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“Calabria Ora ” – Giovedì 13 luglio 2006 - pag. 22

 

Disastro anche per il mare

Lega Pesca e Nautilus denunciano gli effetti all’ecosistema

I devastanti effetti dell’alluvione hanno colpito anche l’ecosistema della fascia costiera e le attività dell’economia ittica calabrese ed è per questo che Lega Pesca ha richiesto l’avvio di attività di monitoraggio ambientale dell’area marina e costiera per procedere al risanamento e alla bonifica delle aree colpite.
«L’ondata di fango e detriti che si è abbattuta sulla fascia costiera ha fatto confluire in mare una serie do sostanze e materiali inquinanti, provocando un impatto ambientale di notevoli proporzioni che, se non attentamente valutato ed affrontato, potrebbe costituire fattore di rischi per l’ecosistema marino e costiero – avverte il presidente della lega Ettore Ianì -. Oltre al fango e ai detriti portati dall’alluvione, il mare è stato invaso dall’arrivo di sostanze solide e liquide utilizzate nelle varie lavorazioni industriali o stipate nei depositi costieri (rifiuti speciali, ecc.) e sostanze chimiche, come i pesticidi utilizzati dagli agricoltori della zona». I ricercatori di Lega Pesca temono che la fascia tirrenica prospiciente la provincia di Vibo Valentia si trovi in questo momento al centro di tre distinte, ancorché complementari, tipologie di impatto ambientale: fisico, microbiologico e chimico. Dal punto di vista fisico, Raffaele Greco, presidente della Cooperativa di ricerca Nautilus di Vibo Valentia, mette in evidenza il fatto che «le acque e i fondali della fascia più vicina alla costa sono interessati da una crisi di torpidità, il che significa: cambiamenti morfologici dell’area prossima alla battigia; alterazione dei fondali, con inevitabili conseguenze sia sulla componente vegetale (l’area marina interessata tra l’altro presenta ampie coperture a Posidonia notoriamente sensibile a tali variazioni) che sulla componente animale; danni alle attività di maricoltura presenti nell’area, con particolare riferimento alla tonnicoltura. Le sostanze presenti nelle acque a seguito dell’alluvione, infatti, stanno provocando la morte per soffocamento di un elevato numero di tonni».
«La situazione della provincia di Vibo Valentia si presenta critica anche sul piano igienico-sanitario – aggiunge il responsabile regionale Lega Pesca Calabria, Salvatore Martillotti – poiché l’eccezionale evento ha praticamente messo fuori uso la rete fognaria e depurativa delle abitazioni colpite e ha fatto sì che venisse trasportato in mare materiale organico di varia natura (acque di scarico, derrate alimentari, cadaveri di animali) che comporta la contaminazione microbiologica delle acque, dei sedimenti e degli organismi marini.
Le ripercussioni sull’uso delle risorse marine e costiere mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle attività che insistono sulla fascia costiera, in primo luogo la piccola pesca e la maricoltura».
Lega Pesca invita le istituzioni, non solo regionali, a prendere iniziative volte a contrastare i riflessi dell’alluvione sulla pesca calabrese e chiede che si proceda ad attività di monitoraggio che consentano di porre in atto un piano di interventi per il risanamento e la bonifica delle aree contaminate, come previsto dal decreto legislativo 471/99, relativo a criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati.

 

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