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“Calabria Ora” – Giovedì 10 maggio 2007 - pag. 42

 

Un’altra discarica sequestrata


Blitz dei carabinieri: sigilli a uno scempio ambientale di 500 metri quadrati

TROPEA – Una nuova discarica abusiva sotto sequestro. Stavolta l’operazione non era stata pianificata e i carabinieri della Compagnia e del Norm di Tropea, agli ordini del capitano Raffaele Rivola e del tenente Paolo Nichilo, si sono imbattuti nell’ennesimo scempio ambientale per un caso fortuito. I militari del Norm, impegnati nel consueto servizio di pattuglia, nei pressi di contrada La Grazia hanno visto levarsi in cielo una colonna di fumo. Creato un varco tra la folta vegetazione, alle spalle del porto e dello stadio, si sono ritrovati in un vasto appezzamento di terra, in uso a un privato. Nell’area erano accatastati numerosi rifiuti speciali tra cui resti di cucine, lavatrici, mobili, autovetture fuori uso, oltre a una notevole quantità di materiale edile di risulta. La parte più preoccupante dello scenario è però costituita dal numero impressionante di pneumatici, accatastati un po’ ovunque. Il copione, dunque, si ripete. Proprio gli pneumatici per autoveicoli erano la causa della colonna di fumo nero. I carabinieri, infatti, hanno sorpreso l’uomo a bruciare in grande quantità, tanto da dover utilizzare una pala meccanica per spostarli. La catasta formata dalle gomme, in fiamme, veniva continuamente alimentata, disperdendo in aria fumi nocivi e maleodoranti, proprio mentre, a poca distanza, proseguiva la vita turistica del porto e delle rinomate spiagge tropeane.
Il proprietario dell’appezzamento, aggravando così lo scempio ambientale, oltre a bruciare gli pneumatici, le scorie e gli altri rifiuti, avrebbe gettato grandi quantità di materiali, attraverso la stessa pala meccanica, nell’alveo del torrente Murmurea, che da lì a poca distanza sfocia in mare, in una lunga spiaggia sabbiosa, proprio tra il porto di Tropea e il comune di Parghelia. Si spiega così il “nero” delle acque del torrente, a causa dei residui di carbonio e degli altri liquami gettati nel corso d’acqua.
Bloccata l’illegale attività di smaltimento inquinante, i militari hanno svolto un sopralluogo più approfondito sui circa 500 metri quadrati dell’area interessata, sottoponendola, al termine delle verifiche, a sequestro giudiziario. Dalla ricognizione lungo il torrente si è accertato che anche 200 metri quadrati dell’alveo erano interessati dallo scarico abusivo di rifiuti di ogni genere. Il proprietario del terreno ove è stata realizzata la discarica è stato deferito all’autorità giudiziaria di Vibo Valentia.
Il sessantenne pregiudicato tropeano, piccolo imprenditore, dovrà rispondere di una lunghissima serie di gravi reati in materia ambientale, in merito ai quali gli accertamenti proseguiranno, anche dopo il risanamento dell’area.
Le iniziative della Compagnia dei Carabinieri di Tropea per la tutela dell’ambiente, che sono in atto già da mesi e si protrarranno ancora a lungo, sono attuate in stretto coordinamento con il Comando provinciale di Vibo Valentia e con il Nucleo operativo ecologico, e hanno per obiettivo quello di prevenire situazioni di rischio per la salute e l’ecosistema, in vista dell’estate. In questo caso è stato scongiurato il pericolo concreto che l’area turistica portuale ed una delle spiagge più belle della costa vibonese risentissero di danni che, se protratti, avrebbero potuto diventare ingentissimi.

 

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