LEGAMBIENTE RICADI

Via Monumento, 4 - 89865 Santa Domenica (VV)

Tel. 0963/669908 * Fax 0963/669908 - 1782715780 * e-mail: legambientericadi@libero.it

HOME PAGE
CHI SIAMO
ADERISCI
LEGAMBIENTE IN CALABRIA
SCRIVICI
LINKS AMBIENTALISTI
SEGNALA UN SITO
SITI SEGNALATI
SITI AMICI
GALLERIA FOTOGRAFICA
..........
SERVIZIO METEO
Piccola Grande Italia
   
 
PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE
 
Pace
 
Goletta Verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE NOTIZIE
 
“Calabria Ora” – Mercoledì 17 gennaio 2007 - pag. 9

 

Ruspe sull’ecomostro


COPANELLO (Cz) - Baia di Copanello, Stalettì. Il robusto braccio meccanico di un bobcat comincia a demolire il famigerato ''alveare'' davanti a mille occhi morbosamente curiosi.
Sono le 12 e 15. Un paio di centinaia di metri più sotto il mar Jonio s’infrange stancamente su una delle scogliere più suggestive del Belpaese. Con vista mozzafiato protetta da decine di pini marittimi dall’età indefinita. E la chiesetta cassiodorea di San Martino incastonata tra le rocce a due passi. È un martedì d’inverno ma sa d’estate. Specie nei pressi della tenda allestita a sala-stampa, con il gonfalone della Regione Calabria a festa e le hostess a sistemare giornalisti, politici, sindaci, ambientalisti, forze di ogni polizia, scolaresche e residenti. Una calca di 300 persone che comincia a formarsi dalle nove del mattino, come se dovesse strappare l’autografo a una rockstar, e invece non vede l’ora di sentir “cantare” il motore di una ruspa.
ALLEGRA PARATA Tra le autorità, presenze svariate. La Regione vanta la più corposa. Il presidente Loiero, accompagnato dagli assessori Tripodi (Urbanistica) e Tommasi (Ambiente), fa gli onori di casa. Del resto, qui, è di casa. Ha una bella villa dieci chilometri più su, poco lontana dal centro di Stalettì, perciò quasi offusca il sindaco Narciso, bardato con la fascia tricolore e l’orgoglio di chi negli ultimi sei mesi ha fatto i salti mortali per accelerare l’iter burocratico. Sbucano altri assessori, Pirillo (Forestazione) e Incarnato (Lavori pubblici). Scherzano tra loro, e il primo invita il secondo a sedersi sulle sue ginocchia quando lo show si sposta in sala e si apre la caccia al posto. A seguire il gruppetto di consiglieri catanzaresi (Pino Guerriero, Pierino Amato e Mimmo Tallini), il capo di gabinetto della giunta Michele Lanzo e Ciccio Mirante, direttore generale del Dipartimento dei lavori pubblici. C’è pure una rappresentanza della Prefettura guidata da Sebastiano Cento, il procuratore Mariano Lombardi e il vice sindaco (e assessore ai Lavori pubblici) Tassoni a rappresentare l’amministrazione del capoluogo. Ci sono i bimbi di una scuola materna, i Verdi che urlano di gioia quando arriva il ministro Pecoraro Scanio, il giallo di Legambiente ovunque, e chi si è arrampicato in cima all’alveare armato di qualsiasi cosa possa servire a strappare una foto-ricordo a quello che via via assume i contorni di un evento storico. E poi i media, quelli che di solito si muovono solo quando la ‘ndrangheta uccide, cronisti e fotografi, tutti in coda alla Rai, Giannantonio Stella del Corsera, tante tv locali, radio e siti web. L’ambientalismo vincente mette il buon umore addosso, e oggi sono tutti allegri.
UNA STORIA VERGOGNOSA L’alveare salta fuori nel 1984. A realizzarlo è un costruttore scomparso di recente, Rino Lo Pilato. Lo fa con regolare concessione edilizia, come già fatto per altri residence della zona, e come da queste parti hanno fatto tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80 tutti quelli che ancora oggi vanno in vacanza nelle ville e nelle palazzine sorte tra le spiagge e le scogliere di Copanello, Torrazzo, Caminia e Pietragrande. In barba a leggi e ambiente. Ma i lavori non verranno mai completati, perché il parere positivo della Soprintendenza al ramo non verrà mai concesso. Passeranno più di 20 anni. L’ecomostro della baia di Copanello diventerà il simbolo della Calabria senza regole, con interessi poco legali più o meno velati che ne impediranno a lungo la demolizione e vane promesse istituzionali di contorno. Fino ai giorni nostri.
CHAMPAGNE! A fine conferenza l’attenzione finisce attorno a una bottiglia di spumante (ma qualcuno tra la folla è convinto che sia champagne) da fracassare contro un vecchio pilastro a cui è legata con un nastro. Agazio Loiero e Alfonso Pecoraro Scanio ci provano un paio di volte, ma la bottiglia rimbalza come se fosse di gomma. Alla terza ci riesce il ministro. Piovono applausi, bruscamente interrotti dai vigili ausiliari reclutati dal Comune di Stalettì che invitano ad allontanarsi. Lo spettacolo sta per cominciare. E da ieri andrà avanti per mesi, a colpi di pala meccanica, con l’obiettivo dichiarato di ripulire l’area prima della prossima stagione estiva.

Ivan Montesano

Legambiente: continuare così


«Questa demolizione arriva a coronare anni di battaglie per il ripristino della legalità ambientale in luoghi di pregio, ma devastati dal fenomeno dell’abusivismo». Lo ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente.
«Speriamo che le ruspe non si fermino a Copanello – è l’auspicio di Ferrante – perché è piuttosto lungo l’elenco dei manufatti illegali che costellano la regione».

 

Calabria Ora - www.calabriaora.it

 

legambientericadi@libero.it

 

Contatore visite

Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer - Risoluzione consigliata 800 X 600 pixel
Copyright © Legambiente Ricadi