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“Calabria
Ora ” – Domenica 11 giugno 2006 - pag. 14 |
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Donnici,
Tommasi e le vele blu
L’assessore
al Turismo pensa che sulla Calabria vi siano «pregiudizi»
CATANZARO
- L'assessore regionale al Turismo si dice «dispiaciuto»
per l’assenza di “Vele Blu” sulle coste calabresi.
Dice, Beniamino Donnici, che non ce lo meritiamo. Sic et simpliciter.
La Calabria cioè non meriterebbe di essere esclusa dal
prestigioso riconoscimento che Legambiente ogni anno assegna
alle migliori spiagge italiane. In realtà qualche “Vela”
pure quest’anno la Calabria se l’è vista
assegnare. Semmai in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
E quando l’assessore Donnici cita il caso di Tropea, ricordando
che nell’ultimo lustro ha sempre ricevuto ben cinque vele,
tralascia di puntualizzare che per l’estate in arrivo,
la stessa località se ne ritroverà soltanto quattro.
Il che rimarca, da un lato, l’eccellenza di un territorio
e dall’altro lato la totale assenza d’impegno –
sensibile, visibile – delle istituzioni regionali.
Ma l’assessore Donnici nota – e fa notare –
che sinora «ogni sforzo è stato compiuto».
Mancano, evidentemente, i risultati. Quelli positivi. Per il
resto, c’è di tutto: centinaia di milioni di euro
destinati alla depurazione, scomparsi come nel nulla; inchieste
giudiziarie a cavallo tra la ruberia e l’inquinamento;
passaggi di denaro lungo il canale del rapporto debito/credito
tra i Comuni e le società di gestione della depurazione;
impianti inesistenti oppure incompleti oppure mai collaudati;
reti fognarie del tutto insufficienti o completamente inesistenti;
reflui industriali (compresi quelli di strutture alberghiere
ed esercizi commerciali costieri) gestiti totalmente liberi
da qualsivoglia controllo. E l’elenco potrebbe non finire
più. Ma ci sono, mal che vada, le scuse di Agazio Loiero.
Tra le dichiarazioni dell’assessore al Turismo, contenute
in una nota diffusa ieri, non è tuttavia specificata
la fonte di tale pregiudizio. Non è chiaro dunque se
si tratti di Legambiente o di chi altri. E se fosse l’associazione
ambientalista – nell’idea di Beniamino Donnici –
ad alimentare «una sorta di pregiudizio verso la nostra
regione», vien da chiedersi perché mai Legambiente
non debba premiare una regione immersa in un mare di fogna.
La stagione è aperta e si comprende che, in qualità
di assessore regionale al Turismo, Donnici ha la necessità
di dire qualcosa. «Ma è pur vero – scrive
Beniamino Donnici – che noi vogliamo parlare con i fatti
e quindi l’azione del governo regionale è finalizzata
a rendere la Calabria competitiva con il mercato globale».
A far da sponda al discorso pre-estivo di Donnici c’è
quello dell’assessore regionale all’Ambiente Diego
Tommasi. Che allarga lo spettro a «tutto il sistema ambiente».
Ed evidenzia come in Calabria sia partita «finalmente,
con questo governo», una politica ambientale.
Luigi
Guido