|
“Il
Giornale di Calabria” – Martedì 5 luglio
2005 |
|
Incendi,
Calabria la più colpita
Dossier
di Legambiente elaborato sulla base dei dati forniti dal Corpo
forestale dello Stato
ROMA
- Nei primi tre giorni di luglio le fiamme hanno già
distrutto migliaia di ettari di bosco in Sicilia e Sardegna
e anche nella pineta di Castelfusano, alle porte di Roma. E
la maggior parte è di origine dolosa. Tre incendi su
10, infatti, sono dovuti a imprudenza, negligenza o distrazione;
6 su 10 sono appiccati da piromani. Nel 2004 gli incendi dolosi
sono stati 3.968, pari al 61,7% del totale. Quelli colposi sono
stati 855, corrispondenti al 13,3% del totale. Sono stati attribuiti
invece a cause naturali 63 fuochi, pari all’1% del totale.
Nel 2004 i comandi periferici del Corpo forestale dello Stato,
coordinati dal nucleo investigativo antincendi boschivi, hanno
arrestato nella sola Calabria quattordici persone e denunciate
quarantasei. Calano le aree colpite dagli incendi ma il numero
degli episodi resta elevato: 8.550 lo scorso anno, per complessivi
48.651 ettari tra superficie boscata e non boscata. Lo dice
un dossier di Legambiente, elaborato sulla base dei dati forniti
dal Corpo forestale dello Stato. Il rapporto dice che gli incendi
boschivi continuano ad essere un fenomeno pressoché costante
nel nostro paese: sebbene il 2004 abbia visto diminuire di circa
il 30% rispetto all’anno precedente il numero degli incendi,
nell’andamento dell’ultimo quinquennio la situazione
rimane a grandi linee invariata. Quella offerta dall’associazione
è una radiografia che individua ancora una volta la Calabria
come regione più colpita con 1.289 incendi nel solo 2004,
seguita dalla Sicilia con 1.162. Migliore sembra la situazione
della capacità di contrasto degli incendi boschivi una
volta iniziati, che ha permesso di diminuire consistentemente
gli ettari di territorio percorsi dal fuoco e la media ettari
percorsi per incendio. Questa tendenza, che nel 2004 ha visto
una diminuzione del 34% rispetto all’anno precedente della
superficie percorsa dalle fiamme, premia - dice una nota di
Legambiente - un buon lavoro del dipartimento della protezione
civile, del Corpo forestale dello Stato e di molti enti locali
nelle attività di spegnimento dei roghi. Ma veniamo ai
dati del dossier. Imprudenza e negligenza sono la causa di più
di un terzo degli incendi (37,4%); solo l’1% è
attribuibile a cause naturali, mentre restano i piromani e gli
ecomafiosi, col 61,5%, la principale minaccia dei nostri boschi.
Una tendenza quella degli incendi dolosi che continua anno dopo
anno ad aumentare nel nostro Paese e su cui ancora non si riesce
a trovare una concreta soluzione. Tra le amministrazioni comunali
solo il 5% è risultato nel 2004 applicare pienamente
la legge quadro in materia di incendi boschivi e soltanto un
comune su cinque ha realizzato il catasto delle aree percorse
dal fuoco. Analizzando i dati, lo scorso anno gli incendi registrati
sono stati 8.550, interessando una superficie boscata pari a
16.750 ettari, mentre quella non boscata è stata di 31.900
ettari, con una media di 5,7 ettari per incendio. L’anno
precedente gli incendi erano stati 9.697, con una superficie
boscata pari a 44.064 ettari, mentre quella non boscata era
stata di 47.741 e media di 9,5 ettari per incendio. Se poi prendiamo
il dato più indietro nel tempo registrato nel dossier
di Legambiente, quello riferito all’anno 2000, ecco che
gli incendi allora furono 8.595, interessando 58.234 ettari
di superficie boscata, 56.414 ettari di superficie non boscata,
con una media di 13,3 ettari per episodio.