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“Gazzetta del Sud” – Martedì 10 agosto 2004


Capo Vaticano. Assume consistenza il fronte del “no” alla realizzazione dell’approdo turistico

A rischio la Grotta dell’Eremita

 

RICADI - Nel dibattito senza frontiere che ruota attorno al progetto per la realizzazione dell’approdo turistico cominciano a delinearsi le posizioni dei vari soggetti interessati. Anzi, va assumendo consistenza il fronte del «no» che, al momento, annovera non solo le forze politiche dell’opposizione consiliare e parte degli operatori turistici ma anche la totalità dello schieramento ambientalista.
L’eco dell’«incursione» di Goletta Verde nella baia di Santa Maria, domenica mattina, non si è ancora spenta. Gli ambientalisti non cantano vittoria, ma si dimostrano soddisfatti dell’esito della manifestazione, che ha coinvolto anche cittadini e turisti. Alla riuscita dello «sbarco» ha dato il suo grosso contributo il coordinatore del circolo ricadese di Legambiente, Franco Saragò. «Questo inutile progetto – ha asserito – se venisse realizzato cancellerebbe per sempre uno dei tratti più belli della costa calabrese. La “Grotta dell’Eremita”, un luogo dal fascino ambientale quasi mistico sarebbe distrutta per sempre. Gli interessi economici che ruotano attorno al porto sono, purtroppo, rilevanti, ma noi non ci arrendiamo. Il tratto di costa individuato per realizzare l’approdo e, infatti, un sito di interesse comunitario e affideremo la sua difesa alla Commissione ambiente dell’Ue».
Domenica, sulla spiaggia di Santa Maria, le associazioni ambientaliste c’erano tutte. L’approdo sul litorale dei “gialli” di Legambiente è stato salutato, tra gli altri, dal responsabile del Wwf, Giuseppe Paolillo, nonché dal responsabile organizzativo della Federazione provinciale dei Verdi, Lele Suppa, e da numerosi esponenti di Legambiente Calabria tra cui Lorenzo Passaniti, Lidia Liotta e Antonella Sette.
«Siamo qui – ha evidenziato Paolillo – per testimoniare la nostra vicinanza a Legambiente in una battaglia che sarà dura e che non va intesa come una lotta contro l’amministrazione comunale, bensì come la difesa delle risorse di Capo Vaticano. Vogliamo tutelare le basi su cui poggia la sua forza il turismo, a cominciare dal mare pulito. Il porto non offrirà nessun vantaggio. Potrebbe solo contribuire ad alimentare un inutile sovraffollamento della costa».
Sulla necessità di tenere alto il livello di attenzione sulla costa di Capo Vaticano si è soffermato anche Lorenzo Passaniti (Legambiente Calabria). «Questa manifestazione – ha spiegato – va intesa come un atto di sensibilizzazione sui danni che potrebbero essere provocati da iniziative scellerate dell’amministrazione comunale in questa zona di mare che noi proponiamo venga trasformata in riserva marina e dichiarata patrimonio dell’umanità. Attiveremo tutte le procedure previste dall’Unesco in tale direzione». In sintonia con Passaniti anche Suppa (Verdi), che ha insistito sull’opportunità di istituire attorno al promontorio di Capo Vaticano un’area protetta.
Il “no” alla realizzazione dell’approdo è venuto anche da numerosi turisti. Agli ambientalisti hanno manifestato solidarietà il senatore Nuccio Iovene (Ds) – a parere del quale realizzare il porto a Capo Vaticano sarebbe «come se gli Arabi dessero fuoco ai loro pozzi di petrolio» - e Matteo Malerba, neo assessore provinciale all’Ambiente.

Pino Brosio

Gazzetta del Sud - www.gazzettadelsud.it

 

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