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“Il Giornale di Calabria” – Giovedì 10 marzo 2005

 

Due giorni di proteste contro il ponte

Venerdì e sabato manifestazioni in tutta Italia per chiedere anche l’annullamento della convenzione con le Fs

Giornate di mobilitazione, venerdì e sabato, contro il ponte sullo Stretto di Messina. Sono centinaia in tutta Italia gli appuntamenti organizzati davanti alle stazioni per dire “no” al ponte e chiedere che sia stracciata la convenzione che il governo ha siglato con la Stretto di Messina Spa che svuota le casse delle Ferrovie dello Stato a garanzia della costruzione del ponte. Un investimento da 100 milioni di euro annui per trent’anni: quattro miliardi di euro complessivi, ottomila miliardi di vecchie lire. In pratica, secondo gli ambientalisti, “il ponte sarà pagato dalle Ferrovie”. Gli appuntamenti che precederanno la manifestazione nazionale di sabato tra Reggio e Messina - avranno un momento centrale in Calabria, dove la mobilitazione - fa sapere Legambiente - è andata ben oltre ogni più rosea previsione. «Decine di associazioni, uomini politici e rappresentanti delle istituzioni, sindacati, partiti politici, esponenti del mondo accademico e studenti, migliaia di cittadini - fa sapere l’associazione ambientalista - hanno sottoscritto l’appello delle associazioni ambientaliste contro la costruzione del ponte. E tantissimi saranno nelle piazze a manifestare in questo week-end». Cinque gli appuntamenti in Calabria previsti per venerdì. Un sit-in è in programma, a partire dalle 10, a Crotone, dove, tra gli altri, hanno aderito l’Amministrazione provinciale e numerosi sindaci. La città pitagorica, pur essendo capoluogo di provincia, per effetto delle scelte di Trenitalia, si trova a essere isolata dai circuiti nazionali. «Ancora più clamorosa - afferma Legambiente - la circostanza che, di fronte al taglio dei collegamenti con la Capitale, i passeggeri vengano dirottati su pullman privati: un ulteriore esempio di come gli interessi privati prevalgano su quelli pubblici. A discapito della sicurezza e dell’ambiente». La monumentale, e del tutto sottoutilizzata, stazione di Cosenza sarà teatro di un altro importante appuntamento. Ad accogliere i manifestanti della città Bruzia (ha sottoscritto l’appello anche il sindaco Eva Catizone) ci saranno il presidente della Provincia Mario Oliverio e il presidente onorario di Legambiente nazionale, Ermete Realacci, che proprio ieri ha presentato un’interrogazione parlamentare (con numerosi colleghi dei Ds, dei Verdi, della Margherita e di Rifondazione comunista) sottolineando, tra l’altro, come il governo, «firmando la convenzione, abbia obbligato le Fs a pagare un canone paralizzante a tutto danno dei cittadini meridionali». A Cosenza, nelle ultime ore, a rafforzare la rappresentanza sindacale di Fiom e Filt Cgil, sono arrivate le adesioni delle categorie trasporti di Cisl e Uil. Un volantinaggio, alle ore 10, si terrà davanti alla stazione di Villa San Giovanni, la città direttamente interessata dalla costruzione del ponte nella quale, non a caso, si registra un’adesione massiccia all’appello, a partire dall’Amministrazione comunale con in testa il sindaco Rocco Cassone. Roccella - l’appuntamento è ancora per le 10 - è invece la località scelta per rappresentare l’emergenza della linea ferrata ionica. Sono attesi in piazza i sindaci della zona - guidati dal presidente del comitato dei primi cittadini, Sisinio Zito - parlamentari, uomini politici, studenti e rappresentanti delle associazioni. E ci sarà anche il presidente del comitato dei pendolari Gagliardi. La giornata di protesta riprenderà nel pomeriggio alle 15 quando una delegazione di manifestanti effettuerà un sopralluogo al porto di Gioia Tauro, insieme a rappresentanti della stampa, per sottolineare come l’intera area non sia adeguatamente collegata con la linea ferroviaria. Al termine del sopralluogo, si terrà un incontro con il sindacato nella sede della Cgil di Gioia Tauro: sarà l’occasione