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“Il Quotidiano della Calabria” – Sabato 11 giugno 2005 – pag. 21

 

Guida Blu: le località turistico-balneari del territorio perdono "vele". L'analisi di Modesti (Legambiente)

Colpa della gestione di acque e rifiuti

La regina resta Tropea, conferma per Pizzo. Passo indietro per Ricadi


«LA pessima gestione delle acque e dei rifiuti oltre alla cementificazione abusiva dei litorali penalizza le località calabresi nella Guida blu 2005 di Legambiente». E' quanto dichiara l'esponente del locale circolo di Legambiente Genesio Modesti. «Dopo una attenta analisi dei dati pubblicati - scrive l'ambientalista - per la presenza di 33 località balneari calabresi e 4 della provincia di Vibo Valentia l'auspicio di tutti noi soci e simpatizzanti di Legambiente della provincia è quello che nel 2006 gli studi ambientali possano far registrare un aumento di presenze di località balneari calabresi nella guida ed un aumento di numero di vele per le località già presenti».
Modesti evidenzia che «la Calabria con i suoi 800 chilometri di coste meravigliose, ha diverse località presenti nella guida, ma i parametri che hanno fatto salire il livello nella graduatoria sono solo quelli relativi al paesaggio naturale, al contesto socio-culturale, alla qualità dei fondali, mentre la gestione dei rifiuti e delle acque, nonché dei servizi turistici e l'accessibilità per i disabili, tanto per citare alcuni aspetti, penalizzano notevolmente tutte le nostre località. L'auspicio è che si possa superare la fase d'emergenza ambientale che negli ultimi anni ha prodotto solo la sparizione di centinaia di milioni di euro, avvisi di garanzia e un grave peggioramento della qualità dell'ambiente».
A giudizio di Modesti «bisogna bloccare la proliferazione delle costruzioni abusive sui litorali e demolire gli eco-mostri, ma prima di tutto si deve completare con trasparenza l'affidamento della gestione degli Ato, per garantire in un futuro non lontano che le acque reflue di tutti i Comuni siano depurate prima di essere scaricate a mare. Questo è l'investimento per il futuro della Calabria. Si potrebbe ancora sperare, poichè i presupposti non sono tutti negativi».
Infatti, sottolinea ancora l'ambientalista, la Guida Blu 2005 di Legambiente che comprende 247 località balneari italiane, fa registrare al nono posto assoluto Tropea, per il quinto anno consecutivo. «Il centro turistico internazionale - rimarca - con il suo patrimonio storico e culturale vanta uno scenario naturale splendido, fatto di falesie, macchia mediterranea, spiaggia bianchissima». Importante riconferma anche per il Comune di Pizzo con 4 vele, mentre Zambrone è presente con 2 vele. Ricadi ha perso una vela rispetto al 2004 avendone ricevute solo 3, a seguito anche della cementificazione selvaggia del litorale e delle scarse politiche di sostenibilità. «Molte altre località tra cui Zambrone, Palmi e Scilla - rammenta l'esponente di Legambiente - pur bellissime potenzialmente, per i numerosi problemi verificatisi, sono presenti con solo 2 vele. La grande potenzialità della Calabria si può notare anche dal fatto che località incantevoli come S. Nicola Arcella, Cirella e La stessa Copanello non sono neanche presenti tra le 33 località calabresi prese in considerazione».
La Guida Blu è frutto del lavoro svolto da Goletta Verde durante i suoi anni di navigazione, ma anche del patrimonio di conoscenze delle centinaia di gruppi locali di Legambiente. I parametri presi in esame sono suddivisi in 15 classi: paesaggio naturale, costiero e urbano, qualità del costruito, vivibilità, pressione e servizi turistici, gestione della mobilità, dei rifiuti e delle acque, politiche di sostenibilità, balneabilità, contesto storico-culturale, qualità dei fondali, accessibilità per i disabili. Per l'elaborazione si confrontano, da una parte, la qualità dei servizi ricettivi e, dall'altra, la qualità ambientale del territorio del Comune. Così, vi possono essere località naturalisticamente più significative delle dieci premiate con le 5 vele, ma che non offrono servizi turistici di eccellenza come è successo a molte località calabresi. Ce ne sono altre con strutture ricettive impeccabili dove, però, il territorio marino e costiero è stato più o meno gravemente compromesso. Complessivamente gli indicatori considerati sono 128, provenienti dalle banche dati di Istat, Ancitel, Sist, Cerved, Ministero della Salute, Enit, Touring Club Italiano, Enel, Istituto Ambiente Italia e naturalmente da Legambiente.

p.c.

 

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