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LE NOTIZIE
 
“Calabria Ora” – Sabato 9 dicembre 2006 - pag. 38

 

Inquinamento ambientale
Sequestrato il “Colorado”

I carabinieri di Tropea appongono i sigilli al maneggio

Abusivismo edilizio in area sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale, deposito e smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali, invasione di terreni altrui, scarico non autorizzato di acque reflue: sono solo alcuni degli illeciti penali riscontrati dai carabinieri della Compagnia di Tropea all’interno del maneggio “Colorado” di Torre Ruffa, a Ricadi.
I militari al comando del capitano Raffaele Rivola hanno infatti deciso di dare nuovo impulso alle attività di prevenzione e repressione dei reati di natura ambientale; una attività che, già nel corso dell’estate, ha consentito di ottenere importanti risultati.
Così, a seguito degli ultimi controlli, diverse sono state le persone denunciate, e diverse le strutture poste sotto sequestro, segno evidente della volontà da parte degli uomini dell’Arma di proseguire anche in pieno inverno, nell’attività di salvaguardia del patrimonio ambientale.
Tra le prime persone colpite dai provvedimenti dei carabinieri figura anche Domenico Pilè, noto per essere stato coinvolto nell’indagine “Crazy Horse” – per la quale si trova ancora agli arresti domiciliari – condotta dai militari di Tropea per rapine nelle abitazioni di persone anziane, furti con scasso e ricettazione. Il giorno del suo arresto, i carabinieri di Spilinga effettuarono una perquisizione presso l’attività da lui gestita durante l’estate, il maneggio “Colorado”, appunto, situato in località “Torre Ruffa”: ritornati sul posto, hanno riscontrato numerose violazioni penali a seguito delle quali Pilè è stato deferito alla Procura e la struttura posta sotto sequestro.
Nel corso delle attività, gli uomini del capitano Rivola hanno anche apposto i sigilli a tre aree adibite a discariche nei comuni di Nicotera, Zungri e San Calogero.
Nel centro costiero, un pensionato aveva infatti realizzato una vastissima discarica di materiali tossici (con rischio di inquinamento del terreno e delle falde acquifere sottostanti) prontamente sottoposta a sequestro.
Un agricoltore di Zungri, invece, aveva depositato su un ampio terreno materiali la cui decomposizione poteva produrre emissioni di sostanze pericolose per il sottosuolo e per le coltivazioni agricole stesse.
A San Calogero, infine, un’altra persona che aveva realizzato una vasta area adibita abusivamente a discarica di materiali di risulta edilizia di vario genere, si è vista porre sotto sequestro l’intero terreno.
Oltre alle numerose denunce e ai sequestri, diverse attività sono ancora in corso per frenare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, i cui responsabili sono particolarmente attivi in inverno, periodo prescelto per realizzare opere che vengono poi utilizzate nel corso dell’estate e che, se non bloccate per tempo, rischiano di diventare ferite profonde per il paesaggio della costa e dell’entroterra.

p. p. cam.

 

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