lo stesso sostiene, dall'equipe dei progettisti, i quali
si sono limitati ad individuare 4 siti (3 da 400/500 posti barca
ed uno da 150/200 posti barca, quest'ultimo curiosamente individuato
in località Torre Ruffa), non avendo peraltro alcun potere
decisionale in merito. Tale progetto preliminare, tra l'altro
anch'esso stranamente denominato "Progettazione preliminare
di un approdo turistico in località Torre Ruffa",
guarda caso la stessa località dove sorge il villaggio
del Sindaco, è costato finora ai cittadini di Ricadi oltre
80.000 euro più interessi, in quanto reperiti con l'accensione
di un mutuo ventennale con la Cassa Depositi e Prestiti. Il sindaco
sostiene poi, a fasi alterne ed in maniera assai contraddittoria,
già dall'anno scorso di volersi confrontare con i cittadini,
quest'anno addirittura di voler indire un referendum. Ma i fatti
dicono che gli unici ad essere consultati, come a tutti noto,
sono stati solo alcuni imprenditori a lui vicini, i quali dovevano
fare parte dell'azionariato privato. Altro fatto acclarato è che
nonostante le varie richieste avanzate dal gruppo consiliare "Arcobaleno",
ad oggi il consiglio comunale, peraltro organo deputato a decidere
in merito, non è stato ancora coinvolto. Strano modo di
intendere la democrazia. Il porto turistico, perché di
porto si tratta per la sua imponenza, stante così le cose
verrebbe realizzato in un area ancora quasi intatta, ne modificherebbe
il paesaggio, distruggerebbe l'ecosistema esistente e sarebbe
causa di danni irreparabili alle spiagge vicine per via della
conseguente erosione costiera, con chiari danni all'immagine
del territorio oggi ambito per le sue bellezze paesistiche e
non certo per i servizi pubblici che offre. Tutto ciò si
tradurrebbe indubbiamente in un danno irreversibile per l'economia
turistica del territorio.
Rimango poi attonito nel registrare il patetico tentativo di
Laversa ad ergersi quale ambientalista convinto dimenticando
probabilmente di avere amministrato questo territorio per oltre
un ventennio, nel qual periodo si sono verificati gli scempi
peggiori che hanno deturpato irrimediabilmente la costa ricadese.
In questi anni grazie ad una generosa interpretazione delle norme
tecniche, ad allegre lottizzazioni, a continue sanatorie ed alle
varianti al Prg , che hanno consentito anche allo stesso sindaco
di ampliare a dismisura la propria struttura turistica, siamo
stati costretti ad assistere alla continua e disordinata cementificazione
della costa. Io non so se lei egregio sindaco sia nato nella
Tundra ma se vi avesse dimorato, alla luce dei fatti, certamente
Ricadi ne avrebbe tratto giovamento.
Oggi, in merito alla realizzazione del porto turistico, vi sono
due posizioni marcatamente contrapposte, una, nettamente maggioritaria,
contraria alla realizzazione e che vede tra i fautori il gruppo
Arcobaleno, le associazioni ambientaliste, associazioni culturali,
autorevoli rappresentanti delle istituzioni, vari rappresentati
di partiti politici sia a livello locale che nazionale, esperti
del settore e soprattutto la stragrande maggioranza dei ricadesi
e dei turisti i quali hanno fatto sentire in più occasioni
la loro voce anche attraverso numerosi messaggi arrivati da tutto
il mondo, l'altra invece schierata a favore della realizzazione
rappresentata principalmente dal Sindaco e forse dalla sua maggioranza.
Il gruppo "Arcobaleno" si sforza da mesi, con lucidità e
pacatezza, di chiedere al Sindaco di prendere atto di tale situazione,
nel rispetto dei ruoli e delle posizioni, convinti che non è con
la menzogna e con le illazioni e soprattutto con il tentativo
di utilizzare il "dividi et impera" del campanilismo
che si possano raggiungere a tutti i costi gli obiettivi prefissati
anche se questi sono palesemente contrari allo sviluppo dell'economia
ed all'interesse collettivo.
E per finire, non volendomi, comunque, dilungare oltre , mi consentirà per
il dovere che sento di ristabilire la verità, di farle
notare che il sottoscritto ed altri consiglieri del gruppo "Arcobaleno",
nonostante le innumerevoli richieste, come testimoniabile dagli
impiegati comunali, ad oggi non sono stati messi in condizione
di visionare gli ultimi elaborati, riveduti e corretti in segreto
modo negli ultimi giorni. Quindi la luce del sole a cui lei fa
più volte riferimento probabilmente si riferisce al sole
di mezzanotte.
Franco
Saragò
Consigliere comunale Ricadi