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“Calabria
Ora ” – Venerdì 12 maggio 2006 - pag.
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Polveri
sottili killer in otto città su dieci
Il
rapporto annuale di Legambiente: la colpa è del numero
record di auto
ROMA –
Le polveri sottili, “killer” dei polmoni, superano
i limiti per l’inquinamento in otto città italiane
su dieci, per la precisione nel 78% del totale. E il dato va
in forte contrasto con la media europea che si attesta al 53,5%.
Colpa, si legge nel rapporto annuale “Ambiente Italia
2006” di Legambiente, del numero record di auto: siamo
il Paese con la maggiore “dotazione” pro-capite
di automobili, 58 per 100 abitanti, contro la media Ue di 48,
ma anche con la più alta mobilità di passeggeri
su strada (15400 Km/ab/anno: +60% sulla Germania, +31% sulla
media Ue).
Le nostre emissioni di anidride carbonica, il principale gas
a effetto serra, sono cresciute dal 1990 ad oggi di oltre l’11%,
mentre in base al Protocollo di Kyoto dovrebbero ridursi del
6,5 entro il 2012 e in Europa sono diminuite dell’1,7%.
Ancora, il 45% delle acque di scarico sono fuorilegge (in Europa
la percentuale scende al 25%) e quasi il 30% di quelle interne
non è balneabile (solo il 7% nel Vecchio Continente),
mentre galoppa l’abusivismo edilizio (140mila edifici
fuorilegge costruiti dal 2001 al 2005) e più del 30%
delle coste italiane sono colpite da fenomeni di erosione (in
Europa sono il 20%).
Nel 2004, rileva il rapporto, per la prima volta da sempre siamo
scesi sotto la media europea per quanto riguarda l’intensità
energetica, cioè il consumo di energia per unità
di Pil (192,6 Kep/1000 euro 1995 contro una media europea di
190,8), e negli ultimi dieci anni – caso anche questo
unico nella Ue – i nostri consumi energetici sono cresciuti
praticamente allo stesso ritmo del Prodotto interno lordo (13
contro 14%). Nel solare termico e nel solare fotovoltaico l’Italia
è quasi all’anno zero: 8 mq/1000 abitanti di pannelli
per il solare termico (la media dell’Unione a 15 è
di 34) e 0,52 watt/abitante di potenza fotovoltaica installata
(2,2 la media europea); anche per effetto di questa arretratezza
nei trend di sviluppo del solare, il carbone dopo anni torna
a sorpassare l’idroelettrico e tutte le rinnovabili nel
contributo alla produzione energetica.
“Ambiente Italia 2006”, presentato ieri a Roma,
non si limita a proporre un bilancio della situazione ad oggi,
ma guarda anche al futuro e in particolare chiede al futuro
governo Prodi di intervenire.