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“Calabria
Ora” – Giovedì 10 maggio 2007 - pag.
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Un’altra
discarica sequestrata
Blitz
dei carabinieri: sigilli a uno scempio ambientale di 500 metri
quadrati
TROPEA
– Una nuova discarica abusiva sotto sequestro. Stavolta
l’operazione non era stata pianificata e i carabinieri
della Compagnia e del Norm di Tropea, agli ordini del capitano
Raffaele Rivola e del tenente Paolo Nichilo, si sono imbattuti
nell’ennesimo scempio ambientale per un caso fortuito.
I militari del Norm, impegnati nel consueto servizio di pattuglia,
nei pressi di contrada La Grazia hanno visto levarsi in cielo
una colonna di fumo. Creato un varco tra la folta vegetazione,
alle spalle del porto e dello stadio, si sono ritrovati in un
vasto appezzamento di terra, in uso a un privato. Nell’area
erano accatastati numerosi rifiuti speciali tra cui resti di
cucine, lavatrici, mobili, autovetture fuori uso, oltre a una
notevole quantità di materiale edile di risulta. La parte
più preoccupante dello scenario è però
costituita dal numero impressionante di pneumatici, accatastati
un po’ ovunque. Il copione, dunque, si ripete. Proprio
gli pneumatici per autoveicoli erano la causa della colonna
di fumo nero. I carabinieri, infatti, hanno sorpreso l’uomo
a bruciare in grande quantità, tanto da dover utilizzare
una pala meccanica per spostarli. La catasta formata dalle gomme,
in fiamme, veniva continuamente alimentata, disperdendo in aria
fumi nocivi e maleodoranti, proprio mentre, a poca distanza,
proseguiva la vita turistica del porto e delle rinomate spiagge
tropeane.
Il proprietario dell’appezzamento, aggravando così
lo scempio ambientale, oltre a bruciare gli pneumatici, le scorie
e gli altri rifiuti, avrebbe gettato grandi quantità
di materiali, attraverso la stessa pala meccanica, nell’alveo
del torrente Murmurea, che da lì a poca distanza sfocia
in mare, in una lunga spiaggia sabbiosa, proprio tra il porto
di Tropea e il comune di Parghelia. Si spiega così il
“nero” delle acque del torrente, a causa dei residui
di carbonio e degli altri liquami gettati nel corso d’acqua.
Bloccata l’illegale attività di smaltimento inquinante,
i militari hanno svolto un sopralluogo più approfondito
sui circa 500 metri quadrati dell’area interessata, sottoponendola,
al termine delle verifiche, a sequestro giudiziario. Dalla ricognizione
lungo il torrente si è accertato che anche 200 metri
quadrati dell’alveo erano interessati dallo scarico abusivo
di rifiuti di ogni genere. Il proprietario del terreno ove è
stata realizzata la discarica è stato deferito all’autorità
giudiziaria di Vibo Valentia.
Il sessantenne pregiudicato tropeano, piccolo imprenditore,
dovrà rispondere di una lunghissima serie di gravi reati
in materia ambientale, in merito ai quali gli accertamenti proseguiranno,
anche dopo il risanamento dell’area.
Le iniziative della Compagnia dei Carabinieri di Tropea per
la tutela dell’ambiente, che sono in atto già da
mesi e si protrarranno ancora a lungo, sono attuate in stretto
coordinamento con il Comando provinciale di Vibo Valentia e
con il Nucleo operativo ecologico, e hanno per obiettivo quello
di prevenire situazioni di rischio per la salute e l’ecosistema,
in vista dell’estate. In questo caso è stato scongiurato
il pericolo concreto che l’area turistica portuale ed
una delle spiagge più belle della costa vibonese risentissero
di danni che, se protratti, avrebbero potuto diventare ingentissimi.