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“Calabria Ora” – Martedì 16 gennaio 2007 - pag. 16

 

«L’emergenza ambiente preoccupa»

Gli ecologisti esultano ma non si accontentano: Calabria martoriata


CATANZARO – Gli ambientalisti esultano ma non si accontentano. «Domani a Copanello ci saremo anche noi e non solo perché l’abbattimento dell’ecomostro è frutto di una battaglia che abbiamo portato avanti da molti anni, ma anche e soprattutto perché rappresenta l’inizio di una nuova stagione della legalità in una regione come la Calabria, fortemente martoriata dall’abusivismo». A sostenerlo è il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante. In una nota, Ferrante fa sapere che all’abbattimento dell’ecomostro di Copanello sarà presente una nutrita delegazione dell’associazione ambientalista proveniente da tutte le regioni d’Italia.
«L’ecomostro di Copanello – conclude – è il primo della lista ma altre centinaia di costruzioni abusive sono disseminate in tutto il territorio, nell’Isola di Capo Rizzuto così come nelle province di Crotone, Cosenza e Vibo Valentia».
Sulla stessa linea d’onda anche il Wwf. «L’abbattimento dell’ecomostro di Copanello – si legge in una nota diffusa dagli ambientalisti – non può che essere accolto con soddisfazione ma l’emergenza ambiente assume invece toni sempre più preoccupanti, considerato che aumenta il numero dei progetti di nuove strutture turistiche, nei confronti dei quali il Wwf chiede alla Regione, ed al presidente Loiero in particolare, un atteggiamento più chiaro e deciso, una svolta autentica nel governo del territorio». Per il Wwf Calabria «quello di oggi rappresenta l’ammissione degli errori commessi in passato da parte della classe politica calabrese in generale, errori che non dovrebbero ripetersi mai più per non distruggere il residuo patrimonio di coste scampate all’assalto della speculazione turistica e dell’occupazione privata dei litorali».


Pecoraro Scanio. E’ un esempio


«L’abbattimento dell’ecomostro è un esempio dell’impegno nella lotta all’abusivismo e costituisce un perno della battaglia per la legalità, a tutela delle bellezze paesaggistiche e ambientali del nostro Paese. E che ciò avvenga in Calabria assume un significato particolare». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

 

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