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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Sabato 7 agosto 2004 – pag. 15

 

Centinaia di lettere al Wwf contro l'approdo

Da Milano a Procida
No deciso al progetto

«Rovinare la costa idea mostruosa»

 

PIOGGIA di lettere e di e-mail contro la costruzione del porto turistico a Santa Maria di Ricadi, che andrebbe a cancellare un luogo di straordinaria bellezza naturale nelle prossimità della Grotta dell'Eremita. In campo contro questo progetto voluto ad ogni costo da alcune associazioni di imprenditori turistici della zona e sostenuto anche dall'amministrazione comunale di Ricadi sono scese in campo un po' tutte le forze ambientaliste. Il punto di riferimento per coloro che intendono manifestare il loro disappunto rimane la casella di posta elettronica del Wwf, che è stata letteralmente presa d'assalto da centinaia di nativagatori del web. Di seguito riportiamo alcuni brevi stralci delle missive concesse gentilmente alla nostra redazione, previa consultazione degli interessati, dal segretario regionale del Wwf Pino Paolillo.

«Io, mia figlia di 15 anni e mio marito nativo di Ioppolo lanciamo un appello alle autorità al fine di non realizzare un porto turistico nella zona di Santa Maria. La costa di Capo Vaticano non ha bisogno di un porto per deturpare un così splendido paesaggio, ma ha bisogno di veder salvaguardata la natura e questo ambiente invidiato da tutti. Non fatevi attirare da facili guadagni, ma da un guadagno duraturo nel tempo, preservare questo luogo per il futuro».
Silvana Manfrin dal Veneto

«Credo ci siano pochi posti ancora in Italia che possano vantare uno scenario naturale quale quello di Capo Vaticano. Rovinare tutto con un porto, benchè fonte di guadagno, vi porterà solo a perdere turismo come è avvenuto sulla costa Brava in Spagna e come sta avvenendo nelle splendide isole greche. Pensateci oltre ad un danno per la Nazione e per il patrimonio naturale finirete nel tempo per danneggiare la vostra economia: di paesi turistici senza particolari attrazioni ma ricchi di servizi ce ne sono in gran quantità».
Claudia Fulmini da Milano

«Da tanti anni vado con la famiglia a Capo Vaticano e tante volte si va a nuoto o con la canoa li. Se continuano a cementare anche questo luogo preferisco andare in Sardegna. Abbiamo letto del progetto di costruzione di un porto turistico intorno a Capo Vaticano. Conosciamo quella zona in cui abbiamo trascorso le vacanze alcuni anni fa. Si tratta di una zona bellissima dal punto di vista naturalistico, ma fortemente inadeguata e provata rispetto al turismo che vi si sta sviluppando. Chiediamo quindi alle autorità di desistere dal rovinare una zona così bella. Si tratterebbe di una politica controproducente. Speriamo che il buon senso prevalga e che gli investimenti vengano impiegati nel valorizzare e nel proteggere questa area».
Roberto da Pavia

«Invio con questa mail, la mia protesta al sindaco di Ricadi Francesco Laversa, riguardo la realizzazione di un porto turistico nella zona di Capo Vaticano. Aggiungo che non è possibile che ogni paese costiero italiano debba costruirsi il suo porto turistico, le coste non sono terreni di nessuno su cui costruire quello che si vuole. Come disse un capo indiano: ma come possono comprare o vendere la terra?».
Davide Zeccolella dall'Isola di Procida

«No alla cementificazione della costa di Capo Vaticano».
Anna Esposito dalla Campania

«Spero che la spiaggia di Capo Vaticano sia risparmiata da un' altra colata di cemento, già così mi sembra sufficientemente sfruttata».
Tiziana Porro da Milano

«Ho letto con sorpresa e sdegno del tentativo di rovinare anche Capo Vaticano, una delle coste più affascinanti ed incontaminate che ancora abbiamo in Italia. Sia io che mia moglie siamo del sud nonostante viviamo da anni a Milano - e riconosciamo in questa azione del Comune di Ricadi, la tipica "miopia" che spesso caratterizza le nostre amministrazioni locali. La provincia di Vibo Valentia, una delle meno sviluppate in Italia, ha una sola grande risorsa che è il turismo: rovinare selvaggiamente le coste significa privarsi anche di quest'unica risorsa. Negli ultimi anni le strutture alberghiere ed i ristoranti sono cresciuti a dismisura nella zona: questo è un bene a patto che avvenga in maniera "regolata". La Calabria come già è successo in Sardegna e in Puglia non deve diventare "terra di saccheggio" di turisti "usa e getta". Esprimo la mia più completa solidarietà al Wwf e a chi sta combattendo contro il porto turistico di Ricadi per la lodevole iniziativa di portare all'attenzione dell'opinione pubblica un simile sopruso e sono disponibile ad aderire anche ad eventuali altre iniziative».
Pasquale Spani e Teresa Mazzotta da Milano

«L'idea del porto turistico è abominevole! La meravigliosa Calabria è stata già largamente danneggiata ed imbruttita da decenni di speculazioni perpetrate dalle amministrazioni... sinistre. Non si allinei anche un governo regionale di centro-destra agli orrori del passato».
Angelo Lanzafame da Ariano Irpino

«Vivo a Roma ma sono nata ad Amantea. Ogni estate vado a Capo Vaticano, un autentico paradiso. Una costa mozzafiato, un mare cristallino e ricco di branchi luccicanti di pesci argentei, azzurri, marroni, dorati splendidi nel contrasto con i fondali bianchi. Un litorale meraviglioso fatto di granelli di sale, un inseguirsi di coste e di grotte fantastiche. Perché cambiare, uccidere, sconvolgere tutto questo? Lasciamo per una volta la natura a sé stessa. Non permettiamo un delitto così mostruoso alle nostre coste meravigliose, conserviamole, almeno manteniamo quello che ci è stato dato. Non credo che ci sia un così grande bisogno di un porto in quella zona, esistono già altri porti attivi sul Trreno calabrese, usiamoli!».
Franca Miceli dalla Calabria

 

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