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“Il
Quotidiano della Calabria” – Mercoledì
17 gennaio 2007 - pag. 5 |
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La
conferenza stampa con Loiero e il ministro Pecoraro Scanio
«Un’altra
Calabria è possibile»
STALETTI’
(Catanzaro) – La Calabria, da ieri, si annovera tra le
regioni italiane che abbatte gli ecomostri. Una forte inversione
di tendenza, un segnale preciso, quello dato dalla giunta Loiero,
per una politica ambientale all’insegna della legalità.
Un segnale che è arrivato, ieri appunto, con la prima
fase dell’abbattimento dell’ecomostro a Copanello,
il cosiddetto “alveare” alla presenza del ministro
all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, del presidente della
giunta regionale, Agazio Loiero, degli assessori all’Urbanistica,
Michelangelo Tripodi e all’Ambiente Diego Tommasi e ad
una nutrita presenza di cittadini. Ma c’erano anche le
associazioni ambientaliste. Prima fra tutte Legambiente con
i suoi striscioni gialli, gli slogan ad effetto e l’impegno
di sempre. Un giorno da celebrare, dunque, con l’arrivo
delle ruspe su quel promontorio verdeggiante che si affaccia
sul Golfo di Squillace, da troppo tempo soffocato da colate
di cemento che hanno sfregiato i luoghi della memoria. Proprio
lì, a due passi dalla chiesetta di San Martino dove c’è
la tomba di Cassiodoro, statista e letterato, illustre figlio
di Squillace. Entusiasta il presidente Loiero che non ha nascosto
la soddisfazione per aver raggiunto questo ambito traguardo,
inseguito da tanto tempo. «Oggi è una giornata
importante – ha detto Loiero – per un territorio
difficile e devastato come il nostro, dove spesso la legalità
è un optional, perché si abbatte il primo degli
ecomostri calabresi. Non che ce ne siano tanti, ma rappresentano
il prodotto dell’incultura presenti lungo i 750 Km di
costa. E’ uno dei primi gesti della mia amministrazione.
Un fatto simbolico. Certo non pensiamo che da qui in poi non
si costruiranno più ecomostri – ha continuato il
presidente – ma è importante che si sappia che
da oggi qui in Calabria gli ecomostri si buttano giù».
Il presidente Loiero ha assicurato l’impegno della giunta
per la lotta all’abusivismo dal momento che c’è
in atto il censimento di tutti gli ecomostri presenti sul litorale
e tra le montagne ed ha chiesto un impegno corale ai cittadini
ed alle associazioni ambientaliste per la salvaguardia del territorio.
Il sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, ha ripercorso
le tappe salienti che hanno portato nel 1980 alla costruzione
dell’ecomostro senza alcuna concessione edilizia sottolineando
le tante battaglie intraprese dalle amministrazioni comunali
successive per l’abbattimento. Fino al 2003 quando la
sua amministrazione decise di acquisire al patrimonio comunale
l’immobile. Una nota critica ed un sollecito allo stesso
tempo è arrivato dal sindaco Narciso: «Demolire
e lasciare le macerie non serve a nulla, l’area va riqualificata».
Pronta la risposta di Loiero che ha sottolineato che ci sono
i fondi anche per la riqualificazione grazie alla delibera n.
843 del 29 dicembre scorso con l’accordo di programma
quadro siglato tra la Regione ed i ministeri dell’Economia
e delle Infrastrutture “Emergenze urbane e territoriali”.
A concludere la conferenza stampa il ministro Pecoraro Scanio.
Entusiasta di ritornare in Calabria «che come avvenuto
a Punta Perotti (in Puglia) adesso demolisce gli ecomostri.
E’ un forte segnale di legalità – ha detto
il ministro all’Ambiente – una risposta seria ed
efficace, un deterrente a chi vuol fare abusivismo». Ma
non finisce qui. Ci saranno altre demolizioni di strutture abusive
in Calabria ha annunciato il ministro. A Rossano, Stignano,
Scilla, Stilo, Tropea. Infatti il gruppo del Noe (Nucleo operativo
ecologico) ha censito 38 ecomostri in Calabria, di cui 5 a Catanzaro,
2 a Cosenza, 5 a Crotone, 21 a Reggio Calabria e 5 a Vibo Valentia.
E una volta fatta la verifica si potranno avviare i lavori di
demolizione che saranno fonte di lavoro onesto per tanta gente
sbarrando così il passo alla ‘ndrangheta. «Un’altra
Calabria è possibile – ha concluso il ministro
Pecoraro Scanio – Un altro mezzogiorno è possibile,
quello che è amico dell’ambiente e della legalità».
Per l’assessore Diego Tommasi «l’iniziativa
di oggi inaugura una stagione importante: quella della legalità
la salvaguardia delle ricchezze ambientali e paesaggistiche
della nostra regione, che non si limita alle dichiarazioni di
intenti ma va avanti, con assunzione di atti importanti e consequenziali
che segnano concretamente la discontinuità con il passato
e dimostrano la tenacia che sta caratterizzando l’azione
politico-amministrativa che vuole disegnare un futuro di sviluppo
e legalità per la nostra Calabria. Abbiamo bisogno –
ha detto ancora Tommasi – di prendere coscienza delle
nostre potenzialità e delle grandi chance che ci derivano
dal nostro ambiente e dalle bellezze paesaggistiche di questa
terra. L’assalto agli ecomostri è un segnale importante
anche per riconquistare fiducia nelle istituzioni e riprendere
la frequentazione assidua della legalità».
Il resto di questa giornata memorabile può iscriversi
negli annali: sono quei colpi secchi della ruspa che butta giù
un pezzo di questo ecomostro tra gli applausi dei presenti.
Uno sfregio che per quasi trent’anni ha deturpato il promontorio
di Copanello, emblema dellpabusivismo selvaggio e scellerato
di amministratori senza scrupoli. La mitica scogliera si è
presa la rivincita ed ha vissuto il suo giorno di gloria.
Amalia
Feroleto