“Il
Quotidiano della Calabria” – Venerdì
18 agosto 2006 - pag. 12
IL
VIAGGIO DI GOLETTA VERDE
Presentato
il “bollettino medico” di Legambiente a conclusione
dei due mesi di tour per l’Italia
Il
mare è meno sporco ma “scotta” di più
GROSSETO
– E’ in arrivo la “vongola delle Filippine”,
vongolone tropicale che potrebbe spodestare uno dei frutti di
mare più amati dagli italiani.
La “vongola delle Filippine” è infatti una
delle specie tropicali che potranno insediarsi in quella sorta
di “tropico dè noantre” nel quale si sta
trasformando il mare italiano, con temperature che, in alcuni
casi, superano i 30 gradi centigradi.
E’ questo uno dei dati più preoccupanti, per i
futuri risvolti sull’ecosistema, diffuso ieri da Legambiente
al termine dell’ultima campagna di campionamento e analisi
nei mari italiani di Goletta Verde, accompagnata anche quest’anno
da Vodafone e Italgest in qualità di sponsor.
I dati sono stati presentati stamani a Capalbio (Grosseto) e
mostrano la faccia positiva e quella negativa dell’impatto
dell’uomo sull’ambiente marino.
La faccia positiva è un minor inquinamento dei mari che
presenta una situazione tutto sommato buona. La depurazione,
ha sottolineato Lucia Venturi della segreteria nazionale di
Legambiente, «è migliorata negli anni ed è
diminuita la presenza di batteri di origine fecale».
Ma è la temperatura delle acque marine che sta progressivamente
salendo a preoccupare di più. I tecnici di Goletta Verde,
grazie ai laboratori mobili che accompagnano da terra il viaggio
delle imbarcazioni Catholica e Pietro Micca, hanno rilevato
valori termici delle acque superiori di 1/2 gradi alla media
stagionale con picchi di 33,1 gradi a Falconara Marittima e
31,4 a Porto San Giorgio (Marche), 31,2 gradi a Siniscola (Sardegna),
30,7 a Ravenna (Emilia Romagna) e 30,5 a Rosignano, in Toscana.
Il mare nostrum rischia di diventare così un vero e proprio
mare tropicale, che porta ad uno stravolgimento dell’ecosistema.
E allora ecco arrivare il vongolone filippino, ma anche la terribile
Ostreopsys, l’alga tossica che ha disturbato i bagnanti
liguri, laziali, siciliani, il pesce pappagallo che se ne stava
nelle acque di Lampedusa e il terribile pesce serra, le aguglie
e le lampughe che mai avrebbero detto di dover migrare al nord.
Dati più incoraggianti per quanto riguarda invece l’inquinamento.
Oltre ai parametri microbiologici previsti dalla normativa in
vigore, Goletta Verde ha misurato anche gli Escherichia coli,
nuovo parametro di riferimento della Direttiva europea 2006/7/CE
che gli Stati membri dovranno recepire entro il 2008. Su 524
punti campionati, foci dei fiumi comprese, 420 (ovvero l’80,1%)
sono risultati puliti. 51 (9,7%) erano leggermente inquinati,
15 (2,9%) inquinati e 38 (7,3%) fortemente inquinati.
Sul podio delle Regioni con il mare più pulito, il primo
posto spetta alla Toscana, che su 54 punti campionati ne può
vantare 94,4% in perfetta regola, seguita da Marche (88,2%),
Basilicata e Molise a pari merito (87,5%).
Ultimo in classifica il Friuli, che raggiunge solo un 53,8%
di campioni puliti, penalizzato forse dalle piogge che hanno
preceduto di pochi giorni i tecnici di Legambiente. Precedono
il Friuli la Calabria (con il 62,2% di campioni puliti, l’Emilia
Romagna (63,7%) e il Veneto (65%).
Nota dolente come d’abitudine, osserva Legambiente, la
situazione alle foci dei fiumi. Il 66,7% dei punti campionati
è inquinato e solo il 20,3% pulito, segno inequivocabile
che i problemi del mare nascono a monte: soprattutto al Sud,
ma non solo, lungo i corsi d’acqua scarseggiano gli impianti
di depurazione e abbondano invece gli scarichi illegali, mentre
l’abusivismo edilizio, con migliaia di case senza depuratori
né fogne, riversa anch’esso il suo pesante carico
d’inquinamento nei fiumi e o direttamente nel mare, e
alimenta l’erosione delle coste.
