LEGAMBIENTE RICADI

Via Monumento, 4 - 89865 Santa Domenica (VV)

Tel. 0963/669908 * Fax 0963/669908 - 1782715780 * e-mail: legambientericadi@libero.it

HOME PAGE
CHI SIAMO
ADERISCI
LEGAMBIENTE IN CALABRIA
SCRIVICI
LINKS AMBIENTALISTI
SEGNALA UN SITO
SITI SEGNALATI
..........
GALLERIA FOTOGRAFICA
..........
SERVIZIO METEO
Piccola Grande Italia
   
 
PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE
 
Pace
 
Goletta Verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE NOTIZIE
 
“Il Giornale di Calabria” – Domenica 13 marzo 2005

 

Per dire no al ponte sullo Stretto

Piazze gremite a Reggio e Messina per il sit-in contro la costruzione dell’opera. Molti anche i politici.

Il ponte sullo Stretto
REGGIO CALABRIA. Una piazza gremita già dal primo mattino quella della stazione ferroviaria di Reggio Calabria dove si sono dati appuntamento migliaia di persone provenienti da tutta Italia per il sit-in contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Dai candidati alla presidenza delle Regioni Calabria e Puglia, Agazio Loiero e Nichi Vendola, europarlamentari, Tano Grasso e Antonio Cederna, alcuni sindaci dei paesi siciliani e calabresi coinvolti dal progetto.

E ancora, associazioni, sindacati, partiti politici accanto a sigle internazionali come Friends of the Earth Germany ad associazioni ungheresi, bulgare e addirittura canadesi. «Tanti colori, tante famiglie, tanti cittadini - affermano i promotori dell’iniziativa - che sono accorsi per protestare sul più grande spreco di soldi che il governo Berlusconi abbia mai concepito: un canone annuo di 100 milioni di euro imposto alle Ferrovie dello Stato per il transito dei treni che metterà in ginocchio le Fs e lascerà nel degrado più totale il sistema dei trasporti del Mezzogiorno». La mobilitazione, organizzata dalle tre principali associazioni ambientaliste italiane, Italia Nostra, Legambiente e Wwf, nel pomeriggio si sposta a Messina. Un doppio appuntamento, dunque concentrato in un’unica giornata per richiamare l’attenzione sulle vere priorità del nostro Sud Italia, che come spiegano le tre associazioni «sono ignorate dal governo. Anche perchè non si capisce come si possa dimenticare che i cittadini siciliani sono costretti a viaggiare su treni con una velocità commerciale di 24 km/h, con solo metà delle tratte elettrificate e solo 105 km a doppio binario; o che per andare da Palermo a Siracusa, per una tratta di 260 km, si devono fare due cambi e si impiegano quasi 6 ore, mentre per andare da Trapani a Siracusa (370 km) ci vogliono oltre 9 ore». E per le ferrovie le associazioni ambientaliste hanno una loro ricetta: potenziamento e collegamento della rete tirrenica con Taranto e Bari; potenziamento delle linee tra Catania, Messina e Palermo, adeguamento di ferrovie vecchissime come la Palermo-Agrigento e la Ragusa-Catania; per i porti il rafforzamento dei collegamenti e delle strutture nelle aree portuali di Messina, Palermo, Trapani, Catania, Villa San Giovanni, Gioia Tauro e Taranto; per alcuni assi stradali adeguamento della Statale Jonica, completamento dei collegamenti alla A3 in Calabria, adeguamento dei collegamenti tra Catania, Siracusa e Gela. Il Ponte è un’opera inutile perchè non modificherebbe le tendenze del traffico e, comunque, il suo utilizzo stradale rimarrebbe molto modesto, anche dopo 20 anni di esercizio. Nessun vantaggio neanche dal punto di vista occupazionale, anzi complessivamente andrebbero perduti 1234 posti tra gli addetti al traghettamento - dice il segretario generale di Italia Nostra, Gaia Pallottino - per questo è meglio rilanciare il trasporto marittimo (le cosiddette vie d’acqua) come alternativa alla già congestionata rete autostradale». «Non c’è un ragionamento sull’impiego del denaro pubblico - sottolinea Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - in un Paese come l’Italia non si possono concentrare i soldi racimolati con difficoltà su un’opera tanto imponente e inutile come il Ponte sullo stretto. In concreto: 86 nuovi treni da 800 posti per il trasporto regionale; mettere in sicurezza 400 chilometri di linea ferrata; realizzare interventi di elettrificazione, potenziamento o raddoppio dei binari su 50-100 chilometri di linee ferroviarie. Con 100 milioni di euro l’anno sono queste, per esempio, le cose che si potrebbero fare». «Con il Ponte sullo Stretto di Messina - rileva il segretario aggiunto del Wwf, Gaetano Benedetto – l’Italia diverrà più povera. Più povera dal punto di vista economico, considerato che i circa 6 miliardi di euro di finanziamenti destinati alla realizzazione dell’opera vengono da società pubbliche (Fintecna) o comunque saranno raccolti dai privati grazie all’emissione di obbligazioni garantite dallo Stato. Più povera dal punto di vista ambientale perchè il ponte e le opere connesse, con 7 anni di cantieri e decine di discariche e cave devasteranno un habitat unico nel Mediterraneo per la ricchezza della biodiversità, riconosciuto come Important Bird Area (IBA) dall’Europa e luogo importantissimo per il passaggio dei cetacei. Più poveri anche in prospettiva poichè tutti sanno che il Ponte è un opera che nasce e resterà sempre in perdita economica. A farne le spese in definitiva saranno le decine di migliaia di cittadini calabresi e siciliani che vivono sulle due sponde, sarà compromessa definitivamente. E', quindi, per una ragione di buon senso che ribadiamo chiaro e forte il nostro no al Ponte».

 

Il Giornale di Calabria - www.giornaledicalabria.it

 

legambientericadi@libero.it

 

Contatore visite

Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer - Risoluzione consigliata 800 X 600 pixel
Copyright © 2004 - 2006 - Legambiente Ricadi