LEGAMBIENTE RICADI

Via Monumento, 4 - 89865 Santa Domenica (VV)

Tel. 0963/669908 * Fax 0963/669908 - 1782715780 * e-mail: legambientericadi@libero.it

HOME PAGE
CHI SIAMO
ADERISCI
LEGAMBIENTE IN CALABRIA
SCRIVICI
LINKS AMBIENTALISTI
SEGNALA UN SITO
SITI SEGNALATI
SITI AMICI
GALLERIA FOTOGRAFICA
..........
SERVIZIO METEO
Piccola Grande Italia
   
 
PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE
 
Pace
 
Goletta Verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Giovedì 19 luglio 2007 - pag. 32

 

A Ricadi spiagge off limits
per “i comuni mortali”


PRENDO spunto da un recente intervento sulla stampa dell’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Paolo Barbieri, che rendeva nota l’erogazione di un finanziamento di oltre 3.000.000 di euro relativo ad un progetto promosso dall’Amministrazione Provinciale, avente come finalità, tra le altre cose, lavori concernenti la protezione dell’erosione costiera dei territori di Joppolo, Ricadi e Parghelia.
Lo stesso assessore ha evidenziato l’importanza di tali opere, in quanto tendono a tutelare quelle strutture turistiche le quali contribuiscono in modo incisivo alla crescita economica dell’intero territorio.
Sull’argomento occorre fare delle precisazioni. E’ fuorviante attribuire esclusivamente a fenomeni naturali quell’innegabile erosione costiera che si sta verificando in modo più accentuato nel comune di Ricadi. In questo territorio, i tratti di costa maggiormente interessati ai fenomeni, sono quelli in cui si è costruito direttamente sulla spiaggia, alterando gli equilibri millenari regolati dalla natura. Megastrutture turistiche realizzate massimamente con fiumi di danaro pubblico, ai quali si aggiungono ancora ulteriori flussi di soldi provenienti sempre dalle casse pubbliche per salvaguardare le stesse costruzioni.
Certo, ora queste strutture esistono e bisogna tutelarle, ma fare apparire i loro titolari come i salvatori dell’economia locale è cosa diversa; un politico “attento” avrebbe dovuto evidenziare che i comportamenti speculatori dell’uomo hanno enormemente aggravato i danni derivanti dalla normale erosione costiera.
Altro punto da chiarire sono i presunti vantaggi economici per l’intera popolazione, che deriverebbero dall’esistenza di questi complessi turistici. I benefici sono assolutamente minimali rispetto ai sacrifici che la popolazione deve sopportare (cementificazione selvaggia della costa, limitata fruizione del demanio marittimo, ecc.). Queste strutture, dotate di tutti i comfort non invogliano i clienti ad utilizzare servizi quali ristoranti, bar, negozi, ecc., per cui la ricchezza di cui sono portatori i turisti non si diffonde tra la popolazione, ma resta all’interno del complesso turistico che li ospita. Determinano invece una maggiore ricaduta economica sul territorio quelle strutture più modeste, costruite col sacrificio personale di quegli operatori che non hanno avuto le giuste conoscenze per beneficiare di pubblici contributi, che per le loro dimensioni non sono in grado di offrire tutti i servizi, portando l’utenza a cercarli all’esterno e distribuendo così concretamente benefici economici sull’intero territorio. Benefici ancora più consistenti provengono da parte di quei villeggianti che prendono in locazione appartamenti o camere, i quali per le loro esigenze, devono fare giocoforza ricorso al territorio, a partire dalla spesa quotidiana. Per non parlare dei positivi effetti derivanti da quell’esercito di “pendolari” che dai comuni interni si riversano giornalmente nel comprensorio di Capo Vaticano. E’ evidente, per quanto detto, che i vantaggi economici per il territorio solo in minima parte provengono dai megacomplessi. Per completezza c’è da aggiungere che il gotha degli operatori turistici – una specie di G8 che, con la forza del potere economico, controlla e condiziona tutto – dopo aver portato a termine l’invasione della costa con milioni di metri cubi di cemento armato, non avendo più nulla da occupare, ha ben pensato, sotto le mentite spoglie delle concessioni, di appropriarsi anche della spiaggia, impedendo di fatto la balneazione ai comuni mortali.
Con la conseguenza che tutti coloro i quali non soggiornano nei grossi complessi – che sono i portatori della vera ricchezza diffusa – cominciano, a ben ragione, a cambiare destinazione, avendo serie difficoltà persino ad accedere alla spiaggia. E’ emblematica la scandalosa situazione che si registra da qualche anno, soprattutto in località Grotticelle, dove la spiaggia, per la sua quasi totalità, è in concessione ai soliti noti e quei ridicoli corridoi di pochi metri, incuneati tra un concessionario ed un altro vengono ipocritamente indicati come spiaggia libera.
Non si comprendono (o forse sì) i criteri e le ragioni di opportunità seguiti da quegli enti che, dapprima nulla hanno fatto per tutelare la costa da una speculazione selvaggia ed ora, emanando concessioni in modo così illogico, continuano a creare le abnormità denunciate, tutelando gli interessi dei pochi a discapito di quelli dell’intera collettività.

Guido Preta

 

Il Quotidiano della Calabria - www.ilquotidianodellacalabria.it

 

legambientericadi@libero.it

 

Contatore visite

Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer - Risoluzione consigliata 800 X 600 pixel
Copyright © Legambiente Ricadi