«La situazione del mare è tutto sommato buona se
ci si riferisce ai parametri della balneazione – ha commentato
Lucia Venturi della segreteria nazionale di Legambiente –
la depurazione, di fatto, è migliorata negli anni, e
per questo è diminuita la presenza dei batteri di origine
fecale. In diversi casi, inoltre, la siccità degli ultimi
mesi ha giocato a favore della qualità del mare, lasciando
in secca i fiumi che sono il principale vettore di inquinamento.
Ciò non significa, però, che il mare italiano
stia in salute: preoccupa, preoccupa molto, l’aumento
costante della temperatura delle acque superficiali, decisamente
superiore alla media stagionale».
Il lavoro di Goletta Verde ha preso in esame, inoltre, anche
i casi di abusivismo edilizio lungo le coste e le cosiddette
bandiere nere, riconoscimenti negativi che segnalano amministrazioni,
politici, imprenditori che si sono contraddistinti per aggressioni
all’ambiente marino e costiero.
Sono 3.359 le infrazioni accertate sul demanio marittimo nel
2005. In testa la Campania con 623 infrazioni accertate, seguita
da Sicilia (622), Calabria (538) e Puglia (494). Sul fronte
dell’erosione, su 3.950 chilometri di spiagge italiane
ben 1.661 stanno retrocedendo.
Per denunciare i casi più eclatanti, anche quest’anno,
gli equipaggi di Goletta Verde hanno consegnato le bandiere
nere ai nuovi pirati delle coste italiane. Tra questi, secondo
i criteri degli agguerriti ambientalisti, la Giunta regionale
veneta per aver favorito la trasformazione del litorale della
regione in una lunga striscia di cemento, ignorando aree protette
e indicazioni fornite dalla Ue.
La Giunta regionale siciliana che si è distinta per l’assalto
alle aree costiere culminato con l’approvazione di un
provvedimento che pone le premesse per un uso privato e selvaggio
delle spiagge e degli ambiti portuali.
In questo caso lo scenario che si prefigura è davvero
inquietante: il 50% delle spiagge rischia di essere sottratto
alla libera fruizione balneare per lasciare il posto a manufatti
che, inevitabilmente, produrranno un forte impatto su un ambiente
già fragile e instabile.
I
dati del monitoraggio regione per regione
REGIONE
PUNTI
CAMPIONATI
PULITO
LEGGERMENTE
INQUINATO
INQUINATO
FORTEMENTE
INQUINATO
Toscana
54
51
(94,4%)
2
(3,7%)
----
1
(1,9%)
Marche
17
15
(88,2%)
1
(5,9%)
1
(5,9%)
----
Molise
8
7
(87,5%)
----
1
(12,5%)
----
Basilicata
8
7
(87,5%)
1
(12,5%)
----
----
Sicilia
77
67
(87%)
6
(7,8%)
2
(2,6%)
2
(2,6%)
Puglia
69
59
(85,5%)
5
(7,8%)
2
(2,9%)
3
(4,3%)
Lazio
26
22
(84,6%)
1
(3,8%)
----
3
(11,6%)
Liguria
42
35
(83,3%)
3
(7,2%)
1
(2,3%)
3
(7,2%)
Sardegna
58
48
(82,8%)
5
(8,6%)
3
(5,2%)
2
(3,4%)
Campania
51
37
(72,6%)
7
(13,7%)
----
7
(13,7%)
Abruzzo
17
12
(70,6%)
3
(17,6%)
----
2
(11,8%)
Veneto
17
11
(65%)
3
(17,5%)
1
(5,8%)
2
(11,7%)
Emilia
22
14
(63,7%)
2
(9%)
1
(4,5%)
5
(22,8%)
Calabria
45
28
(62,2%)
10
(22,3%)
2
(4,4%)
5
(11,1%)
Friuli
13
7
(53,8%)
2
(15,5%)
1
(7,7%)
3
(23%)
ITALIA
524
420
(80,1%)
51
(9,7%)
15
(2,9%)
38
(7,3%)
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