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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria" – Mercoledì 11 agosto 2004 – pag. 14

 

Ricadi. Dopo il blitz di Goletta numerose le mail a legambientericadi@libero.it

«Giù le mani dalla costa»

Saragò: «Laversa riduce le dimensioni dell'ecomostro»

 

RICADI - C'era Goletta verde di Legambiente. E poi il Wwf e Italia Nostra. I Verdi e Rifondazione comunista. Il gruppo consiliare “Arcobaleno” e Italia dei Valori. Il capogruppo dei Ds nella commissione parlamentare Diritti umani Nuccio Iovene e il neo assessore provinciale all'Ambiente Matteo Malerba. Soprattutto c'erano tanti cittadini e turisti. Tanti bambini. Insomma quella di domenica scorsa contro la realizzazione del porto turistico a Santa Maria, nei pressi della Grotta dell'Eremita, è stata una manifestazione pienamente riuscita. «Giù le mani dalla costa», si leggeva sul grande striscione sistemato proprio nei pressi della Statua del giudice. «Giù le mani dalla costa», è stato anche il refrain dei messaggi che, numerosi, stanno pervenendo all'indirizzo di posta elettronica legambientericadi@libero.it. Numerose le mail per manifestare il dissenso contro la creazione di una struttura che andrebbe a cancellare, con una vigorosa colata di cemento, una delle poche aree quasi incontaminate rispetto al violento processo di antropizzazione che nel corso dell'ultimo trentennio ha cambiato sostanzialmente l'aspetto di una delle più affascinanti strisce costiere italiane.
Il "caso Ricadi", d'altronde, va ben oltre la semplice questione della realizzazione dell'approdo a Santa Maria. Si avverte la necessità di frenare quella cementificazione che fra abusivismo e sanatorie, grazie anche ad un Piano regolatore che consente di tutto e di più, ha deturpato un patrimonio naturale di straordinario valore.
«Già lo scorso anno - afferma Lorenzo Passaniti di Legambiente Calabria - segnalammo lo scempio e conferimmo la bandiera nera al sindaco. Dopo lotte, ricerche e campagne informative, l'ecomostro va avanti e siamo molti di più a combattere lo scempio autorizzato dal Comune e realizzato da imprese in cui lo stesso sindaco ha interessi. Al sindaco di Ricadi, come a tutti coloro che pensano di fare del territorio ciò che vogliono, diciamo e dimostriamo quotidianamente, con la fermezza che contraddistingue Legambiente, la volontà di lottare contro lo sviluppo indiscriminato e contro ogni forma di abuso».
Una dose che rincara il portavoce del gruppo consiliare di opposizione “Arcobaleno” e responsabile del locale circolo di Legambiente Franco Saragò, che peraltro non ha gradito le dichiarazioni rilasciate alla nostra testata dal sindaco Franco Laversa definite dallo stesso Saragò come «una sgradevole sinfonia di falsità».
«Lo scempio è servito - commenta - Questo inutile progetto se venisse realizzato cancellerebbe per sempre uno dei pezzi più belli della costa calabrese. La Grotta dell'Eremita, un luogo dal fascino ambientale quasi mistico sarebbe distrutto per sempre. Purtroppo gli interessi economici legati alla realizzazione del porto turistico di Ricadi sono rilevantissimi. Naturalmente noi non ci arrendiamo, lo scorcio litoraneo individuato per far sorgere l'infrastruttura portuale è, infatti, un sito di interesse comunitario. Legambiente, i comitati di cittadini e tutti coloro che sono contrari a questo modello di sviluppo, evidentemente "insostenibile", continueremo a manifestare e a dimostrare in tutti i modi la nostra contrarietà a questo tipo di progetti. Ci auguriamo che presto l'amministrazione comunale di Ricadi e la Regione Calabria rendano conto a qualcuno del loro operato. Confidiamo nella Commissione ambiente Ue». Il consigliere comunale di opposizione ritorna anche alla carica contro il sindaco Laversa sulla questione dei posti barca per il futuro porto. «Adesso - commenta - vuole parlare di duecentocinquanta posti. Forse è dettato dalla volontà di ridurre all'attenzione dell'opinione pubblica, che oggi è calamitata tutta su Ricadi, le dimensioni di questo nuovo ecomostro. La realtà, e chi vive qui la conosce bene, è che sin dall'inizio questo sito era stato individuato perché rispetto agli altri poteva veder realizzato un impianto capace di ospitare 400-500 posti barca. Evidentemente il clamore del caso che si è creato ha portato chi questo porto lo vuole a tutti i costi a correggere il tiro, a cambiare qualcosa in corsa».
Gli iscritti al circolo di Legambiente Ricadi, infine, si dicono «soddisfatti per la riuscita della manifestazione» e per «il coinvolgimento generale dell'opinione pubblica» in quella che è stata definita come «una battaglia di civiltà». «Lottiamo e non ci arrendiamo - concludono gli ambientalisti - e invitiamo tutti coloro che intendono difendere ciò che del nostro patrimonio ambientale è rimasto a manifestare ogni giorno insieme a noi l'amore per la nostra terra».

Pietro Comito

Il Quotidiano della Calabria - www.ilquotidianodellacalabria.it

 

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