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“Calabria
Ora” – Mercoledì 17 gennaio 2007 -
pag. 8 |
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Pecoraro
Scanio e Loiero: «Parte una nuova era»
Politici
e amministratori a Copanello per la demolizione
COPANELLO
(Cz) - Il momento tanto atteso è arrivato: l’ecomostro
di Stalettì inizia ad andare giù. Lento come un
vecchio gigante arroccato per quasi trent’anni, sul promontorio
di Copanello. Alterando uno dei tratti più belli della
costa ionica: un gioiello della natura. Sono passate da poco
le 11, il sole è caldo, sembra essere già arrivata
la primavera.
Nel gazebo allestito ai piedi del mastodontico ”alveare”,
iniziano a prendere posto i rappresentanti della Giunta regionale,
il ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, il
sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, le autorità,
gli attivisti delle associazioni ambientaliste (Legambiente,
in testa) e i numerosi giornalisti accorsi per assistere all’evento.
Poco spettacolare ma simbolico. Qualcuno si aspettava l’esplosione,
invece no. Si procederà in maniera chirurgica, con le
ruspe, evitando di arrecare danni all’area circostante.
Bella e preziosa. Inizia una nuova era, si spera: «L’era
del ripristino della legalità», aveva detto poco
prima, Agazio Loiero. Si respira un’aria nuova, di cambiamento
mista a curiosità, e si coglie anche dalle parole forti
proferite negli interventi.
E’ comunque un giorno speciale e va salutato con la giusta
importanza. Inizia la conferenza stampa. Prende parola prima
Oldani Mesoraca, addetto stampa della Regione, e subito dopo
il presidente della Giunta. E’ raggiante, la giornata
restituisce luce in una fase politica per la verità opaca.
E inizia così: «E’ una giornata importante,
ma è solo l’inizio. Dopo quello di Copanello, altri
sei ecomostri saranno abbattuti quanto prima in Calabria. Gli
interventi, selezionati da un gruppo tecnico di lavoro che si
è insediato un anno fa all’assessorato all’Urbanistica,
ha analizzato 740 casi, di cui soltanto nove sono stati al momento
quelli tecnicamente e giuridicamente realizzabili. Il piano
è finanziato con risorse Cipe fino a cinque milioni di
euro. Ed è proteso verso la riqualificazione paesaggistica
e ambientale dei siti degradati». Un attimo dopo, il ministro
dirà: «Ho la fortuna di essere venuto qui per una
cosa buona e non per i soliti drammatici avvenimenti. L’obiettivo
che intendiamo perseguire è strategico: stabilire che
in Italia l’epoca degli ecomostri deve essere considerata
superata. In tutta Italia abbiamo avuto troppi affari di finte
opere di tutela a mare che sono servite a far fare solo un po’
di soldi. Nella Finanziaria è previsto un fondo per abbattere
gli abusi dentro i parchi e nelle riserve naturali».
Mentre, il sindaco di Stalettì ricorda con l’emozione
di un bambino che la «storia si trascina dall’80.
Per la verità siamo arrivati un po’ tardi –
fa notare con rammarico - e sarà difficile che lo splendore
di un tempo venga ripristinato, ma oggi lo Stato si riappropria
delle sue funzioni grazie anche all’impegno della mia
amministrazione». Dal canto suo, l’assessore regionale
all’Ambiente, Diego Tommasi, in due battute ribadisce:
«Oggi si inaugura una stagione importante: quella della
legalità e della salvaguardia delle ricchezze ambientali
e paesaggistiche della nostra regione».
Antonio
Argentieri Piuma