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“Calabria Ora” – Mercoledì 14 febbraio 2007 - pag. 15

 

Ecomostri, la mappa del dopo Copanello

La Regione indica altri otto siti sui quali intervenire


CATANZARO - Dopo che le ruspe sono entrate in azione lo scorso 16 gennaio per demolire l’ecomostro di Copanello, tra ricorsi e richieste di sospensive, prosegue il suo iter l’attuazione di ciò che prevede l’Accordo di programma quadro tra Regione Calabria, ministero dell’Economia e ministero delle Infrastrutture sulle emergenze urbane e territoriali.
La serie di interventi riferiti all’attuazione del programma “Paesaggi & identità”, che hanno lo scopo di preservare e valorizzare il patrimonio naturalistico-ambientale e storico-testimoniale della regione, riguardano altre otto opere, su 740 analizzate, che sono state individuate da un gruppo tecnico di lavoro.
La prima prevede la rimozione di una scogliera artificiale in località “Seggiola”, nel comune di Pizzo Calabro. Questa è stata costruita all’inizio degli anni ‘70 per proteggere l’abitato. Alla base della falesia su cui sorge l’abitato, infatti, l’azione del mare ha generato diverse grotte. Ma le scelte ingegneristiche di quegli anni hanno deturpato uno dei più bei tratti di mare della regione.
All’estremità della scogliera, in un’insenatura, si trova una tonnara risalente al 1.600. La barriera artificiale nasconde al borgo, inoltre, la vista del mare. Il retro della scogliera, poi, si trova in condizioni di estremo degrado tra rifiuti e materiali edilizi di risulta, facendone una discarica. L’intervento prevede il mantenimento in sicurezza dell’abitato mediante una soluzione che non impatti con l’ambiente.
Un altro intervento previsto riguarda la demolizione di alcuni edifici, non ancora completati, e il recupero dell’ambiente circostante tra la strada statale 106 e la costa, nel comune di Stignano. Il tratto di costa antistante alla zona d’intervento è caratterizzato da dune e spiagge ampie e sabbiose. Gli edifici, che ricadono all’interno di un’area demaniale, sono di due piani, perfettamente visibili a chi percorre la statale 106, e in contrasto con l’ambiente circostante.
Un altro intervento riguarda la demolizione di due corpi di fabbrica realizzati all’interno del villaggio “Le roccette” e il recupero ambientale del “Fosso Lumia”, nel comune di Tropea. Il villaggio è stato realizzato negli anni ‘60, a Marina del Vescovado. Per i due fabbricati, realizzati senza la concessione edilizia, è stato richiesto il condono. Il Comune ha rigettato l’istanza e la proprietà ha presentato ricorso. I due corpi di fabbrica sono stati realizzati in cemento armato per un totale di 1.350 metri cubi. Secondo la relazione tecnica, i due edifici sono in aperto contrasto con la qualità paesaggistica del luogo, in quanto si trovano vicini al centro storico di Tropea e in prossimità dello Scoglio San Leonardo e del Fosso Lumia.
Un caso che affronterà Paesaggi & identità sarà quello dei manufatti in cemento armato che si trovano alla base dello “Scoglio di Ulisse”, nel comune di Scilla. Due edifici sono stati realizzati a livello della banchina del porto e appoggiati al muro di cemento che ha il compito di proteggere la stessa banchina dalle onde e dai venti di ponente. Le strutture, in completo degrado, un tempo erano utilizzate come depositi di materiali e attrezzature per la pesca. Un altro fabbricato, invece, è stato realizzato in quota della sommità del molo ed è costituito da una torretta di due piani fuori terra alla quale si affianca una terrazza porticata che si appoggia alla roccia.
I fabbricati, di proprietà dello Stato, un tempo costituivano una stazione fotoelettrica gestita dall’ex Marina Mercantile.
Nell’elenco delle zone interessate dalla riqualificazione compare anche la località Zolfara, nel comune di Rossano, con un’area di circa cinque ettari, sulla quale vi sono 58 unità immobiliari per una superficie di circa 10.000 metri quadrati. Gli edifici abusivi, risalenti agli anni ‘70 e che sorgono sulla spiaggia a pochi metri dalla battigia, sono in una situazione di degrado. Il Piano regolatore generale del 2001 fa rientrare l’area sulla quale sorgono i fabbricati nella fascia di salvaguardia costiera. L’intervento che riguarda la bonifica del tratto di costa è quantificato in un milione di euro.
E’ anche in programma la demolizione di due villette che sorgono sulla fascia costiera del comune di Stilo. Le unità abitative, che non sono state completate, per una piccola parte insistono sul territorio del demanio marittimo.
Gli ultimi due interventi oggetto della riqualificazione riguardano il recupero ambientale di una cava dismessa nel comune di Cessaniti e la riqualificazione del molo, realizzato in cemento armato, nel comune di Bova Marina. Per quanto riguarda la cava, all’interno di questa si trova un sito archeologico di notevole importanza storica. L’area interessata ha un’estensione di 270 mila metri quadrati. Nel tratto di costa del comune di Bova, invece, il molo era stato realizzato nell’ipotesi della costruzione del porto. Le strutture oggi visibili sulla battigia sono in contrasto con l’ambiente. Il Piano regolatore generale prevede che quest’area sia destinata alla realizzazione di un porto e di strutture per attività a esso connesse.
In totale, le risorse finanziarie per la realizzazione di questi primi nove interventi ammontano a cinque milioni di euro. La Regione Calabria ha già firmato l’accordo con i nove Comuni interessati ed entro il 24 febbraio dovrebbe emanare il bando per i progetti preliminari che saranno successivamente trasferiti ai Comuni che dovranno, a loro volta, attivarsi per i progetti definitivi ed esecutivi. Il 24 a Reggio si terrà un Open space tecnology per elaborare strategie per valorizzare il territorio promosso dall’assessorato regionale all’Urbanistica. (Ansa)

 

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