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“Greenreport” – Lunedì 7 agosto 2006

 

Caprioli del Piemonte, intervengono Lav e Legambiente

 

TORINO. La Lav chiede alla presidente della regione Piemonte, Bresso e a quello della provincia di Alessandria, Filippi «una dose di coraggio e due di rispetto degli animali», per salvare tutti i caprioli per i quali è stato confermato l’abbattimento perché considerati in soprannumero.
«La decisione di salvarne solo cento è frutto di un calcolo che privilegia ancora solo i cacciatori alla ricerca di trofei e non tutela gli animali ed i cittadini – dice Gianluca Felicetti, presidente Lav – sarebbe gravissimo respingere la disponibilità offerta oggi dal presidente della Regione Calabria, Loiero, ad ospitare tutti i seicento animali nei suoi parchi naturali, e non solo i cento che potranno essere trasferiti. Peraltro la presidente Bresso specifica nella sua nota biografica, pubblicata sul sito della Regione Piemonte, di "amare moltissimo le passeggiate in montagna e nei boschi" ma se non modificherà la sua delibera non potrà fare escursioni in piena sicurezza, così come decine di migliaia di famiglie che saranno insidiate da questa caccia, peraltro fuori stagione venatoria».

La Lega antivivisezione chiede anche «un decisivo intervento da parte del ministro dell´Ambiente, Pecoraro Scanio, affinché i caprioli vengano salvati e siano convocate tutte le Regioni per ridiscutere globalmente i rispettivi Piani di abbattimento degli animali selvatici in soprannumero».

La data di inizio per il piano di abbattimento degli animali è fissata per il 10 agosto, il piano è organizzato nel rispetto delle leggi vigenti, in maniera selettiva e per controllare la crescita numerica di una specie che provoca molti danni ad agricoltura e ambiente.

Il responsabile nazionale conservazione e gestione fauna di Legambiente, Antonino Morabito si rivolge invece al presidente della regione Calabria, Agazio Loiero, che si è detto disponibile ad accogliere sul suo territorio i 600 caprioli di Alessandria. «Bene Loiero, ma destini i fondi alle specie autoctone – dice Morabito - E’ scattato l’appello a favore
degli animali, suscitando la commozione dell’Italia che da più luoghi ne chiede l’adozione, non riuscendo però a realizzare che il capriolo come ogni animale ha il suo specifico habitat. Nel plaudere alla sensibilità mostrata dal presidente Loiero, Legambiente auspica che la regione Calabria diventi protagonista in Italia ed Europa per le azioni a favore della conservazione della biodiversità, a partire da maggiori risorse per la gestione del sistema delle aree protette, dei siti d’importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale, principale “casa” della biodiversità custodita in Calabria».

 

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