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“Calabria Ora” – Mercoledì 18 aprile 2007 - pag. 4

 

I professionisti dell’ecomafia

Rapporto di Legambiente: Calabria ai primi posti per le illegalità


Al secondo posto nelle illegalità ambientali e in quelle del ciclo del cemento. Al settimo per quanto riguarda le irregolarità nel ciclo dei rifiuti. C’è una Calabria che riesce a collocarsi nei piani alti delle classifiche nazionali, ma in questo caso non c’è da andarne fieri.
Per quanto riguarda i reati ambientali le infrazioni accertate nella nostra regione nel 2006 sono 3.153, con 1.834 persone denunciate, undici arresti e 811 sequestri effettuati. Nel settore edilizio le infrazioni accertate sono 1.003, con 134 denunciati, quattro arresti e 251 sequestri effettuati. Le infrazioni accertati nel ciclo dei rifiuti sono invece 281, con 287 persone denunciate e 96 sequestri. Uno score desolante, che registra però i primi segnali di ripresa del controllo del territorio da parte delle istituzioni.
Storie e numeri aggiornati sul malaffare ambientale sono riportati in Ecomafia 2007, l’annuale rapporto di Legambiente presentato ieri a Roma. Il bilancio dell’anno appena trascorso descritto nel Rapporto Ecomafia di Legambiente è di tre reati contro l’ambiente ogni ora. Nel 2006 sono state accertate dalle forze dell’ordine 23.668 infrazioni (contro le 23.660 del 2005) e le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania sono stabilmente ai primi quattro posti della classifica con il 45,9% dei reati ambientali.
Nel nostro Paese la criminalità organizzata che fa affari ai danni della salute dei cittadini, del paesaggio, del territorio, dei beni artistici, della flora o della fauna, ha oggi un giro d’affari di 23 miliardi di euro, fa sparire nel nulla una montagna di rifiuti alta come il Gran Sasso (2.600 metri), traffica ogni anno animali selvatici per un valore di oltre 3 miliardi, costruisce migliaia di case abusive (30.000 solo nel 2006).
Le notizie più preoccupanti arrivano dai rifiuti, soprattutto quelli speciali pericolosi e non, che alimentano sempre più i profitti delle organizzazioni criminali. Quelli fatti sparire nel nulla sono almeno 26 milioni di tonnellate, circa il 25% del totale prodotto, e il business della “Rifiuti spa” cresce in un anno del 38%.
Da questo fronte però arrivano anche notizie positive: il 2006 è l’anno dei record, per il numero d’inchieste, di arresti (126) e di persone denunciate (417), grazie allo strumento fornito dalle forze dell’ordine e alla magistratura dall’introduzione del delitto ambientale di organizzazione di traffico illecito di rifiuti. Dalla sua entrata in vigore, nel 2002, fino a marzo 2007, le forze dell’ordine hanno concluso 70 inchieste in tutta Italia (si salva solo la Valle d’Aosta) con 463 trafficanti arrestati, 1.594 persone denunciate, 453 aziende coinvolte.
Un discorso a parte meritano i traffici internazionali. L’Agenzia delle Dogane ha sequestrato nel 2006 circa 286 container con oltre 9.000 tonnellate di rifiuti. La Cina si conferma meta privilegiata dei traffici illeciti provenienti dai paesi industrializzati. Un vero affare per le imprese: lo smaltimento legale di un container di 15 tonnellate di rifiuti pericolosi costa infatti circa 60mila euro, per la stessa quantità il mercato illegale d’Oriente ne chiede solo 5.000. Più del 90% dei rifiuti esportati in Cina finisce nei villaggi della costa, dove, senza alcuna precauzione, viene recuperato il possibile.
Luci e ombre, invece, per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento. Diminuisce, secondo i dati elaborati dal Cresme, il numero di nuove case abusive, che scendono a quota 30 mila. In ogni caso oggi ogni nuove 10 costruzioni almeno una è abusiva, per un giro d’affari annuo stimabile in circa 2 miliardi di euro. Complessivamente aumentano dell’8% rispetto al 2005 le infrazioni accertate dalle forze dell’ordine riferibili all’intero ciclo illegale del cemento (7.038 nel corso del 2006). In Sicilia, Calabria, Puglia e Campania si consuma quasi la metà dei reati relativi al ciclo del cemento (49%).
«L’Italia subisce l’ecocriminalità più di altri Paesi europei – ha commentato il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta – anche perché le mafie hanno introdotto stabilmente nei loro traffici il business ambientale. Per questo è importante mettere le forze dell’ordine nelle migliori condizioni per continuare al meglio l’opera di repressione delle ecomafie. Per questo è importante lavorare molto sulla prevenzione. Per questo è fondamentale mettere in pratica anche strumenti normativi adeguati. Sono stati assunti impegni sicuramente positivi: gli stanziamenti, nell’ultima legge Finanziaria, per sostenere la demolizione delle costruzioni abusive e rendere più efficace la lotta all’ecomafia; l’istituzione, nell’agosto 2006, dell’Osservatorio sui crimini ambientali presso il ministero dell’Ambiente; l’annuncio, da parte del ministro della Cultura, di un deciso rafforzamento delle attività d’indagine e di repressione contro chi aggredisce i beni paesaggistici del nostro paese. Ma la relazione dello Stato resta drammaticamente al di sotto dell’asprezza della minaccia ecomafiosa. Servono nuovi e più decisi passi avanti, due sopra tutti: inserire a pieno titolo i reati ambientali nel codice penale, superare la gestione commissariale dei rifiuti nel Sud, che non ha sconfitto l’illegalità e ha deresponsabilizzato le istituzioni regionali e locali».
Da quest’anno, il rapporto Ecomafia diventa un libro, pubblicato dalla casa editrice Edizioni Ambiente.

