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“Il Giornale di Calabria” – Mercoledì 17 gennaio 2007

 

Al via il ripristino della legalità

E’ cominciata martedì l’opera di demolizione dell’ecomostro di Copanello di Stalettì


CATANZARO - Festa della legalità ritrovata doveva essere negli auspici dei promotori, e festa è stata. Il primo atto dell’agognata demolizione dell’ecomostro di Copanello, che deturpa un’area di particolare bellezza sulla costa jonica calabrese, ha cominciato a materializzarsi alle 12.17 di una calda giornata di gennaio, quando il peso della benna di un escavatore ha fatto cedere la prima porzione di cemento. L’incubo paesaggistico che ha accompagnato più di una generazione, “l’alveare” come era stato battezzato da chi l’ha combattuto per decenni, ha cominciato a sbriciolarsi nella sua parte sinistra, tra gli applausi per i primi cedimenti della struttura, ma anche le urla di gioia seguite alla caduta del primo solaio e a qualche lacrima venata di incredulità. Erano in tanti ad attendere che le ruspe cominciassero a cancellare lo scempio di una colata di cemento che ha distrutto la pineta preesistente e coperto forse tracce del periodo legato alla presenza di Cassiodoro. E, in tanti, si sono ritrovati sotto il sole per questa sorta quasi di rito collettivo.
A dare l’idea concreta della chiusura di uno dei capitoli più discussi dell’abusivismo sul litorale catanzarese sono stati il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. Assieme a loro decine e decine di attivisti delle associazioni ambientaliste Legambiente e Wwf (con cappellini ma anche striscioni e bandiere che hanno foderato la struttura), gli studenti della scuola media di Stalettì (per loro la foto con il presidente della Regione e il ministro Pecoraro) e tanti semplici cittadini, forse i più decisi a vivere e immortalare il momento tra flash e videofonini.
È stato il ministro Pecoraro a dare il là all’intervento delle ruspe lanciando a mò di varo simbolico una bottiglia di spumante contro uno dei pilastri della struttura. «L’obiettivo che intendiamo perseguire è strategico - ha detto il ministro - quello cioè di stabilire che, in Italia, l’epoca dei mostri lungo le coste in generale deve essere considerata superata. Oggi qui si dà un forte segnale di legalità e una risposta seria e efficace che serve anche come deterrente verso tutti coloro i quali vogliono continuare a fare abusi».
Raggiante sin dal suo arrivo nel cantiere, tra ricordi personali e impegni per il futuro, il presidente Loiero. «La Regione - ha detto - si è posta come fine il ripristino di una legalità che spesso è stata carente nel nostro territorio. In molti settori l’abusivismo è dilagato ed è avvenuto così che una regione di straordinaria bellezza, come possiamo rivederla nella nostra memoria, è stata profondamente deturpata». Per Loiero «quella di oggi è giornata importante anche in chiave simbolica. Si tratta solo di un inizio perché stiamo facendo un censimento per conoscere le costruzioni abusive che insistono sul nostro territorio. In questo senso vorremmo che il gesto di oggi avesse il valore di un’arma dissuasiva e si configurasse come un atto didascalico e pedagogico». Per altri sei ecomostri calabresi è partito il momento della distruzione.

 

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