per fare il punto della situazione con un occhio particolare rivolto al problema della sicurezza, ancora più allarmante dopo l’incidente sulla tratta Rosarno - Vibo Valentia determinato dallo scontro di due carrelli di manutenzione. Intanto si arricchisce il numero delle adesioni: in queste ore si sono aggiunti al nutritissimo elenco dei sottoscrittori dell’appello anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Gaetano Ottavio Bruni, e l’assessore provinciale all’Ambiente, Matteo Malerba. Gli organizzatori annunciano anche l’arrivo della prima risposta all’invito a sottoscrivere l’appello lanciato ai quattro candidati alla presidenza della Regione. A rompere gli indugi l’adesione di Agazio Loiero, che capeggia quello schieramento del centrosinistra che ha inserito nel proprio programma il “no” al ponte, “non ideologico”, come punto qualificante. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno avuto un incontro sulle infrastrutture per la regione con monsignor Vittorio Mondello, presidente della Conferenza episcopale calabrese. Proprio i vescovi calabresi, infatti, pur senza entrare direttamente nella questione ponte, nella loro lettera del 13 febbraio scorso avevano focalizzato l’attenzione sul problema delle infrastrutture considerate un’istanza concreta da realizzare come nuovo stile di governo. L’appuntamento di sabato a Reggio Calabria (per il quale gli organizzatori con la collaborazione degli studenti stanno preparando le coreografie) è previsto dalle ore 10 alle 13 davanti alla stazione di Reggio Calabria. Subito dopo i manifestanti si sposteranno a Messina, sede del momento conclusivo di questa straordinaria “due giorni sullo Stretto” che richiamerà esponenti del mondo politico e associativo di livello nazionale e che si aprirà con la degustazione di prodotti tipici siciliani. Il Psdi calabrese aderisce alla manifestazione contro la costruzione del ponte sullo Stretto promossa dalla Legambiente per sabato alle ore 10 in piazza Garibaldi di Reggio Calabria. «Le ferrovie - si legge in un comunicato - finanzieranno il Ponte e sottrarranno risorse ingentissime all’opera di ammodernamento e potenziamento del sistema ferroviario, quanto mai urgente, soprattutto nel Mezzogiorno. In base alla Convenzione stipulata con la Società Stretto di Messina, le FS - scrive il Psdi - pagheranno un canone annuo per far passare i treni nel Ponte. La tariffa è di 100 milioni di euro per il primo anno e poi andrà crescendo. I socialdemocratici con questa manifestazione pubblica - si fa rilevare - vogliono rilanciare gli investimenti per un futuro sostenibile del Mezzogiorno. Chiedono di rilanciare un confronto sugli investimenti con le Regioni della Calabria e della Sicilia. Chiedono - conclude la nota - di cancellare gli oneri a carico delle FS». La federazione provinciale del PdCI aderisce alla manifestazione pubblica che si terrà sabato a Reggio Calabria promossa da Legambiente, Italia Nostra, WWF e da altre associazioni calabresi e siciliane contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto e per sollecitare il Governo, il parlamento nazionale, i Consigli regionali della Sicilia e della Calabria «a cancellare gli oneri a carico delle Ferrovie dello Stato per il finanziamento del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina previsti dalla Convenzione e di riaprire un confronto sugli investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno, che parta dalla rinuncia al Ponte e metta al centro le priorità che riguardano le ferrovie, i porti, la sicurezza stradale, per avviare uno sviluppo virtuoso che valorizzi le risorse territoriali e crei occupazione duratura». A ribadire il No alla costruzione del Ponte sullo Stretto, all’iniziativa del 12 marzo, rende noto un comunicato, sarà presente una delegazione del PdCI composta, tra gli altri, dal Capogruppo alla Camera Pino Sgobio, dal segretario regionale Michelangelo Tripodi e da quello provinciale Enzo Infantino.

 

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