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“Il
Quotidiano della Calabria” – Mercoledì
10 maggio 2006 - pag. 13 |
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La
Fee premia Catanzaro, Scilla, Roccella e Cirò
In
quattro comuni sventola la "bandiera blu"
SVENTOLERA'
in quattro comuni calabresi la Bandiera blu, il riconoscimento
assegnato dalla Fee. Cirò marina, Roccella Ionica, Catanzaro
e Scilla le primatiste calabresi scelte su un totale di 90 riconoscimenti
assegnati dalla Foundation for Environmental Education, in collaborazione
con Cobat e Coou, i Consorzi obbligatori per la raccolta delle
batterie e degli oli esausti.
Le bandiere blu
Riconoscimento anche per 52 località rivierasche. Buoni
risultati quindi per l'Italia ma che nel Mediterraneo deve lasciare
il primato alla Spagna, che segna 104 Bandiere blu. Sono invece
89 per la Francia, 82 per la Grecia e 51 per la Turchia. Nel
nostro Paese, il primato 2006 è della Toscana con 14
bandiere, seguita dalla Liguria con 12, dalle Marche con 11,
dall'Abruzzo con 10. L'Emilia Romagna ha ottenuto 8 bandiere,
la Campania 7, la Puglia 6; la Calabria, il Lazio e il Veneto
4 a testa; la Sicilia 3, il Friuli Venezia Giulia 2, e una ciascuna
per Molise, Sardegna, Piemonte, Lombardia e Basilicata. Le località
lacustri sono presenti con 3 bandiere blu.
I criteri d'assegnazione
Trend negativo per le regioni meridionali dove i comuni, ad
eccezione delle località vincitrici premiate, dimostrano
- dice la Fee - «ancora troppo spesso una scarsa sensibilità
ambientale».
E' la ventesima edizione della manifestazione e «anche
nel 2006 il nostro intento è stato quello di sensibilizzare
le amministrazioni rivierasche ad un turismo che sappia coniugarsi
con l'ambiente - ha detto Roberto Riccioni, presidente della
Fee Italia».
Sono state premiate le Amministrazioni che maggiormente si sono
impegnate a migliorare lo stato dell'ambiente, promuovendo un
turismo sostenibile. Sono stati presi in considerazione i dati
sulle acque di balneazione; l'esistenza ed il grado di funzionalità
degli impianti di depurazione; un regolare smaltimento dei rifiuti
con particolare riguardo alle raccolte differenziate e relativo
riciclaggio; le iniziative ambientali promosse dalle amministrazioni,
la cura dell'arredo urbano e delle spiagge, la possibilità
di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni ed
infine il sostegno a programmi di educazione ambientale diretti
alle scuole ed ai cittadini con l'organizzazione di convegni,
mostre e formazione attinenti problematiche ambientali.
I partner
Hanno dato il loro contributo tecnico alla selezione la Direzione
del turismo del Ministero delle Attività produttive,
il Comando dei carabinieri per la Tutela dell'ambiente, il Comando
generale delle Capitanerie di Porto, l'Enea, l'Apat, i sindacati
balneari Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, l'associazione
nazionale approdi turistici (Assonat-Federnautica) ed il Rina,
il registro navale italiano. Grazie al Cobat, dal 1992 - anno
di nascita del Consorzio - sono state recuperate più
di due milioni e mezzo di tonnellate di batterie esauste. «La
raccolta di questo rifiuto, altamente pericoloso per l'ambiente
- ha detto Michele Zilla, direttore generale - ha permesso di
tutelare l'enorme patrimonio paesaggistico, storico e culturale
del nostro Paese, garantendo, sulle importazioni di piombo,
una economicità per la nostra bilancia dei pagamenti».
E a sua volta «da sempre il Consorzio obbligatorio degli
oli usati dedica una particolare attenzione alla difesa dei
mari - afferma Paolo Tomasi, presidente del Coou -. Per questo
motivo, da oltre vent'anni il Consorzio fornisce una risposta
concreta a chi va per mare, sia esso pescatore o diportista,
offrendogli la possibilità di depositare il proprio olio
usato in strutture idonee ed accessibili, le cosiddette "isole
nel porto"».