|
“Il
Giornale di Calabria” – Sabato 12
marzo 2005 |
|
In
piazza il popolo del “no”
Ponte sullo Stretto. In centinaia hanno bloccato la ferrovia
a Roccella. Manifestazioni in tutta la regione
ROCCELLA
JONICA. In centinaia sui binari per dire «che è assurdo
inseguire sogni proibiti e dannosi come il ponte sullo Stretto
e lasciare le ferrovie e la rete dei trasporti sulla fascia ionica
calabrese al periodo del dopoguerra». Si è concluso
così a Roccella Ionica, nel Reggino, (manifestazioni analoghe
si sono svolte a Cosenza, Crotone, Villa San Giovanni, Gioia
Tauro) il presidio organizzato dalle associazioni ambientaliste
all’interno della due giorni nazionale contro il ponte.
La manifestazione che ha registrato la presenza di cittadini,
amministratori con in testa il presidente del comitato dei sindaci
Sisinio Zito, il presidente del comitato dei pendolari Sandro
Gagliardi e a cui hanno partecipato Francesco Ferrante, direttore
nazionale di Legambiente, Nuccio Barillà di Legambiente
Calabria e la presidente del circolo di Marina di Gioiosa, Erika
Barillaro. «Sono qui - ha affermato Ferrante - per rimarcare
la necessità avvertita da tutto il movimento ambientalista
che la linea ferrata della ionica diventi una battaglia di carattere
nazionale. Non è possibile continuare con la sequela delle
promesse e degli impegni mai rispettati e che intere fasce di
popolazione vengano tagliate fuori dalla comunicazione e dal
sistema dei trasporti. In questo contento - ha aggiunto Ferrante
- diventa paradossale e offensivo che per costruire il ponte,
le Ferrovie paghino una tassa talmente alta che finirà per
incidere sul futuro del sud. È come se ogni cittadino
pagasse un pedaggio pari a mezzo milione di vecchie lire per
attraversare lo Stretto». La decisione di occupare i binari
in prossimità della stazione, si legge in un documento
di Legambiente, è stata spontanea. «Solo grazie
alla mediazione degli organizzatori, a cui ha dato un significativo
apporto il deputato Mimmo Bova, - è scritto nella nota
- l’occupazione si è limitata a un gesto simbolico
e limitato nel tempo. Da Roccella a Villa San Giovanni, da Crotone
a Cosenza fino a Gioia Tauro, la Calabria si è mobilitata
per chiedere lo stop al ponte sullo Stretto e di ripensare lo
sviluppo del Mezzogiorno attraverso investimenti concreti e utili
nelle infrastrutture. Un successo che testimonia come i cittadini
calabresi non si lasciano più ammaliare dalle promesse
e dalle fascinazioni inutili e irresponsabili. E la straordinaria
giornata di oggi in Calabria - si legge nel documento - come
del resto in Sicilia e in tutte le principali stazioni ferroviarie
d’Italia è stata solo il preludio del grande appuntamento
di domani quando ci sarà una grande manifestazione nazionale.
Con una staffetta ideale e concreta tra Reggio Calabria e Messina
(alla vigilia del derby calcistico). L’appuntamento è alle
10 davanti alla stazione reggina dove ad attendere i manifestanti
ci sarà la Gallina dalla uova d’oro: la raffigurazione
più emblematica del ponte sullo Stretto per rimarcare
il vorticoso giro d’affari che esiste attorno alla megaopera».
In piazza ci saranno anche esponenti politici, rappresentanti
delle istituzioni, associazioni, sindacati, cittadini e l’intero
gruppo dirigente di Legambiente. Assieme al direttore generale
Ferrante, ci sarà il presidente nazionale Roberto Della
Seta. Alle 14, invece, i manifestanti si trasferiranno a Messina
dove, nei pressi della stazione, tra i prodotti tipici e tanta
musica, ci sarà il momento conclusivo di questa due giorni.
Intanto mentre crescono di ora in ora le adesioni all’appello
lanciato dalle associazioni ambientaliste, si registra la firma
del candidato governatore di centrosinistra Agazio Loiero.