grax

 

La classifica dell'illegalità ambientale in Italia nel 2006
n.
Regione
Infrazioni
Denunciati
Arrestati
Sequestri
1
Campania
3.169
2.782
39
1.362
2
Calabria
3.153
1.834
11
811
3
Sicilia
2.404
1.512
11
648
4
Puglia
2.085
2.514
34
970
5
Lazio
1.808
1.396
8
658
6
Sardegna
1.787
1.570
13
588
7
Toscana
1.421
1.539
2
338
8
Liguria
1.119
944
2
207
9
Lombardia
942
979
6
326
10
Piemonte
907
739
3
208
11
Veneto
848
845
3
345
12
Abruzzo
633
719
16
196
13
Emilia Romagna
620
639
5
212
14
Basilicata
570
353
--
83
15
Marche
564
602
--
231
16
Umbria
509
409
7
92
17
Friuli Venezia Giulia
401
395
3
150
18
Trentino Alto Adige
338
148
--
77
19
Molise
224
154
--
62
20
Valle d'Aosta
49
41
--
13
Fonte: elaborazione Legambiente su dati delle forze dell'ordine e delle Capitanerie di porto (2006)

 

La classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento 2006
n.
Regione
Infrazioni
% sul totale
Denunciati
Arrestati
Sequestri
1
Campania
1.166
16,6
1.509
--
470
2
Calabria
1.003
14,2
1.034
4
251
3
Lazio
696
9,9
863
--
271
4
Sicilia
667
9,5
659
--
180
5
Puglia
610
8,7
672
--
144
6
Toscana
474
6,7
660
--
114
7
Liguria
405
5,7
555
--
50
8
Sardegna
397
5,6
621
--
156
9
Lombardia
351
5,0
560
--
25
10
Abruzzo
212
3,0
361
--
45
11
Marche
195
2,8
294
--
27
12
Piemonte
184
2,6
294
--
32
13
Emilia Romagna
162
2,3
223
--
22
14
Veneto
153
2,2
214
--
27
15
Basilicata
136
1,9
146
--
15
16
Umbria
134
1,9
170
2
20
17
Molise
42
0,6
46
--
15
18
Trentino Alto Adige
27
0,4
29
--
2
19
Friuli Venezia Giulia
20
0,3
22
--
2
20
Valle d'Aosta
4
0,1
11
--
2
 
Totale
7.038
100%
8.934
6
1.888
Fonte: elaborazione Legambiente su dati delle forze dell'ordine (2006)

 

La classifica dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti 2006
n.
Regione
Infrazioni
% sul totale
Denunciati
Arrestati
Sequestri
1
Campania
448
10,2
422
31
175
2
Sicilia
426
9,7
499
10
170
3
Puglia
410
9,3
1.002
26
453
4
Sardegna
373
8,5
291
6
52
5
Piemonte
370
8,4
280
2
99
6
Veneto
348
7,9
414
3
49
7
Calabria
281
6,4
287
--
96
8
Toscana
267
6,1
614
2
66
9
Lazio
209
4,7
202
3
98
10
Emilia Romagna
197
8,4
219
4
81
11
Lombardia
174
3,9
168
6
108
12
Abruzzo
157
3,6
158
16
56
13
Liguria
143
3,2
221
--
54
14
Friuli Venezia Giulia
131
3,0
206
3
35
15
Marche
128
2,9
140
--
38
16
Umbria
108
2,4
114
3
38
17
Trentino Alto Adige
98
2,2
75
--
20
18
Basilicata
64
1,4
87
--
28
19
Molise
60
1,4
61
--
18
20
Valle d'Aosta
17
0,4
20
--
5
Totale
4.409
100%
5.478
115
1.739
Fonte: elaborazione Legambiente su dati delle forze dell'ordine e delle Capitanerie di porto (2006)

 

L'illegalità ambientale in Italia - Totale nazionale 2006
 
Cta-Cc
GdF
C. di P.
CFS
CFR
PS
TOTALE
Infrazioni accertate
2.840
1.454
4.009
11.978
2.973
414
23.668
Persone arrestate
111
13
--
31
8
--
163
Persone denunciate
3.702
2.534
4.009
8.465
1.305
109
20.124
Sequestri effettuati
671
1.454
1.632
3.065
752
13
7.587
Fonte: elaborazione Legambiente su dati delle forze dell'ordine e delle Capitanerie di porto (2006)

 

Calabria Ora - www.calabriaora.it

 

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