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“Il
Velino Calabria” – Mercoledì 17 gennaio
2007 |
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Cade
“l’ecomostro”, la Regione si applaude
LAMEZIA TERME
- Ci sono voluti oltre 20 anni, ma alla fine l'opera di bonifica
di quei 16 mila metri cubi di cemento che sovrastano la "tomba
di Cassiodoro" è iniziata. È in atto da due
giorni la demolizione dello scempio ambientale e urbanistico
di Copanello di Stalettì, uno dei tratti più belli
della costa jonica calabrese e definito dagli ambientalisti
uno dei più suggestivi dell'intero Mediterraneo. Tantissimi
i curiosi che hanno partecipato all'evento, forse meno spettacolare
di Punta Perotti perché in questo caso l'esplosivo non
è stato utilizzato a causa della conformazione del territorio.
Il via ufficiale alle operazioni è stato dato dal ministro
dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, con il lancio simbolico
di una bottiglia di spumante, insieme al presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero. L'avvio della demolizione dell'immenso
scheletro in cemento costruito abusivamente negli anni Ottanta
è stato preceduto da una conferenza stampa tenuta dal
ministro, dal governatore, dagli assessori regionali all'Ambiente
e all'Urbanistica, Diego Tommasi e Michelangelo Tripodi, e dal
sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso. Presenti anche
i volontari di Legambiente che hanno attaccato sui pilastri
dello scheletro di cemento, prima che le ruspe entrassero in
azione, striscioni con gli slogan “Giù le mani
dalla costa”, “No al cemento”, “Abbattiamolo”.
«È un giorno importante ma anche simbolico –
ha detto il presidente Loiero – si tratta solo di un inizio.
Come Regione stiamo facendo un censimento per conoscere le costruzioni
abusive che esistono sul nostro territorio. In questo senso
però vorremmo che il gesto avesse il valore di un'arma
dissuasiva e si configurasse come un atto didascalico e pedagogico.
Vorremmo insomma che chi è animato da cattive intenzioni
e magari ha in mente di costruire in forma abusiva una casa,
un albergo o qualsiasi altro edificio fuori dalle norme sappia
che c'è una Regione che è in grado di abbatterli».
Dal canto suo, Pecoraro Scanio ha sottolineato nel corso di
una conferenza stampa come l'obiettivo sia «stabilire
che in Italia l'epoca dei mostri lungo le coste in generale
deve essere considerata tramontata». «Qui da Copanello
si dà un forte segnale di legalità e una risposta
seria ed efficace che serve anche come deterrente verso tutti
coloro i quali vogliono continuare a fare abusi - ha aggiunto
il ministro -. È molto importante sottolineare che questa
demolizione è all'interno di una pianificazione che prevede
la prosecuzione degli abbattimenti di edificazioni abusive anche
in altre zone della Calabria. Dove sono state fatte delle vere
e proprie porcherie a mare con finti ripascimenti e finte scogliere
– ha rincarato Pecoraro Scanio – recuperare e rinaturalizzare
è segno di buon senso e di amore per il turismo di qualità».
«Da Copanello parte un segnale – ha concluso –.
Ora si va avanti in tutto il paese, anche perché questo
genere di interventi possono favorire occupazione e lavoro,
ristabilendo i principi di legalità». (lux)