LEGAMBIENTE RICADI

Via Monumento, 4 - 89865 Santa Domenica (VV)

Tel. 0963/669908 * Fax 0963/669908 - 1782715780 * e-mail: legambientericadi@libero.it

HOME PAGE
CHI SIAMO
ADERISCI
LEGAMBIENTE IN CALABRIA
SCRIVICI
LINKS AMBIENTALISTI
SEGNALA UN SITO
SITI SEGNALATI
SITI AMICI
GALLERIA FOTOGRAFICA
..........
SERVIZIO METEO
Piccola Grande Italia
   
 
PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE
 
Pace
 
Goletta Verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE NOTIZIE
 
“La Nuova Ecologia” – Venerdì 14 luglio 2006

 

Un futuro sicuro per Vibo


Dopo la tragedia occorre ripristinare la sicurezza sul territorio


«E’ vero! Quello che è successo nel vibonese è un fatto eccezionale: 200 millimetri di acqua in sole 3 ore, ma non può non addebitarsi anche all’incuria sul territorio». E’ questo il commento di Lorenzo Passaniti, presidente Legambiente Vibo Valentia, alla tragedia che ha colpito la popolazione del comune calabrese. «Che il torrente Sant’Anna negli ultimi 50 anni straripa almeno una volta ogni due anni si sa – continua – senza contare che si è consentito di realizzare strutture abusive a ridosso della costa senza assicurare adeguata manutenzione a quelle maggiormente a rischio».

Una zona di esondazione molto fragile dunque che ha reso ancora più complicati i soccorsi di una unità già precaria. Secondo Passaniti «I soccorsi sono arrivati a rilento, è vero, gli autospurghi erano insufficienti e le due grandi idrovore sono arrivate solo 5 giorni dopo la catastrofe, ma l’impegno della protezione civile e dei volontari di Legambiente sul territorio è stato provvidenziale non solo per spalare il fango dalle case ma anche per sostenere la gente da un punto di vista psicologico. C’è ancora da fare, però. Restano due problemi fondamentali, la necessità di una unità di emergenza più strutturata che sappia affrontare nell’immediatezza situazioni di questo tipo, visto il pericolo continuo di dissesto idrogeologico nella zona colpita, e quella di caratterizzare l’enorme massa di acqua e fango smossa dal nubifragio e riversatasi nel tratto di costa Vibo Marina – Briatico. Questo va fatto prima possibile!».

Un lavoro continuo quello dei volontari e della protezione civile, quindi, che però non sembra bastare. «Per far fronte all’emergenza – spiega il coordinatore degli aiuti della protezione civile Bernardo De Bernardinis – sono intervenute sin da subito le strutture operative e le componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile con oltre 1000 uomini, coordinati in un Centro Coordinamento dei soccorsi istituito dal Prefetto, presso la sede della Scuola di Polizia di Vibo Valentia. Tutti gli interventi di soccorso, tuttavia – ammette De Bernardinis – risultano comunque inadeguati a risolvere in via definitiva e permanente una situazione di estesa mancanza di regimazione delle acque e di violazione dei regimi naturali da parte sia di viabilità che di sviluppo urbanistico non sempre autorizzato».

«Ci aspettiamo dalla Regione Calabria, partendo proprio da Vibo – afferma il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante – un segnale forte per tutta la Calabria affinché nell’ordinario si affrontino e risolvano le inadempienze, l’abuso legalizzato e la diffusa fragilità del territorio». Legambiente chiede dunque alla Regione Calabria di adottare il Programma di previsione e prevenzione dei rischi e di attivare, di concerto con le amministrazioni locali, interventi urgenti nelle principali aree di criticità del territorio calabrese sulla base delle informazioni già acquisite con il suddetto programma.

14 luglio 2006

 

La Nuova Ecologia - www.lanuovaecologia.it

 

legambientericadi@libero.it

 

Contatore visite

Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer - Risoluzione consigliata 800 X 600 pixel
Copyright © 2004 - 2006 - Legambiente Ricadi