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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Domenica 13 marzo 2005 - Pag. 13

 

Wwf, Italia Nostra e Legambiente a Reggio per la seconda giornata di mobilitazione

«Il Ponte un grande imbroglio»

Gallina dalle uova d'oro
REGGIO CALABRIA - «Il grande imbroglio». Gli ambientalisti, da queste parti, lo chiamano così il Ponte che dovrebbe unire Sicilia e Calabria. Da tempo schierate contro la costruzione della maxi-opera, ieri, Legambiente, Italia Nostra e Wwf, si sono date appuntamento a Piazza Garibaldi, proprio di fronte la stazione. Un presidio «per scuotere le coscienze». Per «strappare», seppur simbolicamente, la convenzione tra Fs e Stretto di Messina Spa. Quella che, per intenderci, «farebbe confluire qualcosa come 4 miliardi di euro dritti dritti nelle tasche della società di Pietro Ciucci».

O meglio, «quanto dovranno sborsare le Fs per permettere il transito dei propri treni sulla tratta che unirà la Sicilia al continente». Il pericolo è questo: «Saranno interamente risorse pubbliche a consentire la realizzazione dell’opera, mentre nessun privato rischierà un solo centesimo».
Una somma fantasmagorica che potrebbe servire «per importanti e più urgenti opere pubbliche». A partire dalle autostrade Reggio-Salerno e Messina-Palermo, passando per la Statale 106, per finire alla linea ferrata jonica.
«Il Sud ha bisogno di altro», sostiene con forza Roberto Della Seta, presidente nazionale del cigno verde, sceso in Calabria per unirsi alla battaglia anti-pontista. Seguito a ruota da Gaetano Benedetto ed Anna Giordano, responsabili nazionali del Wwf, e Rossella Agostino di Italia Nostra. Con loro un cordone infinito di sigle, gli studenti reggini, i partiti del centrosinistra, l’Unical e l’Università “Mediterranea”, la Cgil, il Csoa “Cartella”, il “Coordinamento meridionale contro il Ponte”. In piazza, uno spaccato della società civile e della politica che critica questa idea di «non sviluppo». Sventolano le bandiere di Rifondazione e del Pdci, sostenuto dal deputato Pino Sgobbio, dei Verdi, di Italia dei Valori, di Progetto Calabrie, della Sinistra giovanile. Si aggirano, tutti intorno, membri dei Ds e del Psdi. Rassicurati, per lo più dall’ultimo firmatario dell’appello ambientalista: il candidato alla presidenza regionale Agazio Loiero.
Un sospiro di sollievo pure per Nuccio Fava che, tuttavia, insiste perché «anche Prodi prenda una netta posizione di avversione al Ponte». Miliardi di euro, dicevamo, che «Fs spenderebbe per costruire la struttura».
La verità, per molti, è che, comunque, «si parla tanto ma il ponte non si farà. Stanno solo speculando sulla progettazione». A sostegno della loro tesi prendono come spunto «il continuo rinvio del progetto definitivo». Una clessidra che gira e rigira su sé stessa. «Il termine ultimo era fissato per settembre 2004, poi marzo 2005, ora per aprile». «Evidentemente – dicono – gli interessi sulla progettazione non sono del tutto chiusi». E quando si parla di miliardi e di interessi spunta fuori sempre il malaffare. Almeno, questa, è l’idea degli studenti. Uno striscione, uno dei tanti, che svetta sotto il palco improvvisato ai piedi della statua di Giuseppe Garibaldi, recita: «No ai ponti tra stato e mafia». E più si fa notare questa scritta, più si sprecano gli applausi. In piazza, c’è anche una gigantesca gallina dalle uova d’oro che traina un vagone, chiaro riferimento al “Ponte imbroglione” ed al contesto in cui s’inserisce Fs.
L’ultimo monito arriva per i candidati al consiglio di Palazzo Campanella: «E’ moralmente e politicamente sbagliato che la Regione finanzi la Stretto di Messina Spa. Se proprio si volesse mantenere in vita questa società, si riconverta per qualcos’altro». E poi c’è un grande cartello che pende dalla testa dell’eroe dei due mondi. Garibaldi avverte: «Non lo faranno. Comunque, occhio ragazzi».
E parla anche Enzo Maiorca recordman d’immersione, siciliano doc e testimonial del Wwf nella campagna promossa con Italia Nostra e Legambiente per dire no al Ponte. «Sono ferocemente contrario alla costruzione del Ponte di Messina e ad alta voce – ha detto secondo quanto riferito dal Wwf – chiedo che i responsabili siano esposti al disprezzo mondiale per quella feroce volontà di distruggere quell’architettura mirabile di Dio che è lo Stretto di Messina». «Purtroppo – ha aggiunto Maiorca – stiamo andando verso il tramonto della civiltà dell’etica e dell’estetica, e la costruzione del ponte accelererà la fine di questa civiltà. Come non ricordare i versi dell’Odissea con Omero navigante in balia di Scilla e Cariddi, mostri marini che abitavano le grotte ai due lati dello Stretto e che facevano naufragare le imbarcazioni e divoravano i marinai. Ve l’immaginate affacciarsi verso lo stretto di Messina con il panorama sovrastato da ben altro mostro?».

Francesco Paolillo

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