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“Calabria
Ora ” – Mercoledì 7 giugno 2006 - pag.
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Un
impegno corale per salvaguardare le coste
La
lotta all’inquinamento fra le priorità dell’accordo
tra il Comune di Ricadi e Legambiente
RICADI
– Nell’articolo pubblicato ieri sulla manifestazione
“Occhio alle coste”, per uno spiacevole errore,
il titolo faceva riferimento all’assegnazione di due bandiere
nere al comune di Ricadi. Le due bandiere nere, sono state effettivamente
date al comune di Ricadi, ma negli anni scorsi. In particolare,
nel 2003 la bandiera nera fu attribuita per lo scempio ambientale
autorizzato con la costruzione del complesso “Le Capannelle”
a Riaci; mentre nel 2004 l’assegnazione intendeva condannare
lo stato complessivo delle coste e la scarsa sensibilità
ambientale dimostrata dall’amministrazione comunale.
La manifestazione di cui si dava conto nell’articolo di
ieri rientra, invece, in un tour, “Occhio alle coste”
appunto, organizzato da Goletta Verde e da Legambiente, che
si pone l’obiettivo di monitorizzare lo stato delle coste
italiane, sia dal punto della preservazione dell’ambiente
e dell’incidenza delle attività antropiche sul
paesaggio costiero, sia dal punto di vista dell’inquinamento
marino.
In effetti, il portavoce di Legambiente, Antonino Morabito,
come abbiamo avuto occasione di riferire nell’articolo
di ieri, ha evidenziato come negli ultimi anni, a causa di politiche
ambientali sbagliate – e si ricordava a tal proposito
la variante al Prg del 1998, che permise l’ampliamento
di strutture recettive fino a 30 metri dalla battigia –
sia continuato lo scempio delle coste e la cementificazione
selvaggia di zone costiere spesso ad alto pregio ambientale.
Altro importante argomento trattato durante l’incontro
di domenica è stato l’oramai famoso porto di Santa
Maria di Ricadi. Come i lettori ricorderanno, qualche estate
fa l’amministrazione comunale, allora guidata da Franco
Laversa, propose la costruzione di un porto turistico nella
zona di Porticello, nella zona a sud di Ricadi, al confine con
il comune di Joppolo, una delle poche zone di costa ancora preservate
dall’assalto del cemento armato.
Subito si schierarono a favore dell’opera diversi imprenditori
turistici, mentre molti cittadini, alcune associazioni ed il
circolo ricadese di Legambiente, appoggiati dal gruppo “Arcobaleno”,
allora minoranza consiliare, organizzarono una serie di manifestazioni,
culminate con una giornata di protesta, a cui prese parte la
stessa Goletta Verde.
Dopo una serie di studi preliminari, il programma fu abbandonato,
salvo essere riesumato recentemente. Ebbene, durante l’incontro
di domenica, Mimmo Laria, neo eletto sindaco di Ricadi ha definitivamente
affossato il progetto: «Confermo che l’amministrazione
di Ricadi da me guidata, ritiene sbagliata e dannosa la proposta
di progettazione di un porto a Santa Maria di Ricadi. In altre
parole il porto non si farà!».
Quindi il sindaco ha fatto proprie le indicazioni di Legambiente,
mettendo la parola fine alla lunga querelle.
Mimmo Laria ha anche accolto favorevolmente la proposta di collaborazione
avanzata dall’associazione ambientalista, dicendosi disponibile
a valutare proposte ed indicazioni per migliorare l’assetto
territoriale di un comune oggetto della cementificazione selvaggia.
In questa direzione va anche la dichiarazione fatta dal sindaco,
che ha promesso un controllo capillare degli arenili, per verificare
la presenza di scarichi abusivi.
Su questo versante massima sarà la collaborazione con
la Provincia, come ha dichiarato l’assessore all’Ambiente,
Matteo Malerba, che si è anche detto soddisfatto della
disponibilità dimostrata da Laria e dagli altri sindaci
presenti alla conferenza stampa. «L’ambiente è
una risorsa di straordinaria importanza e va preservato, dalle
amministrazioni, ma anche dai cittadini», ha concluso
Malerba.
Infine, importante l’intervento di Franco Saragò,
membro del direttivo regionale di Legambiente, che ha rivolto
un appello ai neo amministratori dei comuni costieri, perché
nella redazione dei Piani strutturali comunali, mettano al centro
dell’attenzione la preservazione del territorio ed impediscano
ulteriori assalti agli arenili, oramai al limite del collasso
ambientale.
Domenico
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