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“Il Quotidiano della Calabria” – Venerdì 17 marzo 2006 - pag. 11

 

Uno studio della Regione rivela un habitat di 572 specie rare, tra cui il corallo bianco

Tesoro ittico nei mari calabresi

di Saverio Puccio


CATANZARO – Dopo le polemiche e le inchieste, passando attraverso le scuse del Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero ai turisti, il mare calabrese scopre che non solo non è inquinato, ma nasconde una biodiversità ineguagliabile in tutto il mondo. Che potrebbe diventare il luogo ideale per un turismo rilevante, fatto anche di immersioni e natura.
Il dato è emerso ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione di un progetto di studio messo in moto dall’assessorato regionale all’Ambiente e condotto dall’Istituto centrale per la ricerca sul mare.
I risultati emersi dopo il primo anno di indagini non solo sono rassicuranti, ma descrivono un habitat marino unico nel suo genere: 572 le specie diverse che sono ospitate nel mare calabrese e individuate nel corso dello studio portato, per la prima volta, fino a 1200 metri di profondità; trenta le specie marine protette che sono state censite e che sono difese dalle convenzioni internazionali.
Fino alla notizia che il mare calabrese, in particolare il Tirreno che è stato oggetto di studio fino a questa fase del progetto, conserva una presenza importante di corallo bianco, ritenuto pressoché scomparso, nero e rosso; ed ancora, 150 esemplari di riccio diadema, in estinzione, scoperti in una sola immersione, contro i 19 esemplari in dieci anni di studio individuati ad Ustica, giusto per avere un termine di paragone.
Cifre che finiranno direttamente sul tavolo del Ministero dell’Ambiente, perché valuti il modo di preservare e proteggere una simile condizione, magari con la costituzione di nuove aree marine protette che si aggiungerebbero a quella di Isola Capo Rizzuto, unica in Calabria.
Ambiente, ma anche turismo, al punto che alla presentazione dello studio era presente anche l’assessore regionale al Turismo, Beniamino Donnici, oltre che al rappresentante dell’Icram, Silvestro Greco. Per comprendere l’importanza di simili scoperte portate alla luce dall’Icram, sono state paragonate le 572 specie individuate in Calabria, con le 127 del Mar Rosso e le 18 dell’Oceano Atlantico.
«Basterebbe solo questo dato – ha dichiarato l’assessore Tommasi – per comprendere come la Calabria, attraverso maggiori politiche di sostegno ambientale, possa realizzare un rilancio d’immagine importante. Se si considera inoltre che a Portofino, che possiede al suo interno solo un decimo delle risorse ambientali marine rispetto alla Calabria, le immersioni nella scorsa estate sono state 1.250.000 mentre la nostra regione ne ha registrate solo 1.200 in tutto il tratto tirrenico. Non abbiamo nulla da invidiare ai mari più rinomati di tutta Europa – ha affermato Tommasi – per questo la Giunta regionale ha avviato, nei nove mesi dall’insediamento, una vera programmazione che possa escludere le improvvisazioni che per decenni hanno interessato la gestione ambientale di questa terra».

 

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