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“Il Giornale di Calabria” – Domenica 8 agosto 2004

 

Costa calabrese, più ombre che luci

Anche quest’anno Goletta Verde ha scattato una “fotografia” della situazione puntando l’indice sull’abusivismo

 

TROPEA – Una situazione sempre molto critica alle foci dei fiumi a fianco di acque marine in buone condizioni, anche grazie a un quadro meteorologico che quest’anno favorisce la dispersione, fa da contraltare alla drammaticità in cui si trova tutto il litorale calabro dal punto di vista dell’abusivismo, dello sviluppo, del recupero e della tutela del territorio. Questa la “fotografia” scattata alle acque marine calabresi e presentata ieri in una conferenza stampa da Goletta Verde di Legambiente, nell’ambito della campagna che, giunta alla diciannovesima edizione, con il contributo di Vodafone Italia, ogni estate da diciotto anni informa in tempo reale chi vive nelle località di mare, e chi ci va in vacanza, sulla qualità delle acque di balneazione. All’appuntamento di ieri, a bordo dell’imbarcazione “Pietro Micca”, ormeggiata al porto di Tropea, sono intervenuti, tra gli altri Alberto Fiorillo, portavoce di Goletta Verde; Lidia Liotta presidente Legambiente Calabria; Lorenzo Passaniti, membro della segreteria regionale di Legambiente; Domenica Cortese, sindaco di Tropea. Oltre ai parametri previsti dalla legge italiana – è stato spiegato – i laboratori mobili di Legambiente analizzano già da qualche anno gli enterococchi, quest’anno vi è però una novità: l’analisi dell’escherichia coli, entrambi batteri che vivono esclusivamente nell’intestino umano, e che danno quindi una dimensione molto precisa dell’inquinamento antropico. «Sia gli enterococchi che escherichia coli – ha dichiarato il portavoce di Goletta Verde – sono parametri microbiologici scelti come indicatori nella proposta di direttiva europea sulle acque di balneazione che ancora non è stata approvata. Abbiamo quindi voluto essere un poco più rigorosi rispetto alla normativa vigente, naturalmente precisiamo che le analisi delle acque di balneazione che noi di Legambiente facciamo con Goletta Verde, pur utilizzando gli stessi punti di prelievo del Ministero e delle Arpa regionali, forniscono uno spaccato della situazione delle acque al momento del prelievo. Non possiamo e non vogliamo quindi conferire patenti di balneabilità, che resta invece compito del Ministero della Salute. L’istantanea scattata attraverso i prelievi effettuati in Calabria – ha detto ancora il portavoce di Goletta Verde – delinea un quadro di forte preoccupazione per lo stato in cui versano le acque dei fiumi, che rappresentano una grave minaccia per le acque marine». «Nell’approfondire l’analisi del dato – ha aggiunto Fiorillo – possiamo dire che le correnti, le condizioni climatiche e la temperatura delle acque nelle medie stagionali favoriscono il disperdersi delle sostanze inquinanti e questo ha fatto sì che gran parte dei punti campionati in mare abbiamo dato un esito favorevole. Proprio una situazione più tranquilla e migliore nel quadro generale sottolinea quello che è e resta il vero punto critico per le acque marine campane: le foci dei fiumi. Tra l’altro anche qui in Calabria non possiamo e non vogliamo sfuggire ad uno dei compiti principali di Goletta Verde che è quello di denunciare gli episodi di abusivismo edilizio e di sviluppo incontrollato, che sono i pericoli che minacciano seriamente le coste e di conseguenza i mari italiani. Molti gli episodi segnalati già nel dossier di Legambiente «Mare Monstrum», molte altre le segnalazioni di cittadini e di turisti qui in Calabria. Uno degli esempi che meglio fanno capire l’assurdità della vicinanza tra il bello ed il «forzatamente brutto» delle coste calabresi – ha rilevato l’esponente dell’associazione ambientalista – è proprio il caso di Tropea. Infatti questa è l’unica delle cittadine costiere calabresi che ha ricevuto il riconoscimento delle 5 vele, per il quarto anno consecutivo, segnale di un percorso ormai stabilmente intrapreso da chi amministra, che va verso uno sviluppo sostenibile che prevede rispetto per l’ambiente, gestione condivisa di servizi e strutture ricettive perfettamente integrate. Per contro qui vicino abbiamo uno degli esempi negativi di come non dovrebbe essere inteso lo sviluppo costiero, un esempio al limite della legalità e sicuramente contrario al senso comune e al rispetto dell’ambiente marino e costiero: il caso di Ricadi». «La situazione delle acque marine calabresi – ha detto Lidia Liotta, presidente Legambiente Calabria – ci lascia un prospetto che rende l’idea di quella che è la realtà della nostra regione. Infatti le condizioni delle foci dimostrano come sia critica la situazione dei nostri fiumi e corsi d’acqua. Tutto questo sottolinea l’emergenza depurazione aggravata dall’abusivismo, vera e propria piaga di questa regione, che non permette un controllo attento degli scarichi delle acque reflue. Ci preme quindi evidenziare come sia fondamentale combattere battaglie come quella contro lo sviluppo indiscriminato e incontrollato. Non possono essere lasciati soli i sindaci e gli amministratori – ha concluso Lidia Liotta – che con coraggio hanno iniziato gli abbattimenti; non possiamo permettere che il condono rappresenti per questo territorio un precedente per l’illegalità edilizia diffusa».

 

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