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“Calabria
Ora” – Lunedì 9 luglio 2007 - pag.
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Quegli
istituti “sgarrupati”
Secondo
Legambiente molti edifici lasciano a desiderare
COSENZA
– Correva l’anno 1948 e il grande fotografo Tino
Petrelli regalava all’Italia un’immagine agghiacciante
e allo stesso tempo tenerissima. Nel suo obiettivo era finita
una classe delle scuole elementari di Africo, in provincia di
Reggio Calabria, nella quale si cercava di studiare malgrado
tutto. Malgrado, tra i pochi sussidi, ci fosse una cartina della
Calabria tutta lercia appesa al muro. Malgrado i bimbi fossero
senza scarpe e con i piedi accanto al braciere per riscaldarsi
alla meno peggio. Era la scuola di allora. Studiava, chi poteva
e come poteva. Oggi fortunatamente i tempi sono cambiati, immagini
del genere sono finite a loro volta sui libri. Ma in molte scuole
c’è ancora molto da fare. A ricordarlo il rapporto
di Legambiente “Ecosistema Scuola 2007” che ha tracciato
la classifica dei comuni sul piano della qualità dell’edilizia
riferita alle scuole dell’obbligo. Ebbene se Vibo Valentia
primeggia in Calabria, e anche a Cosenza la situazione è
positiva, le cose vanno male a Catanzaro e Crotone e ancora
peggio a Reggio Calabria, ultima in classifica per non aver
fornito alcun dato in tempo utile. L’indagine dell’associazione
ambientalista ha evidenziato lo stato degli edifici non solo
sul piano della sicurezza ma anche su quello della percezione
dei rischi ambientali. Il primo comune del Sud in classifica
è Vibo, in 15esima posizione, che ha meritato da Legambiente
insieme anche a Cosenza (31esima). Impietosa invece l’associazione
nei confronti di Catanzaro e Crotone. Nella classifica sul livello
di qualità dell’edilizia scolastica il capoluogo
della Calabria si colloca in 62esima posizione mentre la città
pitagorica è 80esima, quart’ultima.
b.